Tento un realistico reportage dal presente, mentre un’aria di frizzante allegria invade i mezzi di informazione ora che il vaccino sta toccando le sue vette di commercializzazione pervasiva, violenta e assillante. Dopo lunghe sessioni di ossessivo terrorismo sanitario e condizionamento pubblicitario, adesso la scienza può tornare ad essere vagamente libera e i venditori di vaccini porta a porta, detti anche dottori, possono rientrare nel loro umile ambulatorio o altisonante studio, iniziando a rallentare e rarefare l’onnipresenza televisiva. L’ordine dei medici potrà cominciare ad attenuare la sua morsa censoria sulle proposte terapeutiche alternative dei pochi liberi pensatori sopravvissuti al delirio, mentre la patologia prende nuove forme in altre reti, laddove alcuni giornalisti sono così scandalizzati dalle gesta erotiche di un gruppo di presunti stupratori capeggiati da un figlio di vip da ripeterne catarticamente e catodicamente l’ipotetica violenza di gruppo in sede mediatica, sublimando l’orrore e l’indignazione tramite l’accurata descrizione nei minimi particolari delle traiettorie dei vari genitali all’opera quella maledetta notte postmoderna, la distribuzione delle palle in mano ai perpetranti iniquamente divise tra destra e sinistra.
Infine, per completare l’idillio, il saggio presidente Mattarella, stupor mundi, ci rassicura contro la minaccia degli omofobi, affetti da bifobia, una lurida minorazione dell’intelletto agente, ma è solo una tutela pleonastica, una benevolenza virtuale, essendoci già numerose giornate sapientemente dedicate a ogni cosa brutta, dall’Olocausto al genocidio degli Armeni, dalla violenza domestica a quella razziale, ma anche il giorno dei profughi e quello dei funghi porcini, la festa della pace e quella del rifiuto della miseria. Possiamo ben sentirci tutti tutelati, oggi nessuno corre alcun rischio, l’Oms, l’Ema, l’Aifa e le sante Ong vegliano su di noi e grazie a Dio esiste anche l’ordine dei giornalisti sotto la cui egida vivo e l’ordine degli avvocati e dei farmacisti che come tutti gli ordini e gli dèi esistono per giustificare e dimostrare la propria esistenza, sono causa e scopo di se stessi. Siamo così immunizzati dall’odio reciproco che quasi quasi non servirebbe neppure la legge Zan…
Perché preoccuparci? Il rischio è solo di uscire dalla casa del Grande Fratello o finire in prigione se sbagli la categoria sessuale o la sfumatura cromatica nel rivolgerti al prossimo tuo. Rispetto ai genietti della comunità LGBT Linneo era un dilettante dell’etichettatura. Oggi sono state create nomenclature straordinarie come bifobia, transfobia, trifobia (la paura di stare in tre in un letto, timore tra l’altro condivisibile), la triforafobia (la paura di affacciarsi dalle tipiche finestre veneziane) e la transmisoginia; dunque non siamo mai stati più garantiti contro qualsivoglia assalto fisico o verbale, il massacro è finito, sta prevalendo la ragione dopo millenni in cui meniamo per il naso il prossimo. Eppure se devo essere sincero vi posso garantire che a dispetto di politici illuminati e fior fiore di commissioni di esperti che decidono i nostri destini, non vi è mai stato così poco rispetto per la dignità umana come al giorno d’oggi, non c’è mai stata maggiore penuria di eticità, verità ed empatia verso il genere umano e per il singolo Homo, la scimmia nuda senza ulteriori determinazioni.