Ha suscitato (comprensibile) ilarità l’iniziativa di un’associazione animalista, presieduta da una ex esponente politica: ingiungere a Cochi & Renato di modificare il testo d’una loro celebre canzone di mezzo secolo fa, “La gallina”: l’animale dedicatario del brano è gravemente offeso dal refrain (“la gallina non è un animale intelligente”). La comicità surreale e demenziale del duo ha rischiato di essere superata da quella dell’associazione animalista: ma quella di Cochi & Renato è voluta, perciò geniale; quella degli indignati è involontaria, perciò imbarazzante.
Un tizio, piuttosto popolare su Facebook grazie alla sua attività di distruttore delle altrui convinzioni grazie alla “verità oggettiva” (o meglio, di quella che lui stesso è convinto sia tale), predicava: che il governo indica il coprifuoco, per la sera della finale degli Europei! Nell’eventualità d’una vittoria degli azzurri, gli italiani non dovevano e non potevano essere liberi di festeggiare per strada col consueto rito (un po’ burino, ma tanto simpatico) dei cortei con bandiere e clacson spianati. Il ragazzone, oltre alla certezza delle sue convinzioni (invariabilmente, il solito pastone di pensiero unico e politicamente corretto) esibiva su Facebook, in un trionfo di narcisismo, anche il proprio fisicone: un marcantonio che, almeno in foto, fa la faccia cattiva: sembra dica, alla romana, “se me le fai girare te sdrumo”.
Perché allora questo piglio da gladiatore corrisponde a un comportamento un po’ patetico, quello di tante figurine per la cui viltà il “lockdown” ha fatto da cartina di tornasole – quelli che tirano la giacchetta alle autorità, gli sbirri improvvisati, i delatori, i vigliacchetti tappati fra quattro mura, quelli che strillano se vedono in giro musi senza mascherina, gli odiatori della libertà altrui, le mezze calze che invocano nuove restrizioni, più severe e più estese? Quelli insomma che crepano di paura e si infuriano ogni volta che qualcuno prova a tornare libero?
C’è chi si indigna perché due comici (di genio) si sono ritenuti liberi di “offendere” le galline, e chi invoca la negazione della libertà di festeggiare una (eventuale) vittoria sportiva. L’importante è starnazzare. “Puli puli puli pu fa il tacchino, qua qua qua quà l’ochetta…”