L’intesa, mediata dalla Turchia, che consente all’Ucraina di esportare grano dai porti del Mar Nero rimasti sotto il suo controllo potrebbe non essere rinnovata. A dare l’annuncio il ministro degli esteri russo Lavrov. Mancherebbero i presupposti, secondo il governo di Mosca, per un rinnovo dell’accordo. “La parte russa – si legge in una nota del ministero degli Esteri – continua responsabilmente a rispettare i suoi obblighi nell’ambito dell’accordo, compiendo gli sforzi necessari in modo che tutte le navi coinvolte possano completare con successo la loro missione e uscire dal Mar Nero prima della scadenza dell’accordo”.
A partire dal prossimo 17 luglio, dunque, nessun salvacondotto garantirebbe le navi impegnate nel commercio del grano ucraino. Grano che, a dispetto di quanto sostenuto da molti al momento della firma dell’intesa, solo in minima parte ha raggiunto i Paesi in via di sviluppo. Stando ai dati disponibili circa il 45% delle esportazioni ucraine ha raggiunto Paesi Ue. Senza contare che la “deviazione” via terra di parte delle esportazioni granarie di Kiev ha provocato forti perturbazioni sui mercati dei Paesi confinanti, tanto da spingere nei mesi scorsi Polonia, Ungheria, Slovacchia e Bulgaria a vietare temporaneamente l’importazione e il transito di grano ucraino sul proprio territorio.