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Quirinale/ Dobbiamo ricordarci anche di Mattarella. E della sua onnipotenza

di Domenico Bonvegna
20 Dicembre 2016
in Home
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Quirinale/ Dobbiamo ricordarci anche di Mattarella. E della sua onnipotenza
       

 

 

Non solo di Renzi, ma anche di Mattarella dobbiamo ricordarci, perchè è proprio lui che ha partorito il governo Gentiloni, in pratica per tenere caldo il posto a Renzi. Così dopo Napolitano dobbiamo ricordarci anche di Mattarella. Personalmente ho qualche motivo in più per ricordare il presidente siciliano, è stato proprio Mattarella a bocciare la proposta di referendum della Lega per cancellare l’iniqua legge Fornero. Dunque incarico, ministri, il menù è completo,“se si ragiona sul filo dei procedimenti istituzionali, tutto sembra in regola”, scrive Stefano Fontana su LaNuovaBQ.it. Sostanzialmente, in Italia, governa chi vince le elezioni e non chi vince ai referendum. Soltanto però che c’è un problema politico, una grande maggioranza di italiani, votando NO, hanno espresso varie forme di disagio, di preoccupazione e di insofferenza, in parte per la manomissione cialtronesca della Costituzione, poi perchè siamo stati governati dall’ennesimo governo di nomina regia, ma soprattutto perchè la democrazia partecipativa è stata congelata, dopo le dimissioni forzate di Berlusconi.

Ormai sono in tanti ad averlo scritto, siccome gli italiani, “hanno dimostrato di non essere all’altezza di cogliere la notevole portata dei cambiamenti apportati dalla MEB (al secolo Maria Elena Bosch) alla più bella Costituzione del mondo (come fu definita da Benigni che poi, coerentemente, dichiarò di votare SI) e quindi vanno pazientemente istruiti, affinché possano cogliere l’importanza, sia per coerenza che per logica, di cotanta riforma che, a detta degli estensori, tutto il mondo ci avrebbe invidiato”. (Gianni Porzi, Italiani? Da rieducare, 18.12.16, Corrieredelleregioni.it)

Intanto per questo faticoso processo rieducativo oltre alla Boschi e la Finocchiaro, è stata chiamata anche la Fedeli, “data la sua notevole cultura acquisita in anni e anni di studio, darà un prezioso aiuto ai così detti “soloni” in quel lavoro di comprensione del testo della riforma costituzionale”.

Tra i tanti fattori che hanno pesato sulla vittoria del NO, certamente c’è il fatto che questi governi“si sono anche permessi il lusso di entrare a gamba tesa in ambiti molto delicati, come le unioni civili o il divorzio (breve) o addirittura la Costituzione. Non hanno avuto il pudore e la prudenza di stare al loro posto, ma hanno fatto i protagonisti rivoltando da sopra a sotto la famiglia e la scuola italiana. Il No al referendum ha espresso – in modo multiforme – un grave giudizio di condanna per il centralismo statalista, per l’ossequio agli organismi internazionali e contro ogni altra cessione di sovranità nazionale, per un governo velleitario delle migrazioni. Hanno infine espresso un desiderio di voto, per liberarsi da un Parlamento “incostituzionale” che legifera a spron battuto e senza pudore”. (Stefano Fontana, Mattarella ci ricorderemo anche di te, 15.12.16, LaNuovaBQ.it).

Pertanto non bisognava tenere conto di tutto questo?

Peraltro, qualcuno all’interno dello stesso Partito Democratico, sostiene che alle prossime elezioni il partito sarà travolto “da una vera e propria ondata”. “Ci sarà questa ondata? Si domanda Fontana. “Tutto dipenderà da quanto ci “ricorderemo”. Soprattutto noi cattolici del Family Day. Certamente, questi eventi hanno consolidato la nostra capacità di ricordare. Se il 4 dicembre, nell’urna, ci siamo ricordati della approvazione della legge Cirinnà, questo nuovo governo ci ha confermato nella necessità di ricordare ulteriormente”.

Infine è d’obbligo fare un’ulteriore riflessione sull’onnipotenza di questa classe politica che ci sta governando, lo ha fatto ancora di Stefano Fontana su LaNuovaBQ.it.

I politici di oggi si sentono onnipotenti.“Credono di poter fare quello che vogliono, lo fanno sfacciatamente e prendono addirittura in giro i cittadini. Una strafottenza tanto più colpevole quanto travestita da rottamazione degli strafottenti di ieri e di ieri l’altro”. (S. Fontana, Il popolo è lasciato all’onnipotenza dei politici, 18.12.16, LaNuovaBQ.it)

Fontana fa alcuni esempi clamorosi, partendo dal neo-ministro Fedeli, passando per il sindaco di Milano, Beppe Sala, fino al sindaco di Roma, Virginia Raggi, che“ha detto che Raffaele Marra, ora arrestato, è solo uno dei 23 mila dipendenti dal Comune di Roma. Era stato figura eminente nelle amministrazioni precedenti, sia comunali che regionali, era molto vicino a lei che ne aveva difeso la nomina anche contro il suo capo Beppe Grillo, ed ora dice che è solo uno dei 23 mila dipendenti del Comune, come un vigile urbano o un usciere. Noncuranza, strafottenza, presa in giro, senso di onnipotenza. Si possono dire al popolo le bugie più ovvie senza provare vergogna”.

Naturalmente nell’elenco non potevano mancare il duo Renzi-Boschi, che avevano più volte dichiarato di ritirarsi a vita private se avesse vinto il NO. Invece sono sempre lì. Ce né anche per il visegretario del Pd e presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, anche lei, forse si sente onnipotente. Ha pensato di fare la presidente della regione standosene parecchi giorni della settimana a Roma a fare la vicesegretaria del partito.

In pratica, conclude Fontana, “Il popolo italiano mai era stato così abbandonato a se stesso e, soprattutto, mai lo era stato in modo così spudorato. Questa degenerazione non si vincerà solo con nuove elezioni, interventi della magistratura, cambiamento delle regole. E’ segno di un guasto profondo nelle anime delle persone, nelle relazioni, nelle virtù civiche che assomiglia molto ad un crollo dell’intero sistema morale di riferimento. La politica diventa onnipotente quando intorno a sé ha il nulla e tende a creare il nulla attorno a sé per poter essere onnipotente”.
Pertanto la politica diventa onnipotente quando non c’è più credito per il bene comune, così“da potersi credere che anche le unioni omosessuali possano concorrervi; da quando l’educazione passa da una scuola sottratta ai genitori e data in mano a ministri come la Giannini o la Fedeli; da quando gli uomini politici vanno a messa a Pontassieve e poi dicono di non aver giurato sul Vangelo ma sulla Costituzione, che vogliono però cambiare con ogni mezzo possibile; da quando nella vita sociale e politica non siamo più capaci di guardare in alto, ma solo in orizzontale, finendo così per guardare sempre più in basso … la tentazione dell’onnipotenza si fa sempre più convincente e i politici cadono nelle sue spire e nei suoi tranelli”.

Tags: famigliaMilanoPartito DemocraticoRomaSergio Mattarella
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Commenti 1

  1. Vincenzo says:
    6 anni fa

    Non sono d’accordo, per tanti motivi. Uno puramente teorico. Non mi piace che si attacchi sempre il Presidente della Repubblica, sminuendone la figura istituzionale. Un Popolo deve potersi riconoscere nelle proprie Istituzioni. Poi certo se il Presidente della Repubblica vuole fare come Napolitano o Scalfaro, gli attacchi sono una diretta conseguenza. Mattarella mi ricorda piuttosto il primo Cossiga, notaio della repubblica. Ma a parte questo, seriamente la colpa non è di Mattarella se abbiamo il Governo Gentiloni. Come purtroppo ha detto lo stesso Berlsconi, commettendo una gaffe , non esistono al momento leader politici al di fuori di Renzi. Chiunque altro al suo posto sarebbe stato travolto dal fallimento referendario. Invece Renzi – mai sottovalutare gli avversari – si è ripreso dalla batosta in due giorni, ha di fatto creato un Governo che lui stesso controlla e ha regolato con poche battute la minoranza interna al PD. Cosa doveva fare il Presidente della repubblica di fronte ad un Governo che ha la fiducia delle Camere? Scioglierle? Quello si sarebbe stato un abuso di potere in una Italia parlamentare (e non presidenziale come pure vorremmo). Insisto il problema è che non c’è stato nessuno in grado di mandare KO Renzi. Non Salvini, non Grillo, non Berlusconi (a quest’ultimo va riconosciuto il fatto che neanche lo vuole). Non diamo la colpa a Mattarella, non creiamoci alibi…

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