Una volta era un normale, sonnacchioso paesino serbo nel comune di Maglaj in Bosnia-Erzegovina, una sessantina di chilometri a nord di Zenica. Da sempre Ošev era una città completamente abitata da serbi, ma qualche anno fa — ulteriore conseguenza delle terribili guerre jugoslave — quasi tutti i cristiani ortodossi sono stati espulsi o ammazzati e sono arrivati i fondamentalisti islamici.
Da tempo il borgo è una sorta di terra di nessuno, dove nessuno osa entrare. Perchè? La risposta è semplice e terribile: oggi, Ošev è una roccaforte jihadista controllata e dominata dai wahabiti, la setta fondamentalista saudita che appoggia l’Isis; i miliziani stanno acquistando terreni e case e su una di queste, da mesi, sventola la bandiera nera del califfato. I servizi segreti bosniaci e Nato stanno monitorando allarmati la situazione. Non è cosa semplice: è evidente che jihadisti locali si avvalgano della complicità di alcuni poliziotti del cantone di Zenica-Doboj.
Il giornalista Zdtavko Todorovic, nativo del luogo, è tornato in incognito e ha scritto un lungo reportage pubblicato sul quotidiano serbo Vecernje novosti: nella cittadina vivono ancora sei famiglie autoctone, il resto sono “stranieri” «che costituiscono una comunità». Sono i miliziani islamici.
Dževas Galijaševic, esperto di anti terrorismo e comandante militare di Maglaj, sostiene che il paesino non è stato certo scelto a caso quale centro di addestramento dei wahabiti. «Ošev ha una configurazione geografica ottimale – spiega – ci sono boschi, colline e il paese Klanci, un luogo ideale per addestrare i wahabiti. Vi sono dieci case e solo tre sono abitate. Gli jihadisti arrivano solo per pochi giorni, fino a quando non concludono l’addestramento, poi partono per i vari campi di battaglia».
Il leader dei wahabiti a Ošev è Izet Hadžic Žara che è anche il vice di Nusret Imamovic di Gornje Maoce, capo dei wahabiti in Bosnia-Erzegovina, il quale si trova già da un anno in Siria. In zona è stato segnalato a più riprese anche Harun Mehicevic, uno degli esponenti più pericolosi dei wahabiti balcanici. Il personaggio avrebbe acquistato a Ošve addirittura 20mila metri quadrati di terreno. Tra i proprietari di terreni vi sono anche Jasin Rizvic e Osman Kekic, ambedue segnalati in Siria nelle milizie del califfo nero.
Eccoli che si stanno appostando per poi attaccare Roma.
E’ bene che gli italiani si organizzino per portar via le cose più importanti. Perchè tra poco il nostro già schifodo paese diverrà ancor più schifoso, nelle mani dell’isis.
Io ovviamente me ne vado. Non voglio vivere sotto la sharia e obbligata a convertirmi all’islam.