In un’epoca altamente empatica come l’attuale, dove tutte le emozioni (anche quelle da poco, per dirla con Anna Oxa…) suscitano reazioni incredibilmente sopra le righe da parte di persone in preda ad assoluta sovraeccitazione, è del tutto EVIDENTE che la notizia nuova scaccia quella vecchia e che, se la notizia nuova riesce a produrre nuova EMPATIA, viene cancellata buona parte dell’effetto di quella vecchia. Io non so e tanto meno pretendo di sapere se il ragazzo bendato e ammanettato sia colpevole, e neppure tocca a me stabilirlo. A me tocca capire – questo è il mio compito, anche se della cosa non interessa ad alcuno, visto che da decenni faccio un altro mestiere – come mai AD OGNI AZIONE SUBENTRA MEDIATICAMENTE UNA REAZIONE, spesso non meno efficace, a fini di innesco di emotività, dell’evento precedente.

Quello che mi chiedo – e si tratta di domande cruciali:
1) chi ha fatto le foto?
2) Perché le ha fatte? Pensava di giovare all’Arma? Allora, per essere eufemistici, è incredibilmente ingenuo.
3) Pensava di nuocere all’Arma e di farci un discreto gruzzoletto? Allora è come minimo un infiltrato, che agiva per conto terzi, oltre che per lucro personale. Nell’ipotesi 2), il fotografante non sapeva NULLA di guerra ibrida e di conflitto mediatico, ma – nell’ipotesi 3) – la conosceva fin troppo bene e stava agendo per conto di ottimi professionisti del settore.
Al di là del dolore per il caduto, tutte le questioni si combattono e si risolvono in quest’ambito, e sono meno complicate della fisica dei quanti, se solo qualcuno avesse voglia di dedicarvisi. Ovviamente per puntare a risultati metapolitici di lungo periodo, perché i sondaggi d’opinione sono ingannevoli e al massimo producono fiammate. NON SERVE AD ALCUNCHÈ PENSARE PERMANENTEMENTE IN QUELLA DIREZIONE MA BISOGNA ACQUISIRE VISIONI E VALORI STABILI E STRUTTURATI, NONCHÈ DOTARSI DI STRUMENTI ATTI A COMBATTERE I CONFLITTI PRESENTI E FUTURI.
In Senato siede un signore che ha avuto un consenso del 42%, poco tempo fa. Quale è la sua credibilità attuale?
Questi quesiti sarebbero da porre al Comandante Generale dell’Arma che dovrebbe peansare lui si alle sue mansioni e non a occuparsi per quanto fuori luogo dei post sui social del ministro degli interni. Un Comandante non deve fare la coscienza critica ne del ministro ne dei cittadini ma preservare e proteggere i suoi sottoposti. In caso contrario dare le dimissioni per incompetenza. Lasci perdere le coscienze e si occupi della sicurezza dei cittadini e dei suoi militari. Questa faccenda fa acqua da tutte le parti, a cominciare dal vice brigadiere che consapevole di procedere ad un fermo infatti prende le manette lasci l’arma nell’armadietto. E se come sostiene il generale provinciale anche avendo avuto l’arma non avrebbe potuto usarla questo si che per un comandante deve costituire un problema da denunciare lasci perdere le coscienze signor generale……
già ci sono i preti per le coscienze lei svolga se ne è ingrado il suo compito di comandante !!!!!!