• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
giovedì 23 Marzo 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Al Muro del Tempo

Riletture/ Il dono prezioso di Ernst Junger

di Fabio S. P. Iacono
30 Ottobre 2019
in Al Muro del Tempo, Home
0
Riletture/ Il dono prezioso di Ernst Junger
       

“La pace non può essere violenta”, scriveva Ernst Jünger nel 1941 quando la potenza militare nazista sembrava oramai essere inarrestabile in Europa. Solo l’impero britannico non si arrendeva anche se visibilmente alle corde, come un pugile suonato ed in prossimità del K.O., dava evidenti segnali di resa militare. Ogni volta che il testo edito a Parma nel 1993, con la traduzione di Adriana Apa, viene riletto, l’elevazione intellettuale che se ne riceve non solo non si attenua, anzi aumenta di volta in volta. Jünger nel corso di questo scritto non parlava ai lettori da vinto, ma da un vincente che si rendeva conto che in ogni caso tutti avrebbero perso nell’immane catastrofe che stava andando in scena nel palcoscenico della vita inserito nel mondo.

Lo scrittore svevo dimostrava già una vocazione solo apparentemente nichilista, infatti la sua cerca del “Graal” sarà definitivamente e fruttuosamente portata a termine nel 1998 (morirà alla veneranda età di centotré anni, dopo aver visto passare per ben due volte la cometa di Halley, che passa visibilmente ogni settantasei anni). “La Pace” è un saggio che dovrebbe sempre trovare posto in ogni libreria “illuminata”. Si tratta di un vero e proprio atto d’amore di un cavaliere europeo verso il prossimo. “La guerra deve essere vinta da tutti” […] perché “le grandi fosse comuni sono tutte uguali”. Jünger nella creazione del saggio in questione si è servito delle metafore de “La semina” e “Il frutto” non a caso il suo organismo, “nel momento in cui fronti vermigli saldavano il globo con cuciture incandescenti”, sentiva l’esigenza del corpo, dell’anima e dello spirito di estinguere la sua sete di uomo nella dissetante scalata interiore del quale lo scritto in oggetto ne era e ne è un prezioso esempio. Se la Prima guerra mondiale (inevitabile) ha frantumato imperi per creare nazioni, la seconda (evitabile) tenderà ad eliminare le nazioni per spingere gli uomini verso più astratti piani mondiali e universali. Ernst Jünger auspicava un passaggio dai vinti ai vincitori della guerra mondiale 1915-1918, ai vincitori ex equo post Seconda guerra mondiale 1939-1945. “Rimane da chiedersi come il singolo possa contribuire alla pace. La questione è tanto più urgente giacché il singolo tende a sottovalutare l’importanza che gli è conferita”.

Dunque si tratta del famigerato “Che fare” di Lenin opposto, non quantitativo e materialista, ma qualitativo e personalista. Ogni dubbio intorno alla completa avversione di Jünger nei confronti del nazismo, a parte un breve e superficiale interesse iniziale, è già ampiamente fugata, il lettore lo constata in questi scritti come abbiamo già segnalato all’apice dell’espansionismo tedesco (1941). Non è stato infatti un caso che Ernst Jünger sia sopravvissuto due volte grazie a due improbabili suoi lettori organici: la prima volta protetto da Adolf Hitler, dopo essere stato coinvolto all’indomani del fallimento dell’ennesimo attentato organizzato da quel che restava dell’élite prussiana (Operazione Valchiria) nella “Tana del lupo” nel 1944, quando Goebbels ed Himmler ne chiedevano a viva voce la testa, già Rosenberg (il teorico della “razza” tedesca) aveva provato a fare lo stesso nel 1939, e sopravvissuto ancora una volta tra le macerie morali e materiali teutoniche, processo di Norimberga in corso, per l’intervento forse dell’allieva più intelligente di Martin Heidegger, ovvero Hannah Arendt.

“Il singolo deve soprattutto comprendere che la pace non può nascere dalla stanchezza e la paura contribuisce alla guerra. Solo in questo modo si spiega lo scoppio della Seconda guerra mondiale dopo un così breve intervallo. Per mantenere la pace non basta non volere la guerra. La vera pace presuppone un coraggio superiore a quello necessario per la guerra; è una manifestazione di travaglio spirituale, di forza spirituale. Verrà conquistata quando saremo capaci di estinguere il rosso fuoco che arde in noi stessi e sapremo affrancarci dall’odio e dalle sue scissioni. Il singolo è simile alla luce che, divampando, costringe le tenebre ad arretrare. Una fievole luce è più grande, più coercitiva di molto buio. Ciò vale anche per chi è destinato a cadere. Incede verso l’eternità con comportamento fiero. La vera lotta che ci troviamo a combattere si rivela sempre più un conflitto tra le forze della distruzione e le forze della vita. In questa lotta i guerrieri di retto sentire stanno fianco a fianco, come gli antichi cavalieri. Quando ciò accadrà, la pace diverrà duratura”.

Tags: Ernst JungerGermaniaguerreletteratura
Articolo precedente

Buonisti ad intermittenza/ Lo strano caso dell’Ocean Viking

Prossimo articolo

Declino americano/ Trump lo schiacciasassi e lo smarrimento dei conservatori

Fabio S. P. Iacono

Conservatore dei Beni Culturali e Geopolitici d'Europa e d'Occidente di origini greco-romane e normanne. Ha pubblicato le seguenti opere: "Il sole dietro il sipario" (Sovigliana Vinci 1990), in seguito non riconosciuta; "Nostalgia iperborea" (Melegnano 1999); "Antologia uranica" (Modica 2003); "L'occhio siderale 2003-2004" (Modica 2005); "l'occhio siderale 2005-2008" (Modica 2009); "L'Occidente tra dissoluzione e disgregazione. Quale ricomposizione etica, politica ed economica?" (Accademia Nazionale della Politica Ragusa 2012); "L'occhio siderale 2009-2014" (Fondazione Grimaldi Modica 2014); "Il cigno reale" (Sulmona 2017); "Assemblage" (Romagnano al monte 2019); "Orientamenti dell'aquila" (Romagnano al monte 2021); "Polaris" (Sulmona 2021) e "Il Centro Polare Artico 1999-2022" (Romagnano al Monte 2023). E' stato corrispondente e inviato per Teleiblea, ha scritto per Il Conservatore.com e per Nazione Futura.it, scrive anche per Oltre la Linea.news, KulturaEuropa.eu ed EreticaMente.net.

Correlati Articoli

Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati
Europae

Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati

di Marco Valle
23 Marzo 2023
0

Berlino 2023. Dimenticate Federico II, Clausewitz, Moltke, Bismark, Tirpiz, Hindeburg, Guderian e Rommel. Gli dei della guerra hanno (forse definitivamente)...

Leggi tutto
Un fronte trasversale per la pace. Il convegno romano

Un fronte trasversale per la pace. Il convegno romano

23 Marzo 2023
A cosa mira il piano di pace proposto da Xi Jinping

A cosa mira il piano di pace proposto da Xi Jinping

22 Marzo 2023
Ankara e Damasco si avvicinano, i curdi pagano il conto

Ankara e Damasco si avvicinano, i curdi pagano il conto

19 Marzo 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Declino americano/ Trump lo schiacciasassi e lo smarrimento dei  conservatori

Declino americano/ Trump lo schiacciasassi e lo smarrimento dei conservatori

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Il turbocapitalismo è nudo. Il fallimento della Silicon Valley Bank

Il turbocapitalismo è nudo. Il fallimento della Silicon Valley Bank

23 Marzo 2023
Paradossi di guerra. Gli afghani che combattono per Mosca

Paradossi di guerra. Gli afghani che combattono per Mosca

23 Marzo 2023
È arrivato il Partito Postdemocratico Unito…

È arrivato il Partito Postdemocratico Unito…

23 Marzo 2023
Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati

Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati

23 Marzo 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In