• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
lunedì 20 Marzo 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Al Muro del Tempo

Si riapre il dibattito su Croce e il fascismo. Parentesi o autobiografia della Nazione?

di Luigi Morrone
7 Agosto 2019
in Al Muro del Tempo, Home
0
Si riapre il dibattito su Croce e il fascismo. Parentesi o autobiografia della Nazione?
       

La biografia di Croce negli “anni dello scontento” (1943-1945) scritta da Eugenio Di Rienzo per la nuova collana “Diritto e Rovescio” di Rubbettino ha suscitato vivo dibattito nel mondo scientifico. A margine di questo, con una recensione su «Il Foglio» del 26 luglio 2019, Giuseppe Bedeschi ha rilanciato la tesi del Fascismo come “parentesi” nella storia italiana, assimilata all’invasione degli Hyksos nell’antico Egitto.
Bedeschi, senza polemizzare apertamente con Di Rienzo, ne confuta l’interpretazione del Fascismo quale rileva sia dalla citata biografia di Croce, sia – soprattutto – nella biografia di Ciano, contributo basilare nello studio del Ventennio.
A dire il vero, dall’articolo di Bedeschi traspare chiara una preoccupazione, quella di evitare l’adesione ad una certa corrente storiografica che, in modo palese od occulto, è “antitaliana”, adottando una sorta di sillogismo per il quale il Fascismo è il Male, il Fascismo è consustanziale agli italiani, ergo gli italiani sono consustanziali al Male. Difatti, Bedeschi rilancia l’interpretazione del Fascismo come “parentesi” contrapponendo ad essa la tesi di Gobetti del Fascismo come “autobiografia di una Nazione”, tesi che accomuna in un’unica categoria Depretis, Giolitti, Turati e Mussolini, visti come espressione di una nazione priva di slanci eroici, con la solita, ripetuta tesi storica del “cancro” della Nazione costituita dal non aver conosciuto una riforma protestante.


Su “La Nostra Storia” del 31 luglio 2019 ha risposto Eugenio Di Rienzo, ricordando gli approdi storiografici “non militanti”. Molto significativa, a tal proposito, la chiara esplicitazione del Di Rienzo circa la proposizione della tesi crociana del Fascismo come “parentesi” in sede politica, quando era necessario, a fronte della sconfitta militare, cercare di marcare la divaricazione Italia-Fascismo e far ricadere esclusivamente sul regime le conseguenze della disfatta.
Viceversa, come evidenziato da più parti, il fascismo come problema storiografico sarebbe stato per decenni ignorato dagli specialisti, preferendo gli “storici militanti” utilizzare la storiografia come prosecuzione della lotta politica con altri mezzi.


Solo la monumentale biografia di Mussolini scritta da De Felice a partire dagli anni 60 fino alla sua morte (l’ultimo volume sarà pubblicato postumo nel 1987) smuoverà le acque nel senso di un approccio storiografico al fenomeno Fascismo condotto “sine ira ac studio”. Non a caso gli studi di De Felice furono prima apertamente osteggiati e poi fatti oggetto di una vera e propria “congiura del silenzio” dalla storiografia militante, perché, come nota Sergio Romano: «Per gli usi che la sinistra intendeva farne il fascismo doveva restare un monolite liscio e uniforme, perfettamente orribile e deprecabile». Nonostante ciò, comunque, l’opera di De Felice servì a promuovere una storiografia non “orientata”.


Alla luce degli studi meno condizionati da esigenze di polemica politica, non c’è dubbio che il Fascismo s’inserì a pieno titolo nella storia d’Italia; non c’è dubbio che riscosse ampio consenso; è un dato acquisito anche la presa d’atto del consenso al fascismo da parte di “nemici” come la Terza Internazionale e l’Unione delle Massonerie di Rito Scozzese, la prima con l’appello ai “Fratelli in camicia nera” del 1936, la seconda con le conclusioni del congresso mondiale del 1937.
Tra l’altro, è incomprensibile il continuo richiamo di certa storiografia ad una sorta di “funzione catartica” della riforma protestante. Il cesarismo ottocentesco ebbe ampio consenso nella cattolica Francia e nella luterana Prussia; il totalitarismo novecentesco attecchì nella cattolica Italia e nella luterana Germania.
Non c’è dubbio che le “Cancellerie Europee” guardarono al Fascismo come sbocco inevitabile della crisi italiana degli anni 20. Lo stesso Churchill, che dalla guerra di Etiopia in poi fu implacabile nemico del fascismo, aveva condotto una politica di amicizia con il regime negli anni 20, e pur dopo le “leggi fascistissime” del 1925-26.


Né, nonostante i reboanti proclami ufficiali, il Fascismo si pose in rottura con la precedente storia d’Italia, men che mai con la politica dei governi post-unitari.
La politica internazionale fu in continuità con quella di Crispi prima e Giolitti poi (lo stesso Di Rienzo è autore di approfonditi studi sul punto).
Anche sul piano interno, le profonde modificazioni dell’ordo iuris in almeno apparente contrasto con le politiche liberali all’insegna del laissez faire furono comunque in linea con la secolare storia italiana. La disciplina dei diritti reali collettivi, in contrasto con la legislazione di tipo francese, era un recupero di istituti di diritto romano in vigore nella legislazione preunitaria, soprattutto della Repubblica di Venezia e nel Regno delle Due Sicilie; l’impianto dello Stato Sociale e l’interventismo statale in economia, la funzione sociale della proprietà privata secondo le teorie di Serpieri, erano non solo un ritorno ad alcuni assetti economici preunitari “ripensati” alla luce dei nuovi assetti economici, ma soprattutto s’inserivano nel solco del cattolicesimo sociale ed in particolare della Rerum Novarum di Leone XIII, tanto è vero che furono recepiti nella Costituzione Repubblicana.
Anche l’antiparlamentarismo, l’avversione alla democrazia, linea adottata dal Regime a partire dal 1925, aveva le sue radici nel pensiero italiano a cavallo tra il XIX ed il XX secolo: Alfredo Oriani, Vincenzo Morello, Vilfredo Pareto.


Ed in questa ottica, il consenso al Fascismo non fu una “malattia morale” degli italiani, ma l’adesione di un popolo ad una sintesi tra le varie sue anime che vide nel Fascismo. Si può – pertanto – oggi escludere di parlare del Fascismo come “parentesi” o “frattura” nella Storia d’Italia, senza cadere nella denigrazione dell’anima italiana, come teme Bedeschi.

Tags: Benedetto CroceEugenio Di RienzofascismofilosofiaGiuseppe BedeschiRenzo De Felicestoria
Articolo precedente

Il Podestà forestiero, storia della grande eresia dell’economically correct

Prossimo articolo

In edicola/ L’inferno di Bibbiano. Un’inchiesta di Primato Nazionale

Luigi Morrone

Correlati Articoli

Napoleone e il sogno del Museo Universale. Nel nuovo numero di Storia in Rete
Home

Napoleone e il sogno del Museo Universale. Nel nuovo numero di Storia in Rete

di Redazione
14 Marzo 2023
0

In edicola il nuovo numero di Storia in Rete, la bella rivista diretta da Fabio Andriola. Con tanti servizi interessanti....

Leggi tutto
Non c’è Bellezza dopo la sparizione del Sacro dal mondo

Non c’è Bellezza dopo la sparizione del Sacro dal mondo

12 Marzo 2023
La semplice arte della bellezza secondo Susanna Manzin

La semplice arte della bellezza secondo Susanna Manzin

5 Marzo 2023
La destra non è un’ideologia ma un pensiero plurale

La destra non è un’ideologia ma un pensiero plurale

5 Marzo 2023
Carica altro
Prossimo articolo
In edicola/ L’inferno di Bibbiano. Un’inchiesta di Primato Nazionale

In edicola/ L'inferno di Bibbiano. Un'inchiesta di Primato Nazionale

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

L’Occidente incrimina Putin e allontana la pace

L’Occidente incrimina Putin e allontana la pace

19 Marzo 2023
Da un mondo senza Stato a uno Stato onnipotente

Da un mondo senza Stato a uno Stato onnipotente

19 Marzo 2023
Ankara e Damasco si avvicinano, i curdi pagano il conto

Ankara e Damasco si avvicinano, i curdi pagano il conto

19 Marzo 2023
Pechino, Taipei e la sfida del porcospino

Pechino, Taipei e la sfida del porcospino

19 Marzo 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In