Il Parlamento Europeo ha approvato (finalmente) il regolamento CEF (Connecting Europe Facility), che conferma gli stanziamenti per le reti trans-europee dei trasporti per il periodo di bilancio 2014-2020. I 26 miliardi previsti (di cui 10 dal fondo di coesione), contribuiranno a finanziare 10 corridoi prioritari, 4 dei quali attraverseranno il nostro territorio.
Importante per l’Italia è il co-finanziamento fino al 40% dei costi per le azioni riguardanti sezioni transfrontaliere, quindi anche per la TAV Torino-Lione. Il contributo europeo per questa tratta potrà essere quindi di circa 1,2 miliardi di euro (dati più precisi si potrebbero avere domani, quando si terrà un vertice Italia–Francia, nel quale verranno discussi, tra l’altro, i dettagli tecnico-finanziari del progetto). Di assoluta importanza sono inoltre gli stanziamenti previsti per la parte restante del corridoio est-ovest, per il Genova-Rotterdam, per il Baltico-Adriatico (che interessa Trieste, Venezia e Ravenna) e per l’Helsinki-La Valletta che entra in Italia dal Brennero e la attraversa sulla direttrice nord-sud fino alla Sicilia. Rilevanti anche gli investimenti sui più importanti nodi ferroviari, portuali e aeroportuali, che consentiranno un significativo incremento della capacità infrastrutturale della nostra nazione.
Non dobbiamo però dare per scontate queste risorse perché la loro erogazione è vincolata al cofinanziamento nazionale e al rispetto delle tempistiche concordate con l’Ue. Una grande opportunità e insieme una grande responsabilità che non deve subire alcun ritardo per colpa di gruppuscoli di lunatici che si oppongono, in nome di sub culture passatiste e reazionarie, alla modernizzazione del Sistema Italia.