Come ho duramente criticato il Sindaco di Padova Sergio Giordani per essersi accodato ai sindaci talebani pro-immigrazione, come Orlando e De Magistris, sul tema del decreto sicurezza ho molto apprezzato le motivazioni della sua sua adesione alla mobilitazione di sabato 12 gennaio a Torino del fronte del Sì alla Tav Torino-Lione.

Anche secondo me in Italia senza infrastrutture non c’è crescita e se ai segnali di rallentamento dell’economia si aggiunge il no alle infrastrutture, il rischio di avere una caduta di fiducia è grande. È assurdo che si voglia bloccare opere che hanno ricevuto finanziamenti europei. La Torino-Lione è fondamentale, può essere fonte di lavoro non solo per i grandi gruppi ma anche per le piccole imprese che possono essere coinvolte nelle opere minori e nelle manutenzioni.
Giordani, a differenza di qualche esponente della sua maggioranza, in questo caso dimostra sensibilità per un progetto infrastrutturale e per un progetto di crescita. In questa fase occorre ascoltare anche le politiche delle imprese altrimenti quando al mondo ci sono quattro Paesi che decidono il destino del commercio internazionale – e cioè Usa, Cina, India e Russia – noi rischiamo di essere tagliati fuori.
Finire la Tav costa come quattro mesi di reddito di cittadinanza. A differenza del reddito di cittadinanza, produce lavoro: almeno 2mila posti per l’opera e 4mila nell’indotto. A differenza del reddito di cittadinanza, genera sviluppo duraturo per la nazione: si dimezzeranno i tempi per la movimentazione dei nostri prodotti che arriveranno molto più velocemente sui mercati mondiali. Tra i benefici di cui nessuno parla vi saranno anche quelli derivanti dal fatto che il traffico stradale merci diminuirà di almeno un milione di camion all’anno: con una sensibile riduzione dell’inquinamento atmosferico.
Insomma sulla Tav condivido la coraggiosa posizione del Sindaco Giordani: le grandi opere servono e il governo del cambiamento dovrebbe effettivamente cambiare qualcosa portando a termine un’opera strategica in tempi veloci.
Zanon…5/3/2018 ore 18:19,ascoltandola in quell’intervista tv,i Mezzogiorni l’avevano ben intuito con chi avrebbero dovuto ‘accompagnarsi’ qualora fossero tornati a dare tutti quei voti che negli anni 50-60-70-80-90 avevano tenuto in vita prima il MSI poi AN…e non li hanno dati.E con ragione se ancora sta a parlare a ‘nome’ di general contractor’ desiderosi di ‘mettere le mani’ su un facile malloppo più che sull’utilità di un’opera che stanno tutti a mollare. Genererà lavoro vero?Anche x la ndrangheta,però,vero come da intercettazioni ascoltate?S’immagini piuttosto quanto REDDITO DA LAVORO genererebbe la messa in sicurezza di scuole,territorio ‘dilaniato’ da terremoti ed inondazioni di torrenti e fiumi,infrastrutture,ferroviarie,certo,anche,se si unisse L’Italia da Palermo fino al nord Europa(che non serve proprio da ovest ad est se portoghesi l’hanno abbandonata e presto spagnoli e la Francia x i costi che ‘lei non vede’ ma su cui loro stanno a ‘confrontare’ rispetto ai benefici). Nessun dubbio su un progetto ormai quasi ventennale e con una riduzione di traffico ferroviario x merci passato dagli 8-10m.oni di tonn nel 2000 e ridottosi a 3m.oni nel 2011 dopo ammodernato il Frejus x il passaggio di treni merci e passeggeri con alta velocità quali sono quelli francesi?””Quando un ragguardevole prestigio burocratico(convinzioni ed interessi europei ed imprenditoriali italiane)è stato ‘investito’ in una politica,è più facile vederla FALLIRE(con quei costi soprattutto che riempiono le tasche di pochi,politica compresa)che ABBANDONARE”:Kissinger,vedeva lontano.NB:E’ una vergogna vedere l’ex GRANAIO dei voti di dx,il Mezzogiorno,finire ad ‘ingrassare’ financo la lega…NB:Per favore:non mettete il vs naso a SUD che ‘niente sarà più come prima’:e ste ‘vedute’ contribuiscono a ‘starvi lontani’.
Caro Pietro46: un pò di confusione!Per tua conoscenza sono un mezzosangue e uno dei miei maestri,Pinuccio Tatarella,diceva che prima di trarre giudizi bisogna andare a vedere la storia delle persone.Quanto alla Tav il nostro Paese a 10 anni dall’inizio della crisi non ha ancora recuperato i livelli economici e di benessere di prima.
L’Italia cresce poco mentre l’economia mondiale cresce. Inserirsi nell’economia e nel mercato globale è uno dei modi più sicuri per agganciarci alla ripresa mondiale e per aumentare la crescita. Per essere collegati al mercato mondiale occorre avere una rete di trasporti collegata meglio con l’Europa e con il mondo. Tanto più che ora il Corridoio della TAV si collegherebbe alla Via della SETA e quindi alla Cina.La TAV oggi è molto più importante di 30 anni fa perché metterebbe il Nord Italia dentro una rete che parte dal Sud della Spagna e va sino in Cina. Le Infrastrutture di trasporto sono state il più grande motore di crescita nella Storia dell’uomo dai Romani in poi.La crescita dell’economia globale induce la crescita degli scambi commerciali e del trasporto merci. In Germania la logistica occupa quasi 3 milioni di persone, da noi con meno infrastrutture e trasporti la logistica occupa solo 1 milione di persone.La crescita della economia globale e dei redditi delle popolazioni sta generando anche un aumento della domanda turistica mondiale: chi avrà le migliori reti di trasporto autostradali e ferroviarie, chi avrà i migliori porti e aeroporti godrà dei flussi turistici e logistici più degli altri.
Il 70% delle esportazioni italiane debbono attraversare le Alpi, il 45% circa passa dal Brennero, il 28% circa dal lato Francia e il 27% circa dal lato Svizzera. Se il Ministro Toninelli ritiene strategico il tunnel del Brennero che costa oltre 8 miliardi, bisogna considerare strategica anche la TAV, che all’Italia costa meno di 3 miliardi e che ha gli stessi obiettivi del Tunnel del Brennero, cioè trasferire una parte del trasporto merci dalla strada alla rotaia riducendo l’inquinamento e gli incidenti stradali.
La TAV collegherebbe l’Italia con la Francia, che ogni anno riceve 84 milioni di turisti internazionali, i quali in poco più di tre ore da Parigi potrebbero arrivare a Torino. L’arrivo anche del solo 1% varrebbe quasi un milione di turisti esteri.
Spostare il trasporto dalla gomma alla rotaia significa diminuire l’inquinamento e la congestione del traffico.
Senza la TAV la Via della Seta passerebbe sopra le Alpi e noi perderemmo lavoro e entrate fiscali. Con la TAV in funzione Torino e il Piemonte oggi starebbero meglio e non avrebbero perso tante aziende, molti Centri Direzionali, causando la diminuzione di molti posti di lavoro e del giro di affari delle piccole aziende commerciali e artigianali.
Se la Sindaca Appendino suggerisce di fare la TAV – ma senza farla passare dalla Val Susa – significa che capisce che il collegamento moderno con la Francia è vitale; ma passare da un’altra parte oltre a non essere efficace, non trova il consenso dei francesi.
In sintesi, la realizzazione della TAV e del Terzo Valico daranno un contributo economico e occupazionale importante all’economia italiana che negli ultimi anni ha perso tanti posti di lavoro. Per l’Italia tutta aumenterà la capacità di attrazione di turisti e di investimenti esteri.
Libero di pensarla diversamente.