• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
mercoledì 7 Giugno 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home L'Editoriale

“Rosso Istria” e la memoria rispettata

di Alfonso Indelicato
8 Febbraio 2019
in L'Editoriale
1
“Rosso Istria” e la memoria rispettata
       

Questa sera su Rai3 arriva “Rosso Istria” di Maximiliano Hernando Bruno. Bene o, almeno, benino. La tragedia delle Foibe e dell’Esodo, che richiama altre tragedie del breve e sanguinoso volgere degli anni che vanno grosso modo dal ’43 al ’48, ha infatti suscitato quest’anno reazioni molto più intense e livorose del solito. Il motivo risiede appunto, almeno in parte, nell’uscita del film.
Qual è la differenza di “Rosso Istria” rispetto all’ unico precedente dedicato allo stesso tema, “Il cuore nel pozzo” di Alberto Negrin uscito nel 2005? Quest’ultimo, incentrato su una vicenda di fantasia (la fuga di alcuni orfanelli nell’Istria martoriata da scontri e vendette) sembra oggi un racconto di fate paragonato a “Rosso Istria”. Incentrata sulla figura di Norma Cossetto, la pellicola racconta semplicemente la verità, e la verità è insopportabile per chi assiduamente ne ha fabbricata un’altra e la coltiva per i suoi sempre attualissimi fini politici. È un film crudo ed anche in qualche misura didascalico, nel senso che si mettono in bocca ai personaggi frasi utili a comprendere gli antefatti e gli sfondi, per istruzione dello spettatore ignaro. Ma non per questo annoia: l’interprete che impersona Norma è prima di tutto di una somiglianza impressionante con la povera ragazza uccisa, e soprattutto credibile nella sua semplicità e schiettezza, nel suo giovane amore per un ufficiale, nella sua angoscia, nel dolore, nella disperazione mentre viene trascinata verso il baratro.

Il regista non ne dà una interpretazione in chiave eroica: non le mette in bocca parole roboanti di fronte all’insulto sessuale, o gesti di sfida quando stanno per precipitarla nella bocca dell’inferno: Norma piange, urla, è disperata. È insomma come sarà stata la vera Norma.
E – quale insulto! – gli slavi sono gli slavi, i comunisti sono i comunisti, i fascisti sono per lo più uomini d’onore, i traditori sono traditori, i tedeschi sono attesi dalle genti italiane dell’Istria come liberatori. Perfino è negata la narratio del povero slavo schiavizzato dal possidente italiano: quando Mate, il capobanda croato, invita un contadino slavo a lasciare il podere di proprietà di un italiano per riunirsi a loro, il contadino risponde: “E perché? Ferrarin mi ha dato sempre tutto quello che gli ho chiesto …”. Una frase, una pietra tombale sulla menzogna.


E, a proposito di menzogne, mi si lasci contestare il vuoto slogan della cosiddetta “memoria condivisa”. Diciamolo una volta per tutte: chi la reclama pretende che qualcuno rinunci alla propria. Quale memoria possono condividere un italiano cui i fascisti hanno ucciso il padre in uno scontro in montagna, o lo hanno fatto salire sul treno al binario 21, e un italiano cui i comunisti italiani, di conserva coi comunisti titini, hanno gettato la madre o la sorella in una foiba? La guerra civile regala allo stesso popolo doni siffatti.
Mi accontenterei dunque della “memoria rispettata”. Io sono disponibile – lo sono sempre stato – a rispettare un giovane partigiano comunista che ha creduto in un sogno di uguaglianza sociale, e che ha combattuto anche duramente per affermarlo. Vorrei però che venissero rispettati allo stesso modo (cioè senza riserve, a pieno titolo, non come figli di un dio minore) i giovani che si arruolarono nella Repubblica Sociale perché sembrava loro che l’onore della Patria fosse macchiato l’8 settembre, e che si sacrificarono per difendere il confine orientale dalle truppe slave che agli ordini di Tito volevano sottomettere non solo l’Istria, non solo Fiume, ma anche Gorizia e Trieste.


Temo che il tempo per tutto questo sia ancora lontano. Quanti vogliono nei fatti una sola memoria affinano la loro dialettica. Questo – qualcun altro lo avrà notato – è l’anno della parola magica “contestualizzare”. Sì, è vero, le foibe ci furono, gli infoibamenti ci furono. Ma bisogna contestualizzare … bisogna, cioè, ammettere che gli slavi le loro buone ragioni le avevano per gettare nel burrone ancora vivi gli italiani, perché morissero lentamente nel buio con le ossa frantumate, di sete di freddo e di dolore. Contestualizziamo ancora: le foibe ci furono, sì, ma i fascisti italianizzavano i nomi slavi … le foibe ci furono, sì, ma non tutte quelle che dicono, furono di meno … le foibe ci furono sì, ma molti di quelli che ci buttarono dentro erano fascisti. In fondo se l’erano voluta …
Sì, è vero, Norma era fascista. Suo padre, ucciso pochi giorni dopo di lei, era fascista. E io da italiano li piango e attendo rispetto per la mia memoria, disposto a onorare quella degli altri.

Tags: cinemaesodo istrianoNorma CossettoRAIRosso Istriastoria
Articolo precedente

Follie/ CPI apre a Trieste e i giornalisti impazziscono

Prossimo articolo

L’Islam, nemico o amico? Su Primato Nazionale di febbraio. In edicola

Alfonso Indelicato

Correlati Articoli

Festa del 2 giugno ed ecco puntuale il scivolone della RAI
Facite Ammuina

Festa del 2 giugno ed ecco puntuale il scivolone della RAI

di Maurizio Gussoni
2 Giugno 2023
0

In RAI non perdono l'occasione di fare vedere quanto, a volte, possa essere approssimativo ed impreparato un giornalista del sevizio...

Leggi tutto
Il film di Bellocchio sul caso Mortara. Ovvero come ti stravolgo una storia vera

Il film di Bellocchio sul caso Mortara. Ovvero come ti stravolgo una storia vera

2 Giugno 2023
“La quattordicesima domenica”: il nuovo dramma ospedaliero di Avati

“La quattordicesima domenica”: il nuovo dramma ospedaliero di Avati

2 Giugno 2023
Riletture/ Il tribunale della Storia secondo Paolo Mieli

Riletture/ Il tribunale della Storia secondo Paolo Mieli

17 Maggio 2023
Carica altro
Prossimo articolo
L’Islam, nemico o amico? Su Primato Nazionale di febbraio. In edicola

L'Islam, nemico o amico? Su Primato Nazionale di febbraio. In edicola

Commenti 1

  1. xanderbrut says:
    4 anni fa

    Trasmettere il film durante Sanremo è indice di un machiavellismo indecoroso: la Rai ha così assoloto il compito di ricordare gli infoibati, ma nel giorno meno indicato cosi il grande pubblico non poteva vederlo.

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Appuntamenti/ A Milano “Non solo pizza… Vite da rider”. Il libro inchiesta di Ada Fichera

Appuntamenti/ A Milano “Non solo pizza… Vite da rider”. Il libro inchiesta di Ada Fichera

5 Giugno 2023
Toh, la globalizzazione si è inceppata…

Toh, la globalizzazione si è inceppata…

5 Giugno 2023
Gialli storici/ Torna il maggiore Morosini con una nuova avventura: “Il prezzo dell’onore”

Gialli storici/ Torna il maggiore Morosini con una nuova avventura: “Il prezzo dell’onore”

4 Giugno 2023
La dittatura del relativismo avanza e impone “giuramenti”

La dittatura del relativismo avanza e impone “giuramenti”

4 Giugno 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Ucraina Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In