In occasione della mostra, tuttora in corso, “Stregherie” alla Villa Reale di Monza, abbiamo incontrato la dottoressa Chiara Spinnato, storica dell’arte e fondatrice di Vertigo Syndrome, ossia: “Rivelazioni d’arte di straordinaria bellezza”. Ideazione, organizzazione e produzione di mostre (del tutto proprie): come recita il sito, Vertigo Syndrome “escogita e costruisce esperienze e situazioni d’acuta cultura, partendo dal presupposto che i visitatori siamo legittimamente impreparati quando fanno il primo passo all’interno dei percorsi espositivi”.
Con “Stregherie. Fatti, scandali e verità sulle sovversive della storia”, Vertigo Syndrome (fondata nel gennaio 2022) torna al Belvedere della Villa Reale monzese: la medesima ambientazione di “Yokai. Le antiche stampe dei mostri giapponesi”, esposizione inaugurata nell’aprile 2022 e terminata in ottobre (avrebbe dovuto chiudere ad agosto, ma il grande successo ne rese necessaria una proroga).
Al termine dell’incontro fra il pubblico della mostra “Stregherie” e Gloria Pizzilli, illustratrice di successo internazionale (ha lavorato per Saatchi & Saatchi, Mondadori, il Corriere della Sera, GQ, il New York Times e il New Yorker, ha disegnato una copertina di “Dylan Dog” e ha tenuto esposizioni a Roma, Parigi e Tokyo) e autrice, per questa mostra, delle sei tavole (esposte in una sala a parte, protetta da un tendone e dall’avvertenza: sconsigliate a un pubblico sensibile, nonché raccolte in un cofanetto a edizione limitata) “L’Osceno e il Sublime”, abbiamo incontrato Chiara Spinnato.
Dottoressa Spinnato, qual è l’idea fondante di Vertigo Syndrome?
L’Italia è diventata un “mostrificio”, vi si tengono o mostre che sono soltanto scientifiche, fatte da accademici per accademici, e senza la minima capacità di coinvolgere lo spettatore; oppure soltanto immersive, grandi giocattoli che non offrono alcuna informazione. La novità di Vertigo Syndrome è il suo approccio teatrale: la mostra non deve annoiare gli spettatori perciò evitiamo di riversare nell’esposizione troppo contenuti, lasciando così delle questioni aperte, da approfondire con eventi collaterali. Inoltre, le mostre di Vertigo Syndrome mantengono un legame con la contemporaneità: per questo, cerchiamo sempre di coinvolgere almeno un artista vivente – come è successo, per “Stregherie”, con Gloria, che preparando le illustrazioni della mostra ha contribuito a renderla non soltanto un’esposizione, ma anche un viaggio.
Assieme a Filippo Giunti, che è un pubblicitario, abbiamo fatto nascere Vertigo Syndrome, che è l’unione dei due mondi da cui proveniamo: lui dalla comunicazione e dal marketing, io dalla storia dell’arte. Abbiamo così unito la narrazione, la spettacolarità alla scientificità, alla formazione, evitando così sia la superficialità, la mancanza di contenuto, sia di rivolgerci ai soli specialisti (i quali pure, dopo la visita, ci dicono di aver apprezzato).
Come avete scelto gli argomenti di queste prime due mostre?
Scegliamo argomenti fuori dall’ordinario e dalle mode. Il “mostrificio” italiano di cui parlavo è afflitto dalla mancanza di sfide – lo si vede, da qualche anno a questa parte, col proliferare di mostre su Frida Kahlo, tutte identiche fra loro. Già con la mostra precedente, “Yokai”, dedicata ai mostri del folklore giapponese, abbiamo puntando sulla narrazione e sull’inedito, e già allora sull’idea che le mostre non siano libri, evitando di fare come tanti curatori che “riempiono” troppo le mostre. Porteremo “Yokai” a Bologna e Genova, ma senza portare in tour la stessa mostra; porteremo piuttosto… i mostri alla mostra. Proprio con “Yokai” abbiamo incontrato il collezionista Guglielmo Invernizzi, che ci ha fornito moltissimo del materiale presentato al pubblico di “Stregherie”: è grazie a lui che abbiamo scelto il tema delle streghe, argomento che poi incontrava il nostro requisito preferito: che non fosse già visto.
Stregherie. Fatti, scandali e verità sulle sovversive della storia
Monza, Belvedere della Villa Reale, 29 ottobre 2022 – 26 febbraio 2023
Giovedì e venerdì 10:30-18:30, sabato e domenica 10:30-20:00 (ultimo accesso un’ora prima della chiusura)
Biglietto intero 15 euro, ridotto 13 euro, bambini da 6 a 12 anni 6 euro, bambini sotto i 6 anni gratis, ridotto scuole 6 euro (prenotazione obbligatoria), gruppi 13 euro a persona (idem)
Catalogo “Stregherie”, a cura di Luca Scarlini, edito da Skira, 35 euro