Da ieri la centrale atomica di Energodar (nell’oblast di Zaporizhzhya) è stata disconnessa dalla rete energetica ucraina. Secondo le autorità russe – l’impianto è sotto controllo delle truppe di Mosca dalle prime settimane di guerra – la disconnessione è stata causata dai danni provocati da un bombardamento ucraino. In particolare ad essere stata danneggiata è stata l’ultima linea di trasmissione finora integra.Non è chiaro se, cessata l’emergenza, la centrale sia stata ricollegata alla rete energetica ucraina.
Di certo c’è che più volte, nelle scorse settimane, la disconnessione dalla rete ucraina e la connessione con quella russa è stata ipotizzata dalle autorità russe e da quelle indipendentiste. E’ di tutta evidenza che una tale eventualità assesterebbe un gravissimo colpo all’Ucraina, già alle prese con una grave penuria di combustibili.
La disconnessione della centrale elettrica di Energodar dalla rete elettrica ucraina può giocare un ruolo rilevante sotto il profilo più strettamente militare – per l’impatto che avrebbe sull’intera Ucraina -, ma rappresenta anche una delle carte che Mosca potrà giocare su un futuro tavolo delle trattative, sempre che nelle prossime settimane il ventilato referendum per l’adesione dell’oblast di Zaporizhzhya – per circa la metà sotto controllo russo – alla Federazione Russa non modifichi radicalmente lo scenario.
