L’Italia è una groviera, un formaggio pieno di buchi, scavati dai rapaci epigoni dei cosiddetti “fuoriusciti”, i vili che abbandonarono il campo appena si affacciarono i fascisti. Rientrati al seguito degli eserciti stranieri nell’Italia stremata dalla sconfitta, grondanti di odio e di appetiti, l’hanno addentata e spolpata, riducendola a scheletro decalcificato, fragile e friabile.
Un’ora di pioggia, piuttosto che una scossa di terremoto, basta a prostrarla; una gelata per paralizzarla: svelando, così, dietro un’apparente modernita’, un’effettiva arretratezza. Frutto d’un malgoverno, intriso di incompetenza e di corruzione, che affida la propria legittimazione all’antifascismo. Un antifascismo tronitruante, che dovrebbe stordire e distrarre i cittadini dall’arricchimento illecito di pochi sulla pelle di molti, dall’impoverimento della maggioranza, dalla mancanza di futuro per i giovani.
Fino ad oggi l’inganno sembra aver funzionato. Ma il 4 marzo potrebbe rivelare che no. Napolitano, Boldrini, Casini, Renzi, tutte le baldracche della Repubblica, potrebbero trovarsi rottamati. Certamente le alternative non sono allettanti, ma, al peggio, assisteremo almeno al cambio dei commensali al banchetto!
Dipende anche da noi, finora sudditi inerti di questi crapuloni impenitenti. Dipende anche dal nostro voto: un voto libero come non mai, senza l’incombere di minacce totalitarie, scemata l’influenza dei clericali e dei massoni, cessata quella dei massmedia.
Un voto libero d’indicare un’adesione, di segnalare una scelta, non frutto d’una costrizione, d’uno stato di necessità. Una preferenza invece di un calcolo.
Chi è abbindolato dalla contrapposizione antistorica tra fascismo ed antifascismo ha un ampio ventaglio di opzioni, quella di Fratelli d’Italia compresi, come ci ha ricordato Crosetto ancora ieri. Chi è consapevole che tale antitesi è lo schermo per oscurare la realtà, un espediente per eludere l’analisi ed il confronto sul presente miserabile e miserevole della politica italiana, sulla mancanza di prospettive e di futuro per i giovani, scelga di agevolare la lievitazione e la crescita delle forze antisistema, anti “establishment”, che sulla destra schierano Casa Pound e la Lega. L’astensione è diserzione. Che a noi ripugna.
Perché “criminalizzare ” l’ astensione il venerdì per poi magari recriminare il lunedì di avere, per l’ennesima volta, alimentato un falso cambiamento? Solo per vedere nuovi , che poi nuovi non sono, commensali?
Magra soddisfazione. Tanto vale non essere complici ed evitare frustrazioni.
Tanto la Storia non la cambiano questi personaggi o no ?
No, meglio pentirsi che astenersi. Personalmente farei convergere i voti sulla Lega, evitando il mummificato europeista e la simpatica romanaccia. Salvini ha avuto il coraggio di arruolare Bagnai e Borghi Aquilini, è giovane, ha già un vasto seguito.
I 5 stelle sono terrificanti e si gioverebbero moltissimo di un’astensione: vogliamo fare la fine della Francia dove si governa con il 15 per cento?