
Dice. Ma come anni fa ti sei battuto strenuamente per loro. Per non farli chiudere. Continua. E non ti ricordi le dirette dei congressi del Movimento Sociale?
E le dirette dai tribunali sui vari processi per le stragi? Alcune di stato, aggiungo io.
No, no. Mi dispiace, ma non è più così.
E non fate i finti tonti. Quelle dirette appartengono ad una era geologica fa.
Da qualche anno, è in vigore tutto ciò che regola davvero il servizio pubblico, la legge Renzi. Ma sì, siete voi che non vi ricordate, anzi fate finta per convenienza.
La Rai la paghiamo noi tutti e davvero attraverso le bollette Enel. Una sorta di gioco delle tre carte. Oltre seicentomila euretti l’anno. Chiaro?
Allora ti/vi dico, altri contributi devo/dobbiamo pagare? No. Basta così. La Rai le dirette dal parlamento già le fa, ma solo su Sky. Perché non le allarga al digitale terrestre?
Così come altre cosette interessanti.
I due/tre o dieci che siano, giornalisti e valenti, di radio radicale li assorba pure. Certo che sono d’accordo.
In ultimo, mi sembra di ricordare che con Pannella firmammo contro il canone Rai. E c’eravamo tutti, Gasparri compreso. E tanti altri che ieri si sono stracciati le vesti per la libertà di stampa. Manifesto e Storace compresi.
A Napoli si dice, “capisci a me”. E Lidio Aramu conferma.
Ferdinando Parisella 63 anni da Lo Lago, inseguendo, seguendo Dugin…
P.S. : ma le piccole imprese, come le mie, prendono contributi pubblici?
Giustissimo
Ed in più fa sorridere che gli iper liberisti, gli adoratori del mercato alla prima occasione chiedono, frignando,gli aiuti di stato