Un tempo esistevano in diversi angoli del pianeta le terre dei mammalucchi, degli aborigeni, degli indiani, dei watussi e dei pigmei. Oggi, invece, la pattuglia insediata da potenti gruppi di potere a Palazzo Chigi, ma non solo quella, considera gli italiani un popolo di micchi (ovvero babbei, fessi, stupidi etc.).
Infatti non potrebbe essere valutato diversamente l’atteggiamento di consumata furbizia con cui sono stati presentati all’opinione pubblica provvedimenti e misure degli ultimi giorni.
Il “presidente del Consiglio” ovvero il “capo del governo” ha inaugurato con una pompa tale da bloccare la circolazione per oltre tre ore e creare dodici chilometri di coda la variante di valico nel tratto appenninico tra Bologna e Firenze sull’autostrada A1. Con una delle sue frasi tratte dai “baci Perugina” ha fissato nella pietra parole come “Via libera giunto tardi. Poi merito agli operai” , certo, anzi arcisicuro che gli italiani gli avrebbero attribuito il merito di una così importante opera. Lo “statista” nemmeno lontanamente è arrivato a pensare che i suoi sottoposti non avrebbero mai creduto che i 32 chilometri, costati 4,1 miliardi di investimento, potessero essere costruiti nel breve periodo del suo comando, iniziato nel febbraio 2014.
Il suo partito o meglio un gruppetto di suoi fedeli, capeggiato dal fido Marcucci, poi, tanto per intimidire lo sprovveduto Draghi, da tempo non più allineato alle direttive emanate da Palazzo Chigi, ha presentato un disegno di legge, che mira ad indagare sugli ultimi 15 anni le tutele operate sui risparmiatori, l’attività di vigilanza sul sistema bancario e sulla gestione delle banche in crisi o in dissesto. Il proponente e gli altri 41 colleghi non hanno tenuto presente l’esperienza accumulata dagli italiani sulle commissioni d’indagine, costituite nel corso dei decenni, che hanno prodotto solo fumo e tonnellate di inutili carte, da tutti ignorate.
L’Antitrust, altro organo allineato ai ferrei ed inderogabili ordini impartiti dall’alto, ha stabilito l’inesistenza di qualsiasi conflitto di interessi per la Boschi, dimenticando che i connazionali ben sanno, magari per esperienza diretta, che la responsabilità penale è rigorosamente personale e che in ambito politico una decisione può influenzata e determinata anche da lontano e senza essere presenti.
Una considerazione simile a quella della maggioranza è posseduto dalla minoranza (giammai se non simbolicamente opposizione). Berlusconi ritiene nel momento in cui conciona ”Non siamo più una democrazia. Farò il mio dovere fino in fondo, con noi torneranno libertà e benessere”, che gli abitanti dello Stivale hanno la memoria corta e sfugga loro l’appoggio recato al varo dell’Italicum, pietra miliare per l’avvio del regime. I lettori del foglio di famiglia in maniera ancora più dettagliata sono esperti nei sottili giochi condotti a favore dell’esecutivo, come quello dell’altro giorno, in cui un supplemento è stato intitolato: “L’Italia che assume : ecco i posti nello Stato e nei gruppi privati”. Nell’editoriale affidato dall’ex ministro craxiano Francesco Forte si prescrivono più riforme, come se Renzi ne avesse realizzate, con l’obiettivo di eliminare “i lacci per far ripartire il Paese” e si esprime un giudizio di “lenta crescita” dell’economia. Un tempo, in un quadro pubblico non degenerato e non equivoco, un quotidiano di opposizione autentica avrebbe posto motivati quesiti sull’impiego e sulle forme di pagamento dei 64 mila assunti nel concorso programmato dalla durata pluriennale. Per brevità trascuriamo altre figure dell’ambiente, spesso semplici comparse, incapaci di prendere decisioni basilari in ambito amministrativo.
