In questi anni, in cui è venuta sempre emergendo l’insufficienza politica e la mentalità arida e mercantilistica dell’Unione Europea, priva di valori comuni, lontana dal possedere una volontà operativa comune, è stata opportuna la pubblicazione di questo saggio, da parte della casa editrice “Pagine”, del prof. Domenico Fisichella. “Il modello USA per l’unità d’Europa ?” è il titolo, che la dice lunga sull’inarrestabile declino del Vecchio continente, volutamente sfuggito ai partiti popolari e socialisti, da sempre lontani da concezioni solide e consapevoli dei bisogni armonici e contemperati delle Nazioni, in quanto tali all’opposto antitetiche alle utopie disgreganti e polverizzatrici dei movimenti secessionisti e regionalisti.
Fisichella si chiede se possa essere creata “una Federazione che abbia consistenza sovrana, con una sua politica estera e di difesa” e soprattutto se esista un sistema credibile e felice, con cui “affrontare le sfide demografiche e migratorie dell’Africa e dell’Asia, ormai sul punto di sconvolgere gli equilibri mondiali”. Individua una linea ardua ma interessante, quella di affidare “un programma unificante” “ai governi delle cinque potenze fondanti (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna).
Ricorda poi – ed è questo un aspetto saliente, ottenuto grazie alla struttura statale unitaria e non frammentata, disarticolata, minata dalle gelosie come quella europea – che “gli Stati Uniti hanno sempre gestito il processo migratorio in funzione dei loro interessi nazionali (popolamento, produzione, arruolamento), aprendo, semichiudendo, chiudendo le porte a seconda delle loro esigenze, e senza trascurare di filtrare i migranti sulla base di aree di provenienza, costumi, religioni, orientamenti”. Conclude osservando che l’Unione non gode “di forte considerazione in molti governi e in molte opinioni pubbliche” e non si sottrae al rilievo, ovvio e scontato per uno studioso della sua elevatezza scientifica, che “la storia europea ha ben altra profondità temporale e ben altro spessore culturale di quella statunitense, ed è fatta di tante radicate varietà: queste sono uno straordinario valore, ma divise rischiano tutte la sommersione in un breve periodo. E’ il dilemma che sta di fronte al Vecchio Continente”.
Si tratta, in sede di consuntivo, di un’ipotesi di studio anche suggestiva, resa difficoltosa e ardua dal radicamento e dalla strutturazione secolari, consolidati nei secoli, della nazione a stelle e strisce e dalla contrapposta natura degli Stati europei, autonomi, più volte in guerra tra loro, gelosi custodi di identità e di caratteristiche separate.
DOMENICO FISICHELLA
Il modello USA per l’unità d’Europa?,
Roma, Pagine editrice, 2016
pp. 218. Euro 18,00.