• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
giovedì 5 Ottobre 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Home

Perchè cancellare il Memoradum italo-libico è un perfetto harakiri

di Gian Micalessin
3 Novembre 2019
in Home, Pòlis
0
Perchè cancellare il Memoradum italo-libico è un perfetto harakiri
       

La foglia di fico dietro cui nascondere le ipocrisie di un Pd e di un Movimento 5 Stelle terrorizzati dall’idea di cancellare il Memorandum Italia Libia è pronta. La nota verbale in cui si chiede d’istituire una commissione bilaterale guidata per l’Italia dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e da quello degli Interni Luciana Lamorgese per “migliorare il memorandum sul fronte dei diritti umani” è arrivata a Tripoli a poche ore dalla scadenza di ieri due novembre. L’assenza di quella nota avrebbe imposto il rinnovo automatico del documento firmato il 2 febbraio 2017 dall’allora premier Paolo Gentiloni e dall’omologo libico, Fayez Al Serraj.

Ma possiamo dormir sonni tranquilli. Nessuno né qui, né in Libia intende cambiare granché. Per capire perché bisogna tornare alla fine del 2016 quando l’arrivo delle Ong nel Mediterraneo ci regala il record di 181mila 436 sbarchi e il conseguente, tragico bilancio di 4581 morti in mare. In quei giorni a Bruxelles circola il rapporto del comandante della Missione Sophia ammiraglio Enrico Credendino che stima tra i 275 e i 325 milioni di euro le entrate annue garantite alle città costiere libiche dal traffico di umani. Per risolvere la situazione bisognerebbe portare alle estreme conseguenze l’Operazione Sophia utilizzandola, come da mandato, per far la guerra ai trafficanti. Ma in Europa nessuno ha voglia di farlo.

Marco Minniti, ministro degli Interni dell’epoca e custode dei dossier libici, capisce di avere una sola via d’uscita. Bisogna fornire al governo libico finanziamenti alternativi ai ricavi del traffico, contenere l’attività delle Ong cruciali per l’ultimo miglio della rotta e istituire una Sar (zona di soccorso) libica con una Guardia Costiera pronta a riportare sulle proprie coste i migranti. Ma per evitare rivolte capaci di far cadere il governo Serraj bisogna garantire “lavori” alternativi ai miliziani coinvolti. A fine giugno 2017 la crisi diventa emergenza. In 4 giorni sbarcano in Italia 10mila migranti mentre le statistiche indicano un incremento degli arrivi superiore del 26 per cento rispetto ai record del 2016. In quel drammatico frangente il “Memorandum Italia-Libia” diventa lo strumento giuridico indispensabile per distribuire a Tripoli i milioni necessari a compensare le mancate entrate del traffico di umani e trasformare in “guardiacoste” migliaia di miliziani tra cui il famigerato capobastone di Zawya Abdurhaman al Milad, meglio conosciuto come Bija.

L’operazione condotta dai nostri 007 su un territorio già allora segnato dalle interferenze di Parigi, dalla guerra civile con Haftar e dalla indifferenza dell’Europa non è perfetta, ma garantisce — grazie anche alle limitazioni imposte alle Ong e all’avvio della Sar libica — un immediato ridimensionamento delle partenze. I 109mila sbarchi del 2017 sono il numero più basso dal 2014 e mentre i morti in mare si riducono a 2853. Il contesto giuridico del Memorandum e l’operazione Minniti diventano a la base indispensabile sui cui s’inseririranno poi quella chiusura dei porti e quei “decreti sicurezza” con cui Salvini riduce gli sbarchi a quota 22mila nel 2018 e ad appena 5624 nei primi otto mesi del 2018.

Proprio per questo anche chi all’interno del Pd si finge commosso e turbato dai lamenti della sinistra “umanitaria” e “buonista” sa bene che cancellare il memorandum significherebbe ritrovarsi a fronteggiare i trafficanti anziché la guardia costiera e far i conti non con i 692 morti in mare di quest’anno, ma con i 4581 del 2016. Anche perché in questi tre anni la situazione in Libia non è migliorata, ma degenerata. E la comunità internazionale ha lasciato mano libera a paesi come Egitto, Turchia, Francia ed Emirati Arabi ben più interessati a vendere armi ai propri protetti locali che non a fermare i traffici d’uomini.

In questo contesto una cancellazione del Memorandum anziché migliorare le condizioni dei migranti detenuti in Libia porterebbe piuttosto alla totale estromissione dell’Italia dalla sua ex-colonia mettendo a rischio non solo il controllo dei flussi migratori, ma anche il gas e il petrolio dell’Eni. E così nell’illusione di salvare i migranti c’infliggeremmo un fatale harakiri.

Tags: EgittoENIgasimmigrazione clandestinaLibiaMarco MinnitiMareMatteo SalviniMediterraneoongPartito Democraticopetrolio
Articolo precedente

Sulla mafia Gaetano Mosca aveva capito tutto. Un secolo fa

Prossimo articolo

Mozambico/ I jihadisti massacrano sette “soldati di ventura” russi

Gian Micalessin

Correlati Articoli

La Cina rallenta i traffici ed è subito guerra dei prezzi
Economia

La Cina rallenta i traffici ed è subito guerra dei prezzi

di Nicola Silenti
30 Settembre 2023
0

L’espansione della Cina, paese che si estende dal Kazakhistan fino alla Russia, dalla Mongolia fino al Vietnam, affascinante e incantevole...

Leggi tutto
Cosa oggi resta del Pd? Macerie, rancori e qualche illusione

Cosa oggi resta del Pd? Macerie, rancori e qualche illusione

29 Settembre 2023
Il problema dei migranti si risolve solo risolvendo l’Africa

Il problema dei migranti si risolve solo risolvendo l’Africa

23 Settembre 2023
Il governo belga stringe sull’immigrazione ma i socialisti vogliono altre “risorse”

Il governo belga stringe sull’immigrazione ma i socialisti vogliono altre “risorse”

22 Settembre 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Mozambico/ I jihadisti massacrano sette “soldati di ventura” russi

Mozambico/ I jihadisti massacrano sette "soldati di ventura" russi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Sotto le carte di Giorgetti, il nulla postdemocratico

Sotto le carte di Giorgetti, il nulla postdemocratico

4 Ottobre 2023
AI Command immaginato da LS con Stable Diffusion

La NSA creerà un centro per la sicurezza dell’AI

3 Ottobre 2023
Precarietà, solitudine, povertà. A pagare sono sempre i “ceti deboli”

Precarietà, solitudine, povertà. A pagare sono sempre i “ceti deboli”

2 Ottobre 2023
Infedeli alla linea. La settima edizione di Libropolis, il festival delle intelligenze

Infedeli alla linea. La settima edizione di Libropolis, il festival delle intelligenze

2 Ottobre 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Ucraina Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In