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Home Appunti di viaggio

Storie d’Europa/ 18 giugno 1815. La Vecchia Guardia a Waterloo

di Piero Visani
18 Giugno 2017
in Appunti di viaggio, Home
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Storie d’Europa/ 18 giugno 1815. La Vecchia Guardia a Waterloo
       

      Tra le 18.15 e le 18.30 di domenica 18 giugno 1815, sul lato destro dello schieramento francese a Waterloo, la pressione sul villaggio di Plancenoit delle truppe prussiane del maresciallo Bluecher, arrivate sul campo di battaglia proprio nel momento in cui l’armata napoleonica stava esercitando il massimo sforzo contro l’esercito britannico che gli stava sbarrando la strada verso Bruxelles, si fece fortissima, con il rischio di colpire mortalmente sul fianco l’intero esercito francese.
       Trincerati nelle strade del paesino, i Tirailleurs e i Voltigeurs della Giovane Guardia fecero miracoli nel respingere forze prussiane nettamente superiori di numero, ma alla fine dovettero cedere anche la chiesetta che domina il paese e rimasero abbarbicati solo a poche case situate ai limiti del medesimo.
       Su preciso ordine di Napoleone, allarmato per la pessima piega che stava prendendo la battaglia su quel lato, un reparto della Vecchia Guardia, il II Battaglione del 2° Reggimento Cacciatori a piedi, venne incaricato di ripulire il paese. L’attacco, dopo qualche successo iniziale, si risolse in un fallimento, benché condotto con autentica furia e senza fare prigionieri, da entrambe le parti.
      A quel punto, Napoleone decise di far intervenire un altro reparto della Vecchia Guardia, il II Battaglione del 2° Reggimento Granatieri a piedi. I Granatieri intervennero con il loro solito stile – tamburi in testa, massima attenzione allo stile del loro intervento e grande insistenza sulla loro formidabile imponenza fisica. Questo atteggiamento così spavaldo raccolse dietro a loro tutte le truppe francesi disponibili intorno a Plancenoit e servì loro a sloggiare rapidamente i prussiani dall’intero paese. Si trattò di un grande successo, considerata la sproporzione delle forze in campo, ma nuove unità prussiane si appressarono e i francesi dovettero trincerarsi nel paese e imbastire un’estrema resistenza contro la terribile preponderanza numerica nemica. Questa resistenza si organizzò intorno al II Battaglione del 2° Reggimento Cacciatori e durò fino al calar della notte, intorno alla chiesetta e al cimitero, quando il buio impedì la prosecuzione di qualsiasi difesa organizzata, ma favorì lo sganciamento del reparto.
      Sul fronte principale, dopo il fallimento dell’attacco della Vecchia Guardia (in realtà sarebbe più corretto dire della Media Guardia) contro le truppe britanniche, toccò al 1° Reggimento Granatieri costituire due quadrati per organizzare un’ultima difesa e consentire lo sganciamento sia dell’imperatore sia delle residue forze francesi. Come se stessero conducendo una manovra su un campo di parata, i due battaglioni del 1° Reggimento Granatieri procedettero allo sganciamento, accompagnati dal fuoco di una batteria dell’artiglieria della Vecchia Guardia.
      Durante lo sganciamento, i due quadrati furono attaccati dal 10° Ussari britannico, che ricevette una scarica di fucileria micidiale e ripiegò. Poi toccò ad un reggimento di dragoni, sempre britannico, che, ammaestrato da quanto era successo agli Ussari, si fece sotto con estrema prudenza, ma subì la medesima sorte. A quel punto, il 1° Reggimento proseguì indisturbato nella sua ritirata verso la Francia.
       Per chi ami questo tipo di turismo, consiglio, oltre alla visita al campo di battaglia di Waterloo, una sosta pre-serale nel villaggio di Plancenoit, rimasto ancora molto simile a come era nel 1815. Se si arriva in una serata estiva di calore soffocante, come ci arrivai io, si possono “sentire” prussiani e francesi tuttora impegnati in un terribile confronto. Basta chiudere gli occhi…
Tags: BelgioFranciaNapoleonestoriaturismoWaterloo
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