In località Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, è possibile visitare lo stupendo Parco Giardino Sigurtà. Si tratta di un luogo suggestivo che si estende per oltre seicentomila metri quadrati, lungo un dolce saliscendi collinare, accarezzato dal corso del fiume Mincio, unico emissario del lago di Garda e teatro di importanti battaglie del XIX secolo. Una cornice dove la storia abbraccia la geografia, il tempo si sposa con lo spazio, l’umano con la bellezza della natura.
Il Parco Sigurtà, già Parco più bello d’Italia (2013) e secondo d’Europa (2015), ha una storia antichissima, iniziata nel lontano 1407, quando, durante il periodo del dominio della Serenissima, il patrizio Gerolamo Nicolo Contarini decideva di investire sul territorio, adibendolo a funzione agricola. Funzione che veniva mantenuta anche dai successori proprietari della tenuta, i Guarienti, i quali, tuttavia, introducevano nuove colture, alberi da frutto, zone adibite a orto e a bosco. Un cambiamento significativo si verificava a partire dal 1616: con la famiglia Maffei avrebbe preso forma, negli anni a venire, una dimora nobile, progettata da Vincenzo Pellesina, discepolo del Palladio.

La Villa sarebbe stata decorata, nei suoi spazi interni, da affreschi barocchi di argomento mitologico, realizzati da Biagio Falcieri. Il palazzo avrebbe ospitato, nel corso dei secoli, gli imperatori Francesco Giuseppe e Napoleone III, premi Nobel tra cui Alexander Fleming e personaggi dell’arte e dello spettacolo, come la divina Maria Callas. Durante la gestione Maffei, veniva inoltrata richiesta di approvvigionamento idrico direttamente dalle acque del Mincio. Concessione che garantisce al Parco, tutt’oggi, di disporre di un’adeguata irrigazione per il suo immenso patrimonio botanico.
Nel 1792, il Marchese Antonio Maffei, ispirato dall’amico e collaboratore Ippolito Pindemonte, poeta e uomo di grande ingegno, si adoperava per la graduale trasformazione della tenuta in un giardino romantico all’inglese. Venivano costruiti l’Eremo e il Castelletto, entrambi in stile neogotico, e realizzata una Grotta Votiva, luogo di spiritualità e di conversazioni intellettuali. Negli anni successivi la proprietà si riuniva nelle mani di Maria Paulon, dopo un periodo di divisione della stessa dovuta a ragioni ereditarie.
La svolta, la conversione, del Parco da tenuta “privata” a patrimonio di pubblico interesse, si concretizzava nel 1941, con l’acquisto della proprietà da parte di Giuseppe Carlo Sigurtà, un imprenditore farmaceutico milanese. Carlo Sigurtà decideva, nel 1978, di condividere questo patrimonio di inestimabile valore, aprendo il Giardino ai visitatori esterni, per un percorso da compiersi rigorosamente in automobile.
Nel 1992, veniva realizzata la grande Meridiana Orizzontale, in possesso di una validità di calcolo di ventiseimila anni. Dal 2000 in poi, le modalità di visita al Parco cominciarono a diversificarsi: il tradizionale accesso a piedi, la possibilità di veicoli noleggiabili (biciclette tradizionali o elettriche e golf-cart, quest’ultimi dotati di una guida GPS in differenti lingue), il caratteristico trenino turistico (lungo un tragitto di trentacinque minuti, con ausilio di una guida narrante) e un servizio shuttle.
Tra le attrazioni più misteriose del Parco, un grande labirinto, inaugurato nel 2011, premiato come Migliore Attrazione Parksmania nello stesso anno: esempio lodevole di riqualificazione di una zona del Giardino precedentemente adibita a parcheggio. Per i più piccoli, si consiglia la visita alla Fattoria Didattica, alla Vasca delle Tartarughe e alla Valle dei Daini. E per gli innamorati, immancabile, la romantica passeggiata lungo il Viale delle Rose che si incrocia con il Viale dei Tramonti.
Il Parco è visitabile, tutti i giorni della settimana, dal 6 marzo al 13 novembre, offrendo spettacoli e attrazioni differenti a seconda delle stagioni: dalle esplosioni di colore tipicamente primaverili alla magia sonnecchiante dell’autunno, senza dimenticare lo scenario vitale e lussureggiante proprio del periodo estivo. Ulteriore elemento di pregio, da giugno a settembre del 2022, sarà la presenza di numerose installazioni artistiche lungo tutto l’itinerario di visita del Parco: opere di Cracking Art, raffiguranti animali di grandi dimensioni e dai colori vivaci, realizzate in materiali plastici, mediante la tecnica “rotomoulding”, tesa a evitare lo spreco e incentivando il riuso. La finalità educativa, la filosofia di fondo, è quella di suscitare riflessioni circa l’impatto dell’uomo sull’ambiente, muovendo dalla provocazione della bellezza insita nel linguaggio evocativo e poetico dell’arte visiva.

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