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Prove di guerra nei cieli d’Europa

di Redazione
1 Novembre 2014
in Rassegna Stampa
1
Prove di guerra nei cieli d’Europa
       

 

Ha suscitato parecchia eco e apprensione l’”inusuale”, così è stata definita dalla stessa NATO, attività di aerei russi sui cieli europei negli ultimi giorni. Diversi aerei russi – bombardieri strategici Tu-95H, caccia Su-27 e MiG-31, nonchè cacciabombardieri Su-24 e Su-34 ed aerorifornitori Il-78, divisi in almeno 3 pacchetti, hanno costretto ad una trentina di scramble gli aerei di Norvegia, Regno Unito, Turchia, Portogallo e della Baltic Air Policing Mission per il pattugliamento dello spazio aereo dei 3 Paesi baltici. Addirittura 2 Tu-95 H sono stati intercettati nel cuore dell’Oceano Atlantico a largo delle coste portoghesi.

Uno show of force senza precedenti, condotto sui cieli del Mar del Nord, del Baltico e dell’Oceano Atlantico, che ha pesantemente interferito anche con il traffico aereo civile, considerando che i trasponder degli aerei erano spenti, e che era abbondamene al di sopra della media del 2014 dove, fino al 27 ottobre, si erano comunque registrati ben 100 intercettazioni di aerei russi (il triplo del 2013).

Perchè, dunque, questa “inusuale” attività? La risposta è molto semplice. Il 21 ottobre è iniziata (e che dovrebbe concludersi proprio oggi 30 ottobre), presso la base dell’Aeronautica di Ghedi, l’esercitazione NATO STEADFAST NOON 2014 per l’addestramento delle forze aeree di 7 Paesi NATO, tra cui l’Italia, alle operazioni di pianificazione e strike nucleare. Ad oggi, infatti, la NATO dispiega ancora 180 bombe nucleari lanciabili da aereo B-61 in Europa, di cui circa 60 in Italia, che costituiscono il deterrente minimo credibile dell’Alleanza. La novità di questa edizione della STEADFAST NOON 2014 è che vi hanno preso parte per la prima volta anche 2 F-16 polacchi del 32° Stormo di Lask. Vale, però, la pena ricordare che dal 1996 la NATO si è impegnata a non dispiegare ordigni nucleari nei Paesi dell’Europa dell’Est di nuovo ingresso nell’Alleanza e la partecipazione a STEDAFAST NOON 2014 degli F-16 polacchi – che pur non sono certificati per l’impiego nucleare e che all’esercitazione presumibilmente hanno svolto missioni convenzionali per la soppressione delle difese aeree nemiche – poteva ingenerare nella Russia la percezione di un eventuale intenzione da parte della NATO di cambiare tale politica facendo entrare la Polonia nel nuclear planning NATO. Ecco, allora, spiegato l’”inusuale” show of force russo.

Rivista Italia Difesa, a cura di Pietro Batacchi, 30 ottobre 2014

Tags: Aeronautica militareforze armateGran BretagnaNATONorvegiaPoloniaPortogalloRussiaTurchia
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Commenti 1

  1. apy says:
    8 anni fa

    Teniamo presente che in Europa ci sono circa 300 armi nucleari tattiche (su cui c’è tanto chiacchiericcio, leggi disinformatia) mentre i russi ne hanno circa 2000. Penso che basti dire questo. Poi c’è appunto la malafede…

    Rispondi

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