
Nelle prossime settimane
il Pdl cercherà di trovare con la Lega Nord un accordo sul candidato comune per la presidenza della Regione Lombardia scegliendolo al proprio interno o in aree della società civile vicine al partito, ma lascerà le primarie di coalizione tra le possibilità nel caso non si trovi una sintesi. È questo l’esito dell’incontro tra i vertici lombardi del partito nella sede di Viale Monza, al quale ha partecipato
il coordinatore regionale, Mario Mantovani, il coordinatore nazionale Ignazio La Russa, il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, l’ex ministro Paolo Romani e l’ex sottosegretario Daniela Santanchè.
Mantovani ha dichiarato che l’ipotesi di voto il 10 marzo rende meno urgente la scelta. “Sarebbe riduttivo per noi – ha spiegato il coordinatore – dover cedere alla Lega anche la terza regione del nord oltre alle due nelle quali ha già indicato il proprio presidente. Proporremo alla Lega un tavolo, magari in settimana, per trovare una sintesi su una figura possibile indicata dal Pdl o vicina al Pdl. Faremo questa scelta con la Lega, non escludiamo le primarie come momento risolutivo dell’incertezza dei partiti”.
La Russa ha aggiunto che il Pdl “non è contrario a niente che gli permetta di allargare al massimo i consensi del centro destra”. Quanto alla posizione della Lega, che ha già candidato il proprio segretario, Roberto Maroni, l’ex ministro della difesa ha aggiunto che “come al palio di Siena i candidati si agitano prima che venga tagliata la corda per la partenza”. Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini. Il segretario della Lega Lombarda ribadisce che il Carroccio il “candidato più forte c’è già , e si chiama Roberto Maroni”. “Chi vuole sostenere lui, e con lui la sua battaglia per tenere finalmente il 75% delle tasse dei lombardi in Lombardia, si faccia avanti velocemente”.