In questi giorni, nel silenzio dei media, stanno circolando preoccupanti voci sul “global compact”, il “Patto globale sull’immigrazione”. Una stramba invenzione dell’Onu che imporrà a tutti gli Stati di accettare un numero illimitato d’immigrati, annullando completamente qualsiasi potere decisionale dei governi dei singoli Paesi.
Il documento stabilirebbe che “L’immigrazione è fonte di prosperità, innovazione e sviluppo”. E ancora: “Tutti hanno il diritto di emigrare, tutti devono essere accolti”. Per essere vincolante la carta deve essere sottoscritta dai governi. Peccato che Stati Uniti, Austria, Ungheria, Australia, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca e Polonia hanno già detto no. La Cina e la Russia non hanno nemmeno preso in considerazione le carte del “Palazzo di vetro”.
Il governo italiano, per adesso, non ha deciso. Traballa. È indeciso. Eppure, due mesi fa, il Presidente del Consiglio Conte si è dichiarato pubblicamente a favore e l’attuale Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi — uno strano “indipendente”: nel 2011 aderì a Scelta Civica divenne ministro nel Governo Monti per le politiche europee… — promise il suo assenso. Domanda. Il fatto che un “montiano” sia alla Farnesina in questo governo simil sovranista-populista, dovrebbe far riflettere. Anche i più ottusi destristi “neo grillini “.
Ma andiamo avanti. Grazie ai giornali telematici e ai social, sul “Global compact” si è formato un “passaparola” che ha provocato un martellamento mediatico rivolto al governo e soprattutto alla Lega. Dopo giorni di silenzio, alla fine Borghi e altri esponenti leghisti si sono detti contrari al documento. Ci auguriamo che sia così. Però il silenzio assordante di Matteo Salvini, preoccupa; perché il ministro degli Interni — solito fare roboanti proclami sfidando tutti i poteri veri o presunti, forti o deboli — non enuncia parola in merito?
La partita è pesante. Sottoscrivere il “Global compact” significherebbe contraddire e annullare il poco o tanto di buono (decidete voi…) fatto da questo governo su immigrazione e sicurezza. Nella speranza che Salvini non sia impazzito o preda di uno sdoppiamento di personalità, dobbiamo presumere (e sperare) che il suo sia un solo silenzio tattico. Ma è evidente che all’interno della maggioranza qualcosa, tante, troppe cose non funzionano. Lo capiremo il 10 e 11 dicembre a Marrakech. Le date fissate dal Palazzo di Vetro per la firma del “Global compact”. Il giorno della scelta.