Cinquanta anni fa iniziavano nel Regno Unito le riprese de “Attenti a quei due” (The Persuaders). Mediometraggi ideati e prodotti da Robert S. Baker e messi in onda nel 1971–1972 in una sola stagione di 24 episodi dalla ITV, negli U.S.A. distribuiti quasi contemporaneamente dalla ABC, in Italia gli episodi vennero mandati in onda poco tempo dopo dalla RAI. La serie puntava sulle differenze dei due protagonisti, coinvolti all’inizio, loro malgrado, in pericolose avventure ambientate nel vecchio continente, tra belle donne, automobili di lusso e humour britannico.
Daniel Wilde (Tony Curtis) è un miliardario statunitense che, cresciuto in un ambiente povero, si è arricchito con il petrolio e le speculazioni in borsa. Lord Brett Sinclair (Roger Moore) è un aristocratico benestante inglese, impegnato nello sport, nella caccia e abituale frequentatore delle più pregiate socializzazioni dell’Europa occidentale. Si incontrano per la prima volta in Costa Azzurra, dove entrambi sono giunti dopo aver ricevuto un misterioso invito. Il loro primo incontro è caratterizzato dal reciproco fastidio e da una forte avversione l’uno per l’altro, sfidandosi ad alta velocità prima lungo le strade della Riviera a bordo delle loro: Ferrari e Aston Martin e la sera stessa battendosi a mani nude in un club notturno, che danneggiano. Vengono quindi condotti da Fulton (Laurence Naismith), un giudice in pensione, che li ha invitati in Costa Azzurra e che intende affidare loro un incarico sotto copertura, Wilde e Sinclair accettano di aiutare l’anziano uomo di legge, anche per evitare l’alternativa di dover scontare ben tre mesi di prigione per i danni provocati durante la rissa. La missione affidata da Fulton è ai margini della legalità, ma giustificata al fine contrastare la criminalità organizzata. L’uomo d’affari statunitense ed il Lord inglese saranno coinvolti in avventure rocambolesche ed eleganti, tra la coppia e il giudice nascerà un’amicizia spigolosa.
Il rapporto tra Wilde e Sinclair sarà caratterizzato da un’apparente antagonismo ipercritico e da un’ironica collaborazione disorganica, che alla fine permetterà comunque di fermare la criminalità. la scenografia si distingue per gli ambienti lussuosi e raffinati: la Costa Azzurra, Roma, Parigi, Stoccolma, Londra o la verde campagna inglese. Il comportamento di Wilde e Sinclair è tutt’altro che professionale nella ricerca della soluzione dei casi che i due si trovano a fronteggiare, ma, grazie alla brillantezza e al fascino che entrambi sanno esercitare, i due riescono sempre a cavarsela. Trovano modo e occasione per corteggiare e sedurre belle ragazze e donne affascinanti, che incontrano tra un “incarico e l’altro”.
Sono rimaste famose le automobili sportive guidate dai due protagonisti. Entrambe le vetture sono state fornite per gentile concessione dei rispettivi produttori. Danny Wilde guida una Ferrari Dino 246 GT rossa con guida a sinistra. Brett Sinclair guida una Aston Martin DBS gialla con guida a destra con ruote V8. Ancora oggi non dimenticato il motivo musicale della sigla di apertura, uno dei più famosi e riconoscibili della storia televisiva, composto da John Barry, già autore delle musiche dei film di James Bond. Su uno schermo diviso a metà viene evidenziato l’infanzia, l’adolescenza e la prima maturità sociale e finanziaria dei due protagonisti con due dossier, uno rosso per Danny Wilde e uno blu per Brett Sinclair.
I titoli sono stati appositamente progettati in modo che nessuno dei due attori sembrasse avere una importanza maggiore all’interno della serie, una clausola che sia Moore sia Curtis hanno stipulato quando hanno accettato di essere co-protagonisti. La foto del bambino Danny è una reale foto d’infanzia di Tony Curtis, mentre la foto di Brett Sinclair è in realtà quella di un figlio di Roger Moore, Geoffrey.