- 31Shares
Il “regalino” del pessimo Speranza al mondo della montagna costerà salato, anzi salatissimo. L’improvvida chiusura degli impianti nellultimo quarto utile di stagione è destinata ad avere effetti devastanti su un comparto già in ginocchio. I dati sono più che allarmanti: un calo di fatturato fino al 90% per un settore che prima dell’emergenza — tra diretto, indotto e filiera — aveva un valore stimato tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno. Per di più, come ha dichiarato Coldiretti «dal turismo invernale dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento. Con le presenze praticamente azzerate nel momento più importante della stagione, si guardava all’ultimo scorcio». Illusioni svanite nella notte di San Valentino. Restano le richieste di ristori immediati per il settore, al momento 4,5 miliardi.
Numeri importanti e parole pesanti che però lasciano indifferenti Speranza e il suo imbarazzante guru Walter Ricciardi, in gioventù attore con Mario Merola e oggi alfiere della dittatura sanitaria. Il consigliere del ministro è ossessionato dal lockdown, un vero caso clinico. Come riporta oggi “Il Giornale” da ottobre Ricciardi ha un solo e unico sogno: «Serve un lockdown totale, lo chiederò a Speranza” (14 febbraio); “Tutta Europa è già ricorsa a lockdown duri” (11 febbraio); “È la quiete prima della tempesta” (5 febbraio); “Serve un lockdown rigido a febbraio” (24 gennaio); “Le misure non fermano il virus, serve un lockdown di un mese” (21 gennaio); “Basta colori, serve un lockdown di un mese” (17 gennaio); “Io farei quattro settimane di lockdown” (15 gennaio); “Subito lockdown o le vaccinazioni sono a rischio” (12 gennaio); “Le nuove misure non saranno sufficienti” (7 gennaio); “Ridurre i contagi con un blocco serio” (6 gennaio); “Non riaprire le scuole, serve zona rossa fino al 15 gennaio” (31 dicembre); “Farei un lockdown da subito e per due mesi” (21 dicembre); “Un lockdown a Natale, i contagi sono la punta dell’iceberg” (15 dicembre); “Abbiamo due-tre settimane di tempo per decidere sui lockdown” (13 novembre); “Le persone circolano troppo, non è escluso un lockdown totale” (11 novembre); “Lockdown subito in alcune aree metropolitane” (8 novembre); “Lockdown? Due settimane sono poche” (6 novembre); “È necessario un altro lockdown” (26 ottobre); “Coprifuoco inutile, meglio il lockdown” (25 ottobre)».
Un atteggiamento mentale preoccupante che Salvini, azionista di rilievo nel nuovo governo, ha subito stigmatizzato: «L’Italia è piena di bravi medici che non sentono la necessità di parlare tutti i giorni in tv e terrorizzare le persone. Ne parleremo con il presidente Draghi che avrà piena libertà di scelta. Noi non chiediamo niente ma un cambio di passo sì». A sua volta Maurizio Lupi ha sparato a palle incatenate sul personaggione in questione: «Ricciardi il 22 dicembre pronosticò 40mila morti nel mese di febbraio, abbiamo superato la metà del mese e i morti sono 4.733, tanti, ma infinitamente meno di quanti “scientificamente” pronosticati dal profeta di sventura al cui consiglio il ministro della Salute continua ad affidarsi». Super Mario ascolterà i consigli? Speriamo di sì, poiché il Paese è allo stremo e l’esecutivo “dei migliori” (o presunti tali) deve scegliere una linea chiara per uscire dalla pandemia. Una linea possibilmente senza Speranza, Ricciardi e Arcuri.
P.S. Sembra che le famigerate “primule” di Arcuri (400mila euro l’una) siano state definitivamente archiviate. Per le vaccinazioni si utilizzeranno palestre, caserme, hangar affidando l’operazione alla Protezione civile e alle forze armate. Una buona notizia.
Se in Italia i bacini fossero lo stesso numero di “esperti” sarebbe vaccinato il 50% della popolazione