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Home L'Editoriale

Saviano, Asia and friends. La caduta delle icone buoniste

di Gianluca Castro
23 Agosto 2018
in L'Editoriale
2
Saviano, Asia and friends. La caduta delle icone buoniste
       

Strana estate quella che stiamo vivendo.Dopo tutti gli allarmi per imminenti stragi in mare per la fermezza voluta dal nuovo Governo in tema di immigrazione clandestina, per fortuna puntualmente mai avvenute (per quanto agognate dai buonisti cui avrebbe fatto comodo avere dei cadaveri da esibire a supporto delle proprie tesi), e le ripetute denunce da razzismo immaginario, agitate al solo scopo di generare scompiglio nella pubblica opinione, tutte puntualmente rientrate, ritorcendosi contro millantatori e ruffiani del pensiero unico immigrazionista targato PD, ecco arrivare la rovinosa caduta nella polvere di alcuni miti radical shit un tempo ritenuti intoccabili.
Vediamoli uno ad uno:
Asia Argento
Nel 2017 attricetta semidimenticata poi tornata in auge in seguito alla presentazione di una denuncia per molestie sessuali rivolta al produttore americano Weinstein, al quale era però stata legata nel corso di una relazione durata 5 anni.
Una volta ritrovate le luci della ribalta cerca di ricavarsi un ruolo politico e viene sbandierata come simbolo dalla gauche caviar Laura Boldrini in testa, prontamente seguita persino dal Vaticano, ora però travolta dallo scandalo di una violenza carnale (per la quale ha patteggiato 380 mila dollari di risarcimento) da lei inflitta a un minore conosciuto anni prima mentre era solo un bambino (8 anni) e recitava sul set di un film nella parte di suo figlio.
Coerente sino all’ultimo cerca pure di addossare la responsabilità del patteggiamento al fidanzato da poco morto suicida in un crescendo rossiniano di ipocrisia e mancanza di senso del ridicolo.
Vera icona dell’Italia buonista di cui – infatti – impersona appieno ipocrisia e falsificazioni.
Roberto Saviano
Onnipresente tuttologo, sempre pronto a planare in volo radente su qualsiasi tragedia o rilevante fatto di cronaca non proferisce verbo di fronte agli oltre 40 morti di Genova, neppure per offrire una neutra solidarietà.
Probabilmente si sarà saziato adeguatamente di sangue dopo 16 braccianti agricoli morti in provincia di Foggia in due incidenti stradali e da lui presi a pretesto per attaccare nuovamente il Governo. Omettendo, ovviamente, di ricordare il fatto che fosse proprio Maurizio Martina (PD) il Ministro dell’Agricoltura fino a pochi mesi or sono e che da 14 anni la Regione Puglia sia governata dalla Sinistra.
Chicco Testa
Ex ambientalista, da sempre molto ben ambientato tra la gente che ‘conta’. Già presidente dell’Enel e membro del consiglio di amministrazione di Acea e Wind, tra le principali aziende pubbliche e private italiane, dorato rifugio di politici trombati con amici influenti. Dimostra la sua ‘dimestichezza’ coi bilanci societari con un esilaranteTweet che recita: “Secondo dati Sole 24 Autostrade versa allo Stato 9 MLD fra tasse e costo concessione e fa 2 MLD utili. Se nazionalizzi prendi 2 MLD e ne perdi 9. Un affare. Qualcuno glielo spiega ?”
Forse qualcuno dovrebbe iniziarlo ai misteri della partita doppia.
Svela anche le condizioni delle aziende pubbliche italiane affidate nella gestione a personaggi di questa impreparazione.
Monica Citinnà
Divenuta simbolo vivente della ‘famiglia Arcobaleno’ e madrina della Legge sulle unioni civili, strepita come una gallina isterica alla decisione di Salvini di ripristinare sui documenti ufficiali la dicitura padre e madre al posto del ridicolo genitore 1 e genitore 2.
Si aggrappa al periodico vicino al Vaticano Famiglia Cristiana come un naufrago a una ciambella di salvataggio per contestare il Governo durante una seduta al Senato.
Che abbia ritrovato la fede per poter credere nella resurrezione del PD?
Graziano Delrio
Esile figura di Ministro dei Trasporti targato PD, da sempre impegnato a garantire approdi sicuri ad ogni nave che fiancheggi per ‘ragioni umanitarie’ la tratta dei nuovi schiavi in arrivo dalla Libia.
Annuncia uno sciopero della fame in favore dello Ius Soli ma omette di rispondere per anni a ben due interrogazioni parlamentari che lanciavano allarmi documentati sulle condizioni di degrado del Ponte Morandi di Genova crollato poi tragicamente il 14 agosto di quest’anno poche settimane dopo il suo abbandono del Dicastero.
A chi gli contesta di non aver pensato all’Italia può però ricordare di aver provveduto al rinnovo fino a 2042 della convenzione coi gestori delle Autostrade, grandi contributori del PD.
Paolo Gentiloni
Tra le tante ricordiamo il decreto salva cognato, un Dlgs il 36/2018 tramutato in legge dopo aver perso le elezioni a Parlamento sciolto nell’aprile 2018 (e controfirmato da Mattarella, quello che ci ha ricordato di ’non essere un notaio’ quando, in spregio alla Costituzione, non voleva nominare figure a lui sgradite nel Governo), con lo straordinario cinismo di avere come obiettivo quello di impedire le indagini della Magistratura per lo scandalo dei fondi sottratti (per mezzo di un’appropriazione indebita) all’Unicef, che vede coinvolti tre fratelli uno dei quali cognato di Matteo Renzi.
Oliviero Toscani
Fotografo di fiducia delle campagne immigrazioniste legate al marchio Benetton, e per questo celebrato da tutta la Sinistra per il suo senso artistico (c’è chi lo definisce paraculismo), è sceso in campo per difendere i propri padroni oggetto di un’ondata di indignazione seguita al disastro di Genova e insulta tutti gli italiani: “Siamo un paese che deve andare dallo psicanalista”, perchè “il popolo italiano è frustrato e infelice” rinunciando momentaneamente alla maschera buonista.
Famiglia Benetton
L’immagine di rampanti imprenditori di successo, già appannata negli anni dalle ammissioni di coinvolgimento nel crollo di una fabbrica di vestiti in Bangladesh (per la quale ha patteggiato un ridicolo risarcimento pari a 970 dollari per ogni morto), che ha continuato a barcollare per le notizie provenienti dalla Patagonia, dove la Famiglia possiede enormi proprietà terriere e viene giudicata responsabile della scomparsa dell’attivista mapuche Santiago Maldonado che lottava per rivendicare i diritti degli indios su loro terre.
Per quanto possa sembrare aver subito il colpo di grazia dopo il crollo di Genova – attribuito alla mancanza di adeguata manutenzione da parte della società concessionaria legata proprio alla Famiglia – e successive perdite milionarie in Borsa dimostra sin da subito una straordinaria capacità di assorbire il colpo.
Inutile preoccuparsi – infatti – per le sorti di questi esponenti del capitalismo petaloso. I morti di Genova e il crollo in Borsa delle loro aziende non sono stati motivi sufficienti per rinunciare all’annuale principesco ricevimento di Ferragosto nella villa di Cortina.
Segno di un’inguaribile ottimismo o semplice fiducia sul potere della lobby di riferimento?
Gad Lerner
Dotato di Rolex e maglietta rossa d’ordinanza manda messaggi agli italiani dalla comoda location della sua terrazza di Portofino.
Sfidando il senso del ridicolo spiega alla gente comune cosa si deve fare per ‘fermare l’emorragia di umanità’, come richiesto da Don Ciotti (altro collaudato personaggio sempre pronto a trasformare i luoghi comuni in altrettante opportunità di guadagno economico), e contrastare l’avvio di una politica di sostenibile gestione dell’immigrazione da parte del Governo.
Sarebbe stato forse un po’ più credibile con meno spocchia e senza sguaiata ostentazione di status symbol radical chic.
In risposta gli italiani gli augurano di cuore di far un giretto serale nelle periferie romane o milanesi (andrebbero bene, per la verità, quelle di ogni grande città) per recuperare senso della realtà e intanto lo seppelliscono nel ridicolo.
Probabilmente ne emergerebbe senza rolex ma con una rinnovata consapevolezza sulla situazione in Italia.
Daisy Osakue
Assurta agli onori delle cronache per essere stata bersaglio di un uovo lanciatole contro una sera lungo le strade di Moncalieri.
Cavalca la tesi della motivazione razzista presentandosi vistosamente bendata a favore di telecamere accompagnata dalle dichiarazioni del padre nigeriano (che lavora nel business dell’accoglienza) che esterna pelosamente una presunta di ‘preoccupazione’ per il sorgere del razzismo.
Quasi subito, però, i carabinieri identificano gli autori del gesto negando il movente razzista. Gli autori sono giovani legati al PD (come la stessa Daisy), uno è addirittura figlio di un consigliere comunale dem che è pure intestatario dell’auto usata nell’agguato con l’uovo.
A completare il quadro emergono anche i precedenti penali del padre ‘preoccupato’: già condannato in un recente passato a oltre 5 anni di pena per sfruttamento della prostituzione di giovani connazionali e collegamenti con le organizzazioni criminali nigeriane.
Tra i tanti usciti di scena senza essere rimpianti tocca pure segnalare Laura Boldrini, Cecile Kyenge, Emma Bonino, Pietro Grasso, Pierluigi Bersani, Nichi Vendola e molti altri, buoni però ormai solo come caratteristi, ridotti a comparse nel teatrino della politica e relegati ai margini dei disegni mondialisti, mentre l’Italia cerca di riappropriarsi, nonostante i traditori, della propria sovranità
Tags: Asia ArgentoBenettonGraziano Del RioOliviero ToscaniPaolo GentilonirazzismoRoberto Saviano
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Commenti 2

  1. Luca William says:
    4 anni fa

    Bell’articolo sul quale aprire numerose riflessioni

    Rispondi
  2. Rodolfo says:
    4 anni fa

    Ho vegogna che questi loschi figuri siano “italiani” Vergogna vergogna !!!

    Rispondi

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