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Parla il generale Mario Mori: “Regeni è stato usato dai servizi inglesi”

di Redazione
26 Gennaio 2017
in Rassegna Stampa
1
Parla il generale Mario Mori: “Regeni è stato usato dai servizi inglesi”
       

 

“Regeni era uno studente che svolgeva un lavoro assegnato da una università inglese. Ma a Londra chi ha assegnato la ricerca a Regeni in Egitto è una professoressa, Abdelrahman, di origine egiziana e vicina alla Fratellanza musulmana, ostile all’attuale governo. Lei voleva scandagliare la situazione egiziana, ma sono metodi dei servizi segreti inglesi che fanno svolgere certe attività a imprenditori e altre persone. Lui era inconsapevole, ma chi lo ha mandato lo ha mandato nella bocca del leone e la professoressa non potevano non saperlo”.

 Lo dice il generale Mario Mori, ex capo dei Ros dei carabinieri, a La Zanzara su Radio 24. “E’ stato venduto – dice Mori –  ed è stato fatto ritrovare per una lotta di fazioni all’interno del governo egiziano”. Anche lei ha fatto questo tipo di operazioni, chiedono i conduttori?: “Sì, le ho fatte anch’io. Se mando uno dei miei agenti è più difficile, ma se utilizzo persone come Regeni sono facilitato”.

 L’Italia ha reagito bene?: “Secondo me no. La Francia ci ha fregato un po’ di appalti. Abbiamo ottenuto risultati modesti. C’è stato un momento di crisi nelle relazioni con l’Egitto e la Francia ne ha approfittato con una serie di operazioni brillantissime grazie al presidente della Repubblica. Tu non puoi offendere in maniera brutale e plateale, come abbiamo fatto noi”.

Ci dobbiamo attendere un attentato terroristico in Italia?:  “E’ possibile. Non ci sarà un attentato tipo Bataclan, ma uno tipo Nizza non si può escludere. Non siamo in un limbo, in un paradiso, credo che gli italiani se ne debbano rendere conto”. E’ felice per l’arresto di Ciancimino, uno dei suoi grandi accusatori?: “Non mi interessa molto, contro di me ha fatto accuse fasulle, aveva le armi spuntate. Per me dal primo giorno, col tempo anche altri se ne sono resi conto”.

Quanti soldi ha speso per difendersi dai processi per mafia (ne è rimasto in piedi solo uno, ndr): “Per i processi ho speso soldi miei, sto abbastanza bene. Non sono imputato normale, conosco la materia e gli aspetti giuridici. Con la difesa mi sono sentito vivo e non in pensione. Anche un po’ incazzato. E dal 1982 ho le mie agende dove mi sono segnato tutto. Ogni volta che scendo a Palermo sono 4-500 euro. In tutto avrò speso quasi 300mila euro. E con me c’è un accanimento in più. ”.

Poi parla di mafia. E’ stata sconfitta secondo lei?: “Oggi la mafia è quasi sconfitta definitivamente. Sconfitta non dalla polizia e dai magistrati ma perché è venuta meno la società che la supportava. La mafia è una deviazione culturale, è stata sconfitta da una società che si è evoluta. E quella società che la teneva in piedi si è sgretolata”. Saviano è un simbolo dell’antimafia?: “Saviano? Ha dato un contributo, ma non è un simbolo dell’antimafia. Non mi piace come simbolo, è uno scrittore. I veri simboli sono Falcone e Borsellino e alcuni ufficiali delle forze dell’ordine”.

 E’ favorevole o contrario alla legalizzazione delle droghe?: “E’ sbagliato legalizzare la droga. Lo Stato non può abdicare alla lotta contro chi contrabbanda la morte. Droga leggera? Ma da quella si passa alla droga pesante. Però non dobbiamo punire chi ha dieci grammi. Non vanno colpiti i consumatori. A volte bisogna avere il coraggio di far passare dei carichi e vedere dove finiscono i soldi. Per vedere che itinerario fa e dove si sparpagliano i quattrini. Non si è fatto quasi mai. Quelle sono botte serie al traffico”.

Dagospia, 25 gennaio 2017

Tags: EgittoGiulio RegeniGran BretagnamafiaMario Moriservizi segretiSicilia
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Commenti 1

  1. sausto says:
    7 anni fa

    uomo di ampie vedute e sereno

    Rispondi

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