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Scena tedesca/ “Zeit”, l’ottavo album dei Rammstein

di Fabio S. P. Iacono
2 Luglio 2022
in Arte&Artisti
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Scena tedesca/ “Zeit”, l’ottavo album dei Rammstein
       

Durante il lockdown i Rammstein si sono riuniti per incidere l’ottavo album in studio, recandosi in Francia nel settembre 2020 per le sessioni di registrazione. Alla fine dell’inverno del 2022 il gruppo ha reso noto il titolo del disco, “Zeit”, la cui uscita è avvenuta il 29 aprile dello stesso, e presentato il singolo omonimo insieme al relativo video; ancor prima dell’uscita dell’album è stato reso disponibile un ulteriore singolo, Zick Zack. Oltre al sopracitato tour, Zeit è stato promosso anche dai video di Angst e Dicke Titten, quest’ultimo estratto come terzo singolo.

I Rammstein sono etichettati nel genere musicale industrial metal, con influenze della musica tedesca, al fine di creare una musica originale, a partire dalla scelta di cantare in tedesco. Il tastierista Flake, durante una delle prime interviste rilasciate dalla band, definì i Rammstein con il termine Tanz metal (dance metal), a sottolineare l’ibrido tra suoni “techno-danz” e metal presente nelle loro canzoni. 

La musica è stata inoltre influenzata da artisti tedeschi ed europei. Nelle parti elettroniche si può riscontrare l’influsso dei DAF, mentre, nelle parti vocali, è chiara l’ispirazione a Milan Fras, storico cantante della band slovena Laibach. In generale i principali spunti stilistici vengono dai connazionali OOMPH! e dal gruppo statunitense Ministry. Anche i testi sono ricchi di citazioni di autori, la maggior parte proveniente dalla letteratura o dalla tradizione tedesca: filastrocche per bambini, fiabe dei fratelli Grimm, i racconti di Heinrich Hoffmann, le poesie di Goethe, le opere di Bertolt Brecht. Lo stile di canto di Till Lindemann si avvicina a una tecnica ben nota nel mondo musicale tedesco, detta Sprechstimme. Si tratta di un modo particolare di pronunciare le parole, avente origine nelle opere liriche di Richard Wagner e resa famosa da Arnold Schönberg. Questa tecnica è particolarmente utilizzata in Wiener Blut, Dalai Lama, Mein Teil, Heirate mich, Hilf mir in modo da sottolineare alcune parole chiave nel testo e ottenere determinati effetti drammatici.

Il look della band si è sempre evoluto con lo sviluppo della loro musica; in Herzeleid, dove Lindemann deve ancora perfezionare il proprio modo di cantare e i pezzi dell’album sono “pesanti” grazie ad alcuni inserti elettronici, i Rammstein si presentano come uomini muscolosi e suadenti. In Sehnsucht, dove la voce del cantante pone più attenzione alla tecnica, i brani, anche se perdono un po’ del suono metal, appaiono più incisivi e asciutti, con una forte componente elettronica, mentre il gruppo si presenta pesantemente truccato e vestito di metallo.

L’evoluzione live e il leggero cambiamento delle tematiche trattate nelle liriche rappresentano invece un grottesco humor e una deriva kitsch. Eppure Mutter presenta un’attitudine estetica molto diversa dall’evoluzione del gruppo sul palco, ed è considerato da molti uno dei capolavori della band. Anche musicalmente si discosta dal sound dei primi due album, essendo un particolare connubio tra industrial metal, rock e gothic metal. Notevole è anche l’impatto scenico dei concerti del tour, ancora più spettacolari rispetto a quelli precedenti, ma meno grotteschi. 

Reise, Reise, come già detto, rappresenta un’attitudine più mainstream, e per questo divide i fan: alcuni lo considerano un passo indietro, una svolta un po’ troppo commerciale per il livello raggiunto dal precedente album; altri lo vedono invece come un grande lavoro perché molto intimo ed introspettivo, nonostante i suoni siano apparentemente più “leggeri”. Non mancano brani come, per esempio, Mein Teil, dove gli stili dei Kraftwerk e di Nina Hagen assorbono e fondono le lontane influenze dei Korn e dei Rage Against the Machine. Lo spessore dei testi, al contrario, mette d’accordo tutti. Rosenrot, contenente alcune canzoni precedentemente scartate per mancanza di spazio, costituisce per così dire il lato più “cattivo” di Reise, Reise, con atmosfere più cupe e canzoni più aggressive, seppur con testi ancora di alto livello. Till Lindemann, frontman, cantante e autore di gran parte dei testi e di due raccolte di poesie, Messer e In stillen Nächten.

I testi dei Rammstein sono generalmente scritti dal cantante Till Lindemann e costituiscono un elemento essenziale della loro musica; essi, infatti, contribuiscono ad influenzare il modo in cui il gruppo viene percepito dal pubblico, oltre ad inevitabilmente fornire un’identificazione al pubblico stesso. Come il nome stesso della band suggerisce, un primo tema forte è costituito dal “disastro” (Rammstein, Donaukinder, Dalai Lama, Benzin, Reise, Reise, Hilf mir), e dalla concezione del mondo contemporaneo come costellato da disastri e da violenza di varia natura. 

Till Lindemann

Un secondo tema è l’amore e l’attrazione sessuale e il loro rapporto con il dolore, l’assenza, la morte e la violenza. In un’intervista, Till Lindemann dichiara che tutte le canzoni dei Rammstein parlano d’amore nelle sue diverse forme, dalle più pure alle più perverse. Un terzo elemento è il confronto con la propria identità tedesca, che rifiuta sia il passato comunista sia l’attuale situazione unificata: le citazioni di fiabe e leggende tedesche e importanti autori tedeschi allontanano i Rammstein dal modello rock statunitense. 

Sono escluse le tematiche politiche e sociali, ad eccezione di Links 2-3-4, Amerika e Mein Land in cui si evoca rispettivamente l’appartenenza politica della band, l’imperialismo statunitense e la situazione sociale tedesca. I primi due album, Herzeleid e Sehnsucht, affrontano il tema della connessione fra desiderio sessuale e violenza; nell’album Mutter le canzoni si aprono al mondo infantile, con testi più poetici e profondi. In modo meno drammatico viene invece affrontato il tema dei rapporti interpersonali nei successivi lavori, Reise, Reise e Rosenrot, in cui si parla di amicizia, solitudine, ossessione, amore infelice e superficialità nelle relazioni.

L’ultimo album, Liebe ist für alle da, sembra una sintesi di tutte le tematiche del gruppo, con in più una riflessione sul gruppo stesso e sul modo in cui è percepito dal pubblico (Haifisch). In molte ballate, come Herzeleid, Mutter, Ohne dich, Dalai Lama, Spieluhr, Nebel o Seeman emerge il tema del dolore causato dall’abbandono, dall’assenza o dalla morte della persona cara. Alcuni testi sono molto controversi e trattano temi considerati comunemente dei tabù, quali la necrofilia (in Heirate mich), lo stupro (Weisses Fleisch e Halleluja), il cannibalismo (in Mein Teil), l’incesto (in Laichzeit, Spiel mit mir, Tier e Wiener Blut), il sadomasochismo (in Bück dich, Feuerräder, Bestrafe mich, Ich tu dir weh e Rein raus), il femminicidio (Zerstören), la dipendenza da sostanze (Benzin, Hilf mir e Kokain), la prostituzione (Frühling in Paris, Moskau e Te quiero puta), la pornografia (Pussy), l’impotenza sessuale (Keine Lust) o la manipolazione (Rosenrot e Ich will).

Una caratteristica dei testi che secondo alcuni risulta particolarmente inquietante è che sono scritti generalmente nella prima persona singolare. Questo perché secondo Lindemann risultano più immediati per il pubblico, e non considerati “vigliacchi”: Lindemann infatti sostiene che sarebbe vigliacco parlare alla terza persona delle persone “devianti” attribuendo loro tutte le colpe. Non è raro che le canzoni riprendano dei fatti di cronaca: ad esempio Mein Teil fa riferimento a un episodio di cannibalismo realmente accaduto il cui protagonista era un ingegnere tedesco, Armin Meiwes: l’inizio della canzone riporta le parole esatte dell’inserzione pubblicata da Meiwes in una bacheca online. Wiener Blut è ispirata al caso Fritzl, dove l’austriaco Josef Fritzl tenne la figlia Elisabeth segregata in un bunker per 24 anni. Rammstein fa riferimento alla collisione aerea di Ramstein, mentre Donaukinder si riferisce al disastro ambientale di Baia Mare in Romania.

Altri testi fanno chiaramente riferimento a famose opere della letteratura tedesca e alla tradizione orale tedesca. In Spieluhr il ritornello, cantato da una Khira Li Lindemann bambina, cita la filastrocca tradizionale Hoppe hoppe Reiter. La canzone Rosenrot è ispirata alla lirica Rosellina della landa di Johann Wolfgang von Goethe e alla storia Schneeweißchen und Rosenrot dei Fratelli Grimm. Nella prima versione della fiaba di Biancaneve dei Fratelli Grimm, si trovano elementi di cannibalismo e necrofilia rintracciabili in Mein Teil e Heirate mich. Hilf Mir è ispirata al racconto Die gar traurige Geschichte mit dem Feuerzeug di Heinrich Hoffmann, mentre la canzone Dalai Lama è una rivisitazione della ballata Erlkönig di Goethe.

Nel caso di Haifisch invece il ritornello è ispirato alla canzone Die Moritat von Mackie Messer, inserita ne L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht e Kurt Weill. Till Lindemann si serve spesso di diverse figure retoriche, specialmente trattando dei temi più controversi, volutamente esposti con ambiguità, in modo da lasciare aperte diverse interpretazioni. Un esempio ne è Bestrafe mich, lei cui tematiche sembrano riferirsi alla sottomissione masochistica e all’impotenza in campo sessuale, ma che potrebbero tuttavia riferirsi anche alla sottomissione e la perdita di potere dell’uomo nei confronti di Dio.

L’uso delle figure retoriche e la conseguente ambiguità dei testi è, secondo il batterista Schneider, un vero e proprio segno distintivo dei Rammstein, determinato dal fatto di essere cresciuti nella Repubblica Democratica Tedesca. Dal punto di vista stilistico sono molto frequenti i giochi di parole. Si può citare la canzone Nebel, che parla della morte di una ragazza, il cui titolo corrisponde a Leben, scritto al contrario. Oppure Du hast (tu hai), che gioca con l’ambiguità dell’omofono du haßt mich (tu mi odi) e du hast mich (tu mi hai), e della formula matrimoniale “Willst du bis zum Tod, der scheide” (“Vuoi tu fino alla morte, che separa”) che scritto senza virgola diventa “Willst du bis zum Tod der Scheide” (“Vuoi tu fino alla morte della vagina”).

I testi delle canzoni sono generalmente in tedesco, tranne alcune sperimentazioni in inglese, francese, spagnolo e russo. Du hast ha una versione tradotta in inglese dal gruppo stesso, You Hate; inoltre la cover di Stripped dei Depeche Mode è in inglese. Le canzoni Amerika, Stirb nicht vor mir (Don’t Die Before I Do), e Pussy hanno parte del testo in inglese. Frühling in Paris ha un ritornello in francese mentre Moskau in russo. 

Album

1995 – Herzeleid

1997 – Sehnsucht

2001 – Mutter

2004 – Reise, Reise

2005 – Rosenrot

2009 – Liebe ist für alle da

2019 – Rammstein

2022 – Zeit

Tags: Germaniaindustrial metalmusicaRammstein
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Fabio S. P. Iacono

Conservatore dei Beni Culturali e Geopolitici d'Europa e d'Occidente di origini greco-romane e normanne. Ha pubblicato le seguenti opere: "Il sole dietro il sipario" (Sovigliana Vinci 1990), in seguito non riconosciuta; "Nostalgia iperborea" (Melegnano 1999); "Antologia uranica" (Modica 2003); "L'occhio siderale 2003-2004" (Modica 2005); "l'occhio siderale 2005-2008" (Modica 2009); "L'Occidente tra dissoluzione e disgregazione. Quale ricomposizione etica, politica ed economica?" (Accademia Nazionale della Politica Ragusa 2012); "L'occhio siderale 2009-2014" (Fondazione Grimaldi Modica 2014); "Il cigno reale" (Sulmona 2017); "Assemblage" (Romagnano al monte 2019); "Orientamenti dell'aquila" (Romagnano al monte 2021); "Polaris" (Sulmona 2021); "Nessuno allo specchio. Luce del nord flamma non urens" (Sulmona 2022) e "Il Centro Polare Artico 1999-2022" (Romagnano al Monte 2023). E' stato corrispondente e inviato per Teleiblea, ha scritto per Il Conservatore.com e per Nazione Futura.it, scrive anche per Oltre la Linea.news, KulturaEuropa.eu ed EreticaMente.net.

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