Il liberalismo è la legittimazione ideologica del capitalismo e la democrazia è la forma di governo che gli è funzionale. La sistematica applicazione di capitali alla produzione ed al commercio genera ricchezza diffusa, seppure in diversa quantità, fra imprenditori e lavoratori, che si integrano in un sistema politico ed istituzionale di apparente e nominale uguaglianza, mediante il suffragio universale. È la democrazia parlamentare, che dissimula la differenza di potere tra chi ha di più e chi di meno. Dissimula il potere effettivo del denaro.
Via via che il capitalismo evolve in finanza, si applica alla speculazione sui prezzi e sulle monete, delocalizza e concentra le produzioni, assume il controllo delle banche e verticalizza il risparmio, i ricchi cessano d’essere un ceto, una classe sociale trasversale, si riducono di numero e crescono di patrimonio, si trasformano in una ristretta oligarchia, onnivora e onnipotente, che la globalizzazione rende anonima e irresponsabile. È la plutocrazia, che sfrutta più che produrre, eradica l’economia dal territorio e dal lavoro, concentra le risorse e allarga l’area dell’indigenza, dilata la distanza tra i vertici e la base delle società, recide i contatti e i collegamenti, reali e virtuali, tra establishment e cittadini.
Elezioni e democrazia non riescono a dissimulare l’ineguaglianza abissale fra chi ha e chi non ha, la soggezione della politica alla economia, la sottomissione dei governi e delle istituzioni, interne ed internazionali, ai Moloch oscuri e spietati della finanza. L’elite perde autorevolezza e credibilità, monta il rigetto verso i partiti e le rappresentanze in genere, e avanzano le spinte rivoluzionarie, che le nomenclature tentano invano di esorcizzare, tacciandole di “populismo”.
“Populismo” benedetto e benvenuto per riportare nelle mani dei popoli la sovranità dei territori, il controllo e il benefico delle risorse indigene, dal territorio alla cultura, dalle imprese al lavoro, dalla politica all’economia. Bentornato al patriottismo, premessa essenziale della solidarietà, della coesione e delle relazioni di pari dignità tra popoli e Stati!
Bellissimo articolo!