Agli inizi degli anni ’60 la lira aveva ottenuto ben due volte l’oscar della moneta dal Financial Time, una valuta forte la nostra, che svettava nel mercato internazionale: ancora non era stata sacrificata sugli altari dell’euro da quello sciagurato di Romano Prodi. Nel settore energetico l’Italia era in posizioni dominanti con l’ENI di Enrico Mattei; nel campo dei calcolatori elettronici Adriano Olivetti imponeva il suo marchio in 117 paesi, il Comitato nazionale per l’energia nucleare (CNEN) di Felice Ippolito occupava un posto di avanguardia nella ricerca mondiale e l’Istituto Superiore di Sanità di Domenico Marotta reclutava due premi Nobel per la ricerca in medicina e si affermava nella produzione di penicillina, il nuovo antibiotico che rappresentava una svolta nella lotta alle malattie infettive.
Enrico Mattei, un ex partigiano bianco, non comunista, un vero patriota, era riuscito a trovare nella pianura padana vari filoni di estrazione del metano, che produceva energia a basso costo per tutte le aziende del centro-nord Italia, permettendo ad esse di ottenere maggiori ricavi e moltiplicare le assunzioni di manodopera.
Adriano Olivetti, con la collaborazione di Mario Tchou, capo della divisione elettronica di origini cinesi, permetteva la produzione di un piccolo calcolatore chiamato P101, il primo computer da tavolo, sedici anni prima di IBM e Apple. L’Italia si avviava così ad avere una propria indipendenza economica ed energetica che preludeva all’indipendenza politica. Ma gli americani ritenevano la nostra nazione troppo forte con l’incognita di un partito comunista minaccioso ben inserito nelle istituzioni. Mario Tchou aveva ancora la propria famiglia in Cina, avrebbe potuto essere ricattabile.
Fatto sta che il 27 ottobre 1962 Enrico Mattei moriva durante l’atterraggio a Linate sul suo aereo privato, ai comandi di un pilota, Irnerio Bertuzzi, un reduce della RSI. “Voliamo sicuri, Dio non può avercela con un fascista e con un partigiano.” aveva detto scherzosamente Mattei tempo prima. Fu un attentato, determinato da un’esplosione pianificata con l’innesco attivato all’uscita del carrello per l’atterraggio.
Nel 1960, due anni prima, era morto improvvisamente Adriano Olivetti e l’anno dopo in un incidente stradale scomparve Mario Tchou. Il settore elettronico, con la scusa del risanamento, finiva, dopo alcuni passaggi, alla General Electric. Per far fuori il settore nucleare, in forte espansione, si ricorse ai metodi giudiziari: Felice Ippolito, dopo una campagna di stampa ben orchestrata dal PSDI di Saragat, complici il Sole 24 Ore ed il Corriere della Sera, venne arrestato per “sperpero di denaro”. Il “Mattei atomico”, come veniva definito Ippolito, fu così messo fuori gioco e la politica energetica italiana privata di una risorsa alternativa.
Stessa sorte nel 1964 per Domenico Marotta, attaccato violentemente dal PCI, che scatenava un’inchiesta culminata con due mandati di cattura, uno per il quasi ottantenne dirigente dell’ISS. Come per Ippolito, il caso Marotta si scioglierà nel corso del dibattimento con l’assoluzione dello stesso.
Il mercato della penicillina, non italiano, è salvo. Salve le Sette Sorelle delle compagnie petrolifere internazionali; con la scomparsa di Mattei e l’estromissione di Ippolito. Nel campo dell’informatica l’Italia si ridimensionava. Ed arrivava il centrosinistra.
Gianfranco Peroncini con questa lunga ed interessante ricerca su Enrico Mattei, di cui questo è il primo volume, ricostruisce le vicende del miracolo economico italiano degli anni ’60, avvenuto in piena Guerra Fredda. Mario Tchou, Enrico Mattei, Felice Ippolito, Domenico Marotta, 1961-1964: informatica, idrocarburi, nucleare, sanità.
Tra il 1961 ed il 1964, con la morte di Tchou, l’attentato a Mattei, le incriminazioni e le condanne di Ippolito e di Marotta, l’Italia perdeva di colpo ogni competitività in campo scientifico, politico ed energetico, avviandosi verso l’attuale declino. Una semplice coincidenza? O dietro quel punto di svolta così drammatico per il nostro paese si nascondeva qualcos’altro?
Leggete il libro che cerca di dare spiegazioni approfondite sulla colonizzazione politica, culturale e del sistema produttivo nazionale a cui ancora oggi siamo sottoposti dal potere di paesi e potenze concorrenti. Scoprirete analogie imbarazzanti con tanti avvenimenti che hanno caratterizzato la storia più recente della nostra Repubblica, vedrete più chiaro là dove ancora si annida il buio.
Gianfranco Peroncini, Veni, Vidi, Eni…Enrico Mattei e il sovranismo energetico, Byoblu edizioni, 2021. Ppgg. 528, euro 25.00