• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
lunedì 8 Agosto 2022
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Economia

Sanzioni, retaggio di un mondo che non esiste più?

di Clemente Ultimo
4 Marzo 2022
in Economia, Home
0
Sanzioni, retaggio di un mondo che non esiste più?
       

Le sanzioni invocate, minacciate ed infine applicate alla Russia hanno iniziato a produrre i propri effetti. Peccato che l ricadute negative abbiano già investito anche l’economia italiana, ovvero quella di uno dei Paesi che le sanzioni le applicano. Difficile del resto immaginare il contrario, considerato il livello di interconnessione delle economie contemporanee. Ma se era noto ed evidente che vi sarebbero state ripercussioni negative sull’economia italiana – e su una ripresa post pandemia che sembra esistere più nelle statistiche che nella realtà quotidiana – l’impressione è che l’entità e la pervasività di questi contraccolpi siano stati ampiamente sottostimati. Se per incapacità o malizia difficile dire.

Se per le bollette di gas ed energia elettrica famiglie ed imprese già hanno sperimentato sul proprio bilancio il peso dell’incapacità di sviluppare una politica energetica adeguata alle necessità di una Paese avanzato quale – a tratti sorprendentemente – l’Italia ancora è, al netto delle infantili ed inconcludenti fascinazioni “gretine”, dunque c’è maggiore consapevolezza sulle prossime difficoltà. Un grande cono d’ombra, invece, avvolge tuttora settori non meno strategici. Uno su tutti: quello dei cerali, grano e mais in primis.

Ad eccezione degli addetti ai lavori, in pochi infatti sono consapevoli del rallentamento già in atto del commercio di cereali e del relativo aumento dei prezzi. Il grano, ad esempio, ha raggiunto il costo record di 320 euro a tonnellata sulla piazza di Parigi, come sottolinea Il Sole 24 Ore nella sua edizione del 2 marzo. Nessuna sorpresa se si considera che Russia ed Ucraina producono circa il 30% del grano mondiale: il progressivo rallentamento dei trasporti dovuto alla guerra e l’esclusione di alcune banche russe dal sistema di pagamenti Swift – effetto delle sanzioni – rendono difficili i traffici, innescando una spirale al rialzo dei pressi e scarsità – momentanea, si spera – sui mercati. Queste difficoltà hanno già prodotto in Italia non solo il rialzo dei prezzi al dettaglio, ma in qualche caso il blocco della produzione.

Altro settore in stato di allerta, quasi di pre-crisi, quello dei mangimi per animali, in special modo quelli a base di mais. Gli allevatori segnalano in diverse regioni un preoccupante abbassamento dello scorte e difficoltà a reintegrarle. Oltre, naturalmente, all’esplosione dei costi.

Anche soluzioni “autarchiche” – sulla scorta del possibile ritorno al carbone evocato da Draghi, con buona pace per le ansie da transizione ecologica – rischiano di essere vanificate dalle contro-sanzioni messe in campo dalla Russia: Mosca ha bloccato l’esportazione dei fertilizzanti, di cui è primo produttore al mondo. Tutti questi fattori insieme potrebbero infine tradursi in un calo della disponibilità di grano per l’Italia del 18% (fonte Kearney Italia).

Altra attenzione richiederebbero poi i capitoli relativi ad altre materie prime (ad iniziare da metalli come nickel ed alluminio) il cui commercio già sta subendo forti rallentamenti, ma non è questo il contesto in cui affrontare il tema nella sua totalità. Un’ultima riflessione, tuttavia, appare opportuna. Perché le sanzioni siano realmente efficaci – e la storia insegna che raramente lo sono – occorre che la loro applicazione non sia solo rigida, ma quanto più estesa possibile. Ebbene, proprio quest’ultimo punto mostra quella che oggi appare come una crepa, domani potrebbe rivelarsi qualcosa di ben più grande: la conferma che c’è un nuovo equilibrio su scala globale.

Siamo chiari: se lo schieramento dei Paesi euro-occidentali è stato pressoché compatto sulle sanzioni a Mosca, non sono poche né trascurabili le eccezioni. Non c’è solo la “cattiva” Cina a non prendere parte al blocco economico, anche un altro gigante asiatico come l’India annuncia di non voler limitare gli scambi con Mosca così come il Brasile. Anche un membro, per quanto inquieto, della Nato come la Turchia non appare al momento disposto a rinunciare agli affari con la Russia. Insomma, oltre il blocco euro-atlantico c’è un mondo, è davvero il caso di dirlo! Un mondo che certamente a livello di pil non regge – ancora – il confronto con Stati Uniti, Europa e gli “occidentali d’Oriente” (come si potrebbero definire Corea del Sud, Giappone ed Australia), ma certamente non è insignificante. E non solo sotto il profilo demografico.

Insomma, il dubbio che qualcuno si sia mosso in questo campo delicatissimo pensando di essere ancora ai tempi della regina Vittoria – quando la sola Londra controllava i due terzi del globo – inizia ad affacciarsi nelle menti meno condizionate dall’odierna cappa di conformismo imperante.

E che Dio ce la mandi buona.

Tags: economiaRussiaUcrainaUnione Europea
Articolo precedente

Prendi i soldi e scappa. Il vero problema di Putin sono gli oligarchi. Già pronti alla fuga

Prossimo articolo

La Russia? Il senso di accerchiamento percepito è reale e concreto. Intervista a Alessandro Mazzetti

Clemente Ultimo

Correlati Articoli

Nagorno Karabakh, gli azeri riprendono a sparare e provocare. Intanto l’Occidente tace
Estera

Nagorno Karabakh, gli azeri riprendono a sparare e provocare. Intanto l’Occidente tace

di Clemente Ultimo
4 Agosto 2022
0

Da questa mattina si susseguono attacchi con droni e lanciagranate contro le posizioni delle forze armene lungo la linea di...

Leggi tutto
La Cina è troppo vicina. A proposito di guerre inutili e veri nemici

La Cina è troppo vicina. A proposito di guerre inutili e veri nemici

3 Agosto 2022
Dall’Iran nuovi droni per Mosca. La guerra continua e gli americani iniziano a preoccuparsi

Dall’Iran nuovi droni per Mosca. La guerra continua e gli americani iniziano a preoccuparsi

30 Luglio 2022
Zelensky e signora su Vogue. A difesa dei “valori dell’Occidente”….

Zelensky e signora su Vogue. A difesa dei “valori dell’Occidente”….

29 Luglio 2022
Carica altro
Prossimo articolo
La Russia? Il senso di accerchiamento percepito è reale e concreto. Intervista a Alessandro Mazzetti

La Russia? Il senso di accerchiamento percepito è reale e concreto. Intervista a Alessandro Mazzetti

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Eccellenze italiane/ Piccola impresa è sinonimo di libertà e qualità

Eccellenze italiane/ Piccola impresa è sinonimo di libertà e qualità

6 Agosto 2022
Verso le elezioni con tanti strilli, molte giravolte e poche, pochissime idee

Verso le elezioni con tanti strilli, molte giravolte e poche, pochissime idee

5 Agosto 2022
“Una boccata d’aria”: Aldo Baglio torna in Sicilia

“Una boccata d’aria”: Aldo Baglio torna in Sicilia

4 Agosto 2022
Nagorno Karabakh, gli azeri riprendono a sparare e provocare. Intanto l’Occidente tace

Nagorno Karabakh, gli azeri riprendono a sparare e provocare. Intanto l’Occidente tace

4 Agosto 2022

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In