Gli atleti dello sci italiano hanno dato spettacolo in tutto il 2021. Lo scorso inverno si era consacrata regina del Gigante una formidabile Marta Bassino, capace di vincere anche un oro ai Mondiali di Cortina di febbraio. Nella stagione in corso è invece Sofia Goggia a guidare una “valanga rosa” sempre più inarrestabile. La bergamasca non ha rivali in discesa libera, avendo già collezionato ben tre successi di specialità, ai quali ha aggiunto due perle in super-G. Continuando di questo passo, Sofia potrà contendere a Shiffrin e Vlova la Coppa del Mondo generale; inoltre la positiva competizione interna con Federica Brignone alza il livello delle nostre atlete che da qui alla prossima primavera, ne siamo sicuri, conquisteranno altre vittorie. In campo maschile il re Azzurro è senza dubbio Dominik Paris. L’altoatesino si è aggiudicato per la sesta volta la discesa libera di Bormio, stabilendo il record di vittorie di uno sciatore sulla stessa pista. In attesa che gli venga dedicata una statua all’arrivo della “Stelvio”, Domme continuerà ad asfaltare la neve nelle prossime discese da brivido, nei templi sacri di Wengen e Kitzbühel. Gli avversari sono avvisati.
Successi sotto rete
Se fino a qualche anno fa l’epopea italiana del tennis femminile ci aveva inorgoglito con i successi di Schiavone, Pennetta, Vinci ed Errani, oggi possiamo finalmente constatare una rinascita del tennis italiano maschile. Il 2021 ha certificato la definitiva esplosione di Jannik Sinner. Il ventenne di San Candido, per il quale pure Federer e Nadal hanno speso parole lusinghiere, si è aggiudicato ben quattro tornei dell’ATP Tour e ha raggiunto la finale Masters 1000 di Miami. L’altro protagonista che ci ha fatto sperare e sospirare è stato il romano Matteo Berrettini, finora il primo italiano a disputare una finale di Wimbledon, che già da sola vale una carriera intera. Ai due protagonisti indiscussi del 2021, si affiancano Musetti, dotato di colpi da campione, e Sonego, encomiabile per la sua tenacia e per le sue corse a perdifiato. Nel femminile, l’Italia ha potuto finalmente gioire per la stupenda vittoria di Camila Giorgi nel prestigioso torneo 1000 del Canada. Troppo spesso frenata da infortuni e da prestazioni altalenanti, la tennista marchigiana ha ottenuto un risultato a lungo inseguito che le aumenterà l’autostima per il 2022.
Pallavolo da favola
Nel mese di settembre la pallavolo italiana ha dominato in Europa. Le ragazze hanno vinto in casa dell’acerrima nemica Serbia per 3-1, annichilendo il pubblico presente a Belgrado. Egonu e compagne, grazie ad una grandissima forza mentale e di gruppo, hanno riscattato così un’olimpiade non indimenticabile. Lo stesso vale per gli omologhi maschili. I ragazzi del commissario tecnico De Giorgi hanno avuto ragione di una Slovenia in stato di grazia. La partita, risolta al quinto set, è stata una delle più palpitanti degli ultimi anni. Entrambe le nazionali hanno confermato una volta di più come in Italia ci sia un movimento pallavolistico di altissimo profilo e i risultati del 2021 sono stati il frutto del lavoro svolto anche in tempo di pandemia.
Gimbo e gli altri ori
In un’Olimpiade in cui l’Italia si è portata a casa quaranta medaglie complessive, spiccano ovviamente i dieci ori dei nostri atleti. Accanto all’exploit da incorniciare di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, vanno ricordate le regate fenomenali della coppia Tita-Banti nella Vela, i colpi letali di Busà nel karate, l’impresa del duo Cesarini-Rodini nel canottaggio femminile e i volteggi di Dell’Aquila nel taekwondo, primo oro italiano nella spedizione di Tokyo 2020. Anche per merito loro e di tutti i medagliati Azzurri, l’estate italiana è stata un’autentica meraviglia.
Due ruote per la gloria
Il ciclismo non poteva tradire. E così è stato. Ai Mondiali in Belgio, dove il ciclismo è una religione, il nostro corridore più acclamato, Filippo Ganna, ha conquistato la prova a cronometro battendo i fortissimi Van Aert ed Evenepoel (entrambi idoli di casa). Ad emulare Top Ganna ci hanno pensato Elisa Balsamo nella gara in linea femminile e Filippo Baroncini tra gli Under-23, protagonisti di due corse impeccabili per forza, tattica e opportunismo. Una menzione particolare per quel che ha fatto Sonny Colbrelli nel 2021 è a dir poco doverosa: il bresciano è stato in grado di aggiudicarsi nello stesso anno i Campionati italiani, i Campionati europei e la Parigi Roubaix, gara che non vedeva un vincitore italiano da più di vent’anni.
COL FIATO SOSPESO
Marcia trionfale

Tra gli ori più luccicanti di Tokyo ci sono quelli di Antonella Palmisano e Massimo Stano, entrambi pugliesi ed entrambi vittoriosi nella stessa disciplina, la 20 km di marcia. Sotto l’umida cappa della capitale giapponese, i due Azzurri hanno dimostrato una resistenza e una concentrazione impareggiabili, calcolando oltretutto che un movimento errato del passo di marcia avrebbe portato alla squalifica e alla conseguente rinuncia del sogno olimpico. Invece, uno ad uno gli avversari si scioglievano e si staccavano finché loro, re e regina della marcia non hanno tagliato il traguardo in solitaria.
100 metri
“Quale gara olimpica vorresti vincere?”. Se si ponesse questa domanda in un sondaggio planetario è molto probabile che nove persone su dieci risponderebbero: “I 100 metri”. E il motivo è presto detto: nessuna disciplina trasmette un’adrenalina così forte come questa. Scatto fulminante dai blocchi e si va in apnea per dieci secondi o poco meno, fino alla leggenda. Ebbene, Marcell Jacobs è entrato di diritto nella leggenda dello sport italiano e non solo. Vederlo arrivare primo è stato un misto di incredulità e gioia, un risultato forse inatteso, ma non per Jacobs, che aveva di chiarato di voler mettersi al collo la medaglia più preziosa. Che dire, fortunatamente aveva ragione lui!
Ciclismo: un inseguimento da brividi
Una vittoria è ancora più bella quando sembra essere sfuggita. La traduzione sportiva di questa frase è senz’altro l’inseguimento a squadre su pista di Ganna, Consonni, Milan e Lamon. Contro la corazzata danese, favorita per la conquista dell’oro, i ragazzi allenati da Marco Villa avevano accumulato un ritardo di quasi un secondo a pochi giri dalla fine. Da lì è cominciata una costante, inesorabile rimonta che è culminata con l’ultimo passaggio sulla linea d’arrivo, dove gli italiani hanno beffato i danesi per soli 171 millesimi!!! Primi, con record del mondo annesso. Cosa volere di più?
Inghilterra-Italia
Le partite di Euro 2020 sono state ospitate da diverse città, ma la fase finale si è giocata a Londra, con i tifosi inglesi molto spavaldi e certi di vincere il titolo. La nazionale inglese non sollevava un trofeo dal 1966, guarda caso in occasione dei Mondiali casalinghi. Purtroppo per loro, l’Italia di Mancini ha avuto piani completamente differenti. La goduria nell’aver portato a Roma la coppa è stata triplice: il motivo principale è quello di essere ritornati una delle potenze europee, battendo lungo il cammino squadre più quotate come Belgio e Spagna. Il secondo motivo è stato vincere in quel modo, ai rigori, con un finale al cardiopalma. Il terzo motivo, forse il più significativo, è aver vinto nella tana degli inglesi con la liberazione (senza prezzo) di aver gridato a squarciagola nelle piazze italiane “It’s coming to Rome”.
Staffetta 4×100
La sfida Italia-Inghilterra si è ripetuta anche nella staffetta 4×100 Uomini alle Olimpiadi di Tokyo. Ora, l’Italia schierava un bel quartetto ben assortito: Patta, Jacobs, Desalu e Tortu; inoltre l’impressione di poter conquistare una medaglia era oggettivamente nell’aria. Però nessuno, o forse solo qualche temerario, avrebbe mai pensato di vincere l’oro con Tortu che allunga il collo e per un misero centesimo precede l’atleta inglese (disperato appena dopo il traguardo). L’apoteosi è completa e il nostro ringraziamento a questi ragazzi è unanime.
All’augurio di Buon Anno aggiungiamo la speranza che il tricolore possa tornare a sventolare alto anche nel 2022. Grazie a tutti e Forza Italia!