Il 31 maggio rischia di essere il punto di non ritorno per Silvio Berlusconi. Un diluvio senza arca. Ovvero l’inizio della fine del suo partito personale. L’ex Cav., sempre più cupo, ha letto con attenzione i suoi sondaggi segreti sulle elezioni regionali e ha dato di matto. Non a torto. Secondo le indiscrezioni raccolte le ultime rilevazioni dicono che Forza Italia in Veneto — devastato dall’affare Galan — non va oltre il 6%: un disastro pieno.
Ma non è solo il Nord Est ad impensierire Berlusca. In Liguria Forza Italia — ormai orfana di Claudio Scaloja, attualmente in altre cose (per lui meno gradevoli) affaccendato — è nel caos, il modesto Toti non convince per niente l’elettorato di riferimento sempre più deluso e sfiduciato. Brutte notizie arrivano anche dalla Toscana (il feudo del callido Verdini), dall’Umbria e dalle Marche, regioni dove appare probabile il sorpasso della Lega salviniana sulla scricchiolante zattera azzurra. Ma non è solo Salvini a preoccupare Berlusconi. In tutta Italia si registra un’avanzata decisa di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, specie nel Centro-Sud ma anche nel Veneto e nelle Marche.
Al momento sembra che soltanto in Campania gli azzurri possono evitare il disastro, mentre il vero schiaffone arriverà, potente e sonoro, dalla Puglia. Secondo i sondaggisti le liste di Raffaele Fitto, che sostiene Francesco Schittulli contro la candidata berlusconiana Adriana Poli Bortone, possono agilmente superare Fi.
Un fallimento totale, preludio dell’implosione del partito. Berlusconi non ignora che i gruppi parlamentari sono devastati da odii, rivalità, invidie e timori. Nessuno controlla più niente. Gli ex fedelissimi Verdini e Santachè stanno preparando i bagagli per traslocare sotto l’ala di Renzi, mentre i fittiani e gran parte degli ex AN attendono il verdetto delle regionali per lanciare un progetto di ricostruzione del centrodestra, coinvolgendo la Meloni (al momento interessata ma non molto convinta) ed escludendo (almeno in prima battuta) i leghisti. A Berlusca resterebbe il suo cerchio magico, Dudù, Matteoli, Brunetta, forse Gasparri e poco altro. Fine della corsa. Fine dei giochi.