• Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci
giovedì 23 Marzo 2023
  • Login
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Newsletter
Destra.it
SOSTIENICI
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
  • Pòlis
  • Il Punto
  • Società & Tendenze
  • Economia
  • Europae
  • Estera
  • Mondi
  • Libri & Liberi
  • Altre
    • Terra Madre
    • Multimedia
    • Arte&Artisti
    • Televisionando
    • Appunti di viaggio
    • Al Muro del Tempo
    • Rassegna Stampa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Destra.it
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Europae

Spagna 2/ Perdenti al governo, moderati nella palude. Il futuro a Vox

di Massimo Magliaro
13 Novembre 2019
in Europae, Home
0
Spagna 2/ Perdenti al governo, moderati nella palude. Il futuro a Vox
       

Noi italiani esportiamo tante cose. Anche politica. In Spagna si è votato e chi fa il Governo? Chi ha perso. In Italia si è votato per Camera, Senato, città e Regioni e chi va il Governo? Chi ha (sempre o quasi) perso. Il voto spagnolo presenta oggi una destra rafforzata e, se fosse unita, maggioritaria ma chi va a guidare il Paese sono i due partiti di sinistra (socialisti e Podemos, i Cinquestelle locali) che hanno litigato come macachi fino a due ore fa e hanno perso voti e seggi. Da noi più o meno lo stesso. Gli elettori premiano le destre ma al Governo ci vanno gli Zingaretti-boys, i Renzi-boys, i Bersani-boys e i Grillo-boys che da anni gli elettori stanno prendendo a schiaffi.

E’ la democrazia parlamentare, bellezza. Il Grande Scartiloffio: chi perde vince e chi vince perde. Voilà!

Ma, al di là delle analogie fra Spagna e Italia, guardiamo meglio all’interno del voto spagnolo. Se volessimo azzardare battute (non del tutto senza senso) potremmo dire che dopo la profanazione di Francisco Franco, Pedro Sánchez, questo geniale capo socialista agghindato con abiti comprati al supermercatino sottocasa, è riuscito a esumare politicamente il neofranchismo. Con il suo disgustoso comportamente improntato al cinismo più feroce (espulso Franco dal Valle de los Caidos, vorrebbe cacciarne anche Josè Antonio Primo de Rivera e, udite udite, i benedettini che da sempre custodiscono il Monastero) ha regalato a Vox uno spazio inimmaginabile solo qualche mese fa. E Santiago Abascal Conde, il giovane leader di Vox, ha saputo occuparlo nel migliore dei modi e nei tempi più rapidi alzando alle Cortes la sua (unica) voce contro questa immonda operazione di necropolitica: tre anni fa era allo 0,5% dei consensi e ora ha portato in Parlamento oltre 50 deputati.

Tutti franchisti? Franchista Vox? No, cari signori di sinistra e cari signori di destra. Chi lo dice fa un grossolano peccato di misinformation o, se si preferisce, di dezinformatzija. Tradotto: disinformazione.

Vox non è la Falange né Fuerza Nueva; è il termometro di una febbre che attraversa la Spagna malgrado che la Spagna sia uscita da una crisi economica che nella Penisola iberica aveva assunto caratteri tutto particolari. E’ una febbre non sociale ma nazionale: aumenta la spinta unitarista dentro un Paese nel quale i separatismi (non c’è solo quello catalano) da qualche anno hanno prepotentemente rialzato la testa. La voglia di unità nazionale cresce in Spagna di pari passo con quella di separare le strade di un Paese storicamente molto composito, una spaccatura che è figlia dei Governi socialisti che ai separatisti hanno da sempre strizzato l’occhiolino con la speranza di farsi dare i voti per governare; ma è anche figlia dei Governi popolari che in nome del più flaccido moderatismo hanno lasciato correre o hanno minimizzato quel che stava avvenendo. Parlare di Unidad Nacional pareva troppo vintage, era vetero, non faceva moda. E invece no. Non era e non è così. E questo voto lo ha dimostrato: l’unità nazionale non è affatto un logoro paradigma retorico soprattutto se lo si pesa nel mondo globalizzato e nell’Europa invertebrada din oggi, per parafrasare José Ortega y Gasset.

L’altro grande sconfitto del voto è il Moderatismo. Che anche in Spagna si va sbricolando sotto i colpi di una realtà che non è velocemente cambiata.

I problemi spagnoli si stanno esasperando nel linguaggio e nelle domande ma anche nelle risposte. La via d’uscita alle questioni sul tappeto, anche in Spagna, non è più al centro. Al centro ci sono i reduci nostalgici di un brodino decomposto che nessuno ordina più. Ciudadanos è il simbolo perdente e perduto di questa mutazione che, al gran galoppo, sta investendo tutta l’Europa. Ovunque i moderati sono sconfitti: al loro posto vincono le scelte chiare e univoche, radicali, dal nord al sud del Vecchio Continente e da Ovest a Est. E le eccezioni sono sempre più rare.

In Spagna non ha perduto solamente Pablo Casado Blanco (il capetto dei liberali fatui di Ciudadanos), ha perduto anche Ínigo Errejón Galvan (che se n’era andato via da Podemos per dar vita alla lista “moderata” di Mas País) ed ha perduto pure Alberto Carlos Rivera Diáz, leader di un Partito popular che puntava al Grande Ribaltone, alla grande rivincita contro i socialisti. Rivincita che non c’è stata. I popolari hanno solamente usufruito dello spostamento a destra degli elettori, spostamento provocato dagli errori a catena dei socialisti e personalmente di Sánchez e non già da loro meriti inesistenti.

Insomma un esercito di sconfitti e un solo vincitore, Vox. Il quale deve capire che si trova fra le mani una vittoria clamorosa che non può essere un punto d’arrivo ma un solido punto di partenza per ridare una voce e un’anima alla Spagna profonda che in tutti questi anni non ha avuto gli interpreti che merita.

Tags: elezioniSpagnaVox Spagna
Articolo precedente

Spagna 1/ Il successo di Vox faccia riflettere anche i destristi nostrani

Prossimo articolo

Salvini pronto ad un triplo salto carpiato?

Massimo Magliaro

Correlati Articoli

Spagna/ Vox contro Sanchez e i popolari stanno a guardare
Europae

Spagna/ Vox contro Sanchez e i popolari stanno a guardare

di Vincenzo Cacciappoli
22 Marzo 2023
0

In questi giorni si tiene in Spagna, al Congresso nazionale dei deputati, la mozione di censura del partito di Santiago...

Leggi tutto
Follie antifa/ A proposito di marciapiedi e di morti sull’asfalto…

Follie antifa/ A proposito di marciapiedi e di morti sull’asfalto…

4 Marzo 2023
Elezioni regionali/ Contro ogni pronostico Salvini tiene e recupera

Elezioni regionali/ Contro ogni pronostico Salvini tiene e recupera

17 Febbraio 2023
Elezioni regionali/ Cosa dicono i numeri veri (non le percentuali)

Elezioni regionali/ Cosa dicono i numeri veri (non le percentuali)

16 Febbraio 2023
Carica altro
Prossimo articolo
Salvini pronto ad un triplo salto carpiato?

Salvini pronto ad un triplo salto carpiato?

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli

Il turbocapitalismo è nudo. Il fallimento della Silicon Valley Bank

Il turbocapitalismo è nudo. Il fallimento della Silicon Valley Bank

23 Marzo 2023
Paradossi di guerra. Gli afghani che combattono per Mosca

Paradossi di guerra. Gli afghani che combattono per Mosca

23 Marzo 2023
È arrivato il Partito Postdemocratico Unito…

È arrivato il Partito Postdemocratico Unito…

23 Marzo 2023
Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati

Addio alle armi. La Germania senza (quasi) soldati

23 Marzo 2023

Tag

Africa Berlusconi centrodestra Chiesa cattolica Cina cinema comunismo coronavirus Donald Trump economia elezioni Europa fascismo forze armate Francia Fratelli d'Italia geopolitica Germania Giorgia Meloni Gran Bretagna guerre immigrazione clandestina ISIS Islam lavoro Libia Mare Marine Le Pen Matteo Renzi Matteo Salvini Mediterraneo Milano Partito Democratico petrolio Roma Russia Siria sovranità nazionale storia terrorismo trasporti Turchia Unione Europea USA Vladimir Putin
Facebook Twitter

Newsletter

Iscriviti alla newsletter di Destra.it per restare continuamente aggiornato.
Ti segnaleremo novità, eventi ed accadimenti più interessanti!

Menu

  • Home
  • Cos’è Destra.it
  • La redazione
  • Newsletter
  • Contattaci

Destra.it

Un giornale telematico che raccoglie le idee, i contenuti, i confronti della comunità umana e intellettuale della destra europea, moderna, nazionale e sociale. Rappresenta l’accesso alla rete e la piattaforma di dibattito di chiunque, provenendo o aderendo a un lungo percorso storico, si riconosca in quei valori culturali e ideali su cui si è sedimentato nei secoli il pensiero di destra.

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • Chi siamo
  • La Redazione di Destra.it
  • Newsletter
  • Contattaci
  • Categorie
    • Pòlis
    • Il punto
    • Europae
    • Mondi
    • Estera
    • Guerre e pace
    • Economia
    • Levante
    • Libri&LIBERI
    • Arte&Artisti
    • Multimedia
    • Facite Ammuina
    • Al Muro del Tempo
    • Appunti di viaggio
    • Rassegna Stampa

© 2021 - Destra.it periodico online indipendente; Registrazione Tribunale di Milano n. 30 del 9/2/2021; Sede: Viale Papiniano, 38 Milano.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In