Quest’anno, se fate i bravi, Babbo Draghi vi porta anche il Super Green Pass! Ma non era già “Super” quello del mese scorso? Vabbè ma che pignoli! Allora questo è il Super Super Green Pass, va bene così? E poi a caval donato non si guarda in bocca. Infatti con le nuove restrizioni, beninteso, non si mira a punire i non vaccinati, ma a premiare i vaccinati. Si legge anche sul Corriere, quindi è ufficiale e possiamo dirlo ad alta voce senza nemmeno pararci la nuca dal santo manganello anticomplottista dei benpensanti: la libertà non è più un diritto, ora è un premio. E adesso basta con quei musoni! Non siete contenti? Naturalmente, per converso, in questo neo-manicheismo sanitario, la prigionia del lockdown è au contraire una punizione, e se ancora pensate che Babbo Draghi sia stato avaro con voi birboni no-vax, aspettate di vedere cosa vi aspetta nella calza all’Epipandemia, che tutti i no-vax porta via (Austria docet)…ma per quello si sa, si può aspettare, insomma siamo in super emergenza nazionale, ma non c’è fretta, chiaro no? E se non è chiaro va bene lo stesso, poco da fare. Whatever it takes. Infondo lo sapete pure voi, anche se non volete ammetterlo, con la mente deviata dalle fake news: in quanto meritevoli, i vaccinati hanno diritto ad essere liberi – il non detto (ma ve lo dico io) è che voi, invece, tale diritto non l’avete, sebbene ci siate nati anche secondo la legge e ancora non ne abbiate violata alcuna per perderlo. Ma queste sono sottigliezze da complottisti e negazionisti.
Ciò che davvero conta è che ora il cittadino medio quando vedrà qualcuno in coda alla farmacia per fare il tampone per lavorare (poi dritto a casa eh), potrà tirare un sospiro di sollievo, pur con tutti i suoi problemi, dalle corna al mutuo fino alla prospettiva del pranzo di Natale con la suocera, nell’additare voi buffi signori come membri di un’umanità deteriore e ridicola. Del resto, Dio poteva anche farlo gobbo, storto, con la distrofia muscolare o peggio ancora no-vax – licenza d’uso da Parent Project, la fondazione dei genitori di figli affetti da DMD che nelle scorse settimane ha fatto un divertente spot usando fra gli altri proprio quest’ultimo delicato parallelismo. Il buon cittadino potrà continuare dunque a ridere e rallegrarsi mentre passa a un metro – a pensarci bene meglio due – da una persona che identicamente a lui compie una scelta che l’ordinamento in fatto depreca e respinge peggio dell’eversione, ma non ha il coraggio di vietare in chiare lettere di legge.
Per Gelmini i vaccinati non devono “pagare il prezzo” se i numeri peggiorano. Chiarissimo. Il non detto, di nuovo – vi aiuto ancora perché siete un po’ lenti – è che debbono pagare i non vaccinati, sebbene i numeri del virus non possano chiaramente dipendere che marginalmente da quel che fa o non fa un’ormai esigua minoranza. Certamente non si può dire che la loro scelta sanitaria non abbia un impatto sul sistema (come del resto anche quelle di fumare, alcolizzarsi o divenire obesi, peraltro tutte più diffuse), ma tra sostenere questo e agire come se avessimo davanti una cristallina causalità diretta ancora ci passa parecchio, basti pensare al fatto che ci sono paesi andati in crisi con numeri delle vaccinazioni nettamente migliori dei nostri a suggerirci con il loro esempio che il busillis potrebbe stare anche altrove. Messa giù così quella del Super Super (SS per gli amici) sembra solo la subdola quanto inutile randellata squadrista di giustizia retributiva inflitta al cittadino, che per giunta la deve subire senza de facto delinquere. Ma suvvia. Volendo (leggi “dovendo”) seguire il treno dei tempi, ragionare è pericoloso, anzi sanitariamente scorretto, pur se giuridicamente consentito. Così alla fine la norma non scritta prevale sul dettato della legge, e a completare la trimurti con il politicamente corretto e la cancel culture ecco a grande richiesta il sanitariamente corretto: La parola che si fa legge, e la legge che finisce screditata e dipinta come il deprecabile retorica da azzeccagarbugli di paese. Il non detto che prevale sul detto e il fatto che investe il diritto e lo spappola come un rullo compressore. Così è, se vi pare…e se non vi pare (inserire non detto qui __).
Ma basta discutere, cosi è deciso, l’udienza è tolta e già è pure troppo che ci sia stata. Così è sancito, e nel caso in cui le cose si mettano davvero male, chiuderemo in casa solo un decimo scarso degli italiani, per giunta tutti già giornalmente tamponati negativi per lavorare, e lasceremo tutti gli altri “liberi” di contagiare e contagiarsi, magari con la protezione vaccinale ormai evanescente, sperando di far migliorare i numeri. L’ovvia verità è però che (come già accaduto del resto in Austria) subito si capirà che ciò non serve a nulla, e si salterà piè pari al lockdown totale. Il passo intermedio di ghettizzazione non sarà però sprecato: servirà infatti a poter inferire che questa volta non è più colpa dei cittadini che si sono comportati male – ora del resto ogni assembramento è ammesso ai vaccinati, magari anche gli atti osceni in luogo pubblico e la bestemmia in chiesa – ma solo della minoranza minorata dei non vaccinati. Tutto chiaro? Bene, perché se no…