Con un coup de teatre Berlusconi ha lasciato il mondo basito. Dopo aver dichiarato guerra a Letta e mandato il fido Sandro Bondi in aula a leggere la dichiarazione di guerra al governo, ha virato di 180 gradi e detto “sì”. Difficile immaginare lo stupore dei falchi Verdini, Santanchè, Sallusti o lo stesso Bondi, ma tant’è. Il dibattito sulla s/fiducia al governo Letta ha comunque spaccato in due il Popolo delle Libertà. La faglia che attraversa la penisola, che ha divaricato i berlusconiani, e che fa dire a Roberto Formigoni che comunque stasera nasceranno gruppi parlamentari autonomi, è arrivata come un terremoto anche in Sicilia.
La divisione zoologica in falchi e colombe, e poi le pitonesse, gli sciacalli e animali vari dura ormai da settimane. Quello che fu il piu monolitico dei partiti di centrodestra è arrivato al big bang. E se a livello nazionale i toni sono così alti da risultare assordanti, con Fabrizio Cicchitto maltrattato ieri sera da Sallusti (“traditore” l’epiteto piu gentile) e da Bondi questa mattina (“Piduista” l’appellativo riservatogli), in Sicilia due protagonisti assoluti degli “azzurri” come Alfano e Schifani sembra abbiano separato i loro percorsi in queste ore. Angelino Alfano ha fatto la sua scelta, dare una copertura politica a chi aveva scelto di puntellare l’esecutivo delle larghe intese anche a prescindere dal Cavaliere. Renato Schifani, invece, fino a questa notte aveva mediato, tentando di evitare la rottura tra Silvio Berlusconi.
Pallottoliere alla mano, i numeri sui favorevoli e contrari alla fiducia si sono modificato in un tourbillon di ipocrisie, dissimulazioni, fughe o retromarce, fino al colpo di scena. Ma restano nero su bianco le firme dei 22 senatori che hanno sottoscritto la risoluzione del Pdl a favore di Letta e che potrebbero questa sera seguire il percorso annunciato da Formigoni. Di questi sei sono Siciliani: Scoma, Torrisi, Gualdani, Pagano, Marinello e Mancuso. Non ha firmato ma è arruolato nella stessa squadra il catanese Gibino. Alla Camera la pattuglia degli “alfaniani” comprende la maggioranza degli eletti nell’Isola. Certamente schierato con il segretario del Pdl è Giuseppe Castiglione con Dore Misuraca, e poi Bosco, Gallo Afflitto, Pagano, Minardo, Garofalo e Saverio Romano, leader di “Cantiere Popolare” da sempre fautore delle larghe intese e affezionato costituzionalmente al concetto di “responsabilità”. In bilico l’ex-An superstite Basilio Catanoso. Berlusconiana convinta resta soltanto Gabriella Giammanco.
Il lavoro oscuro e silenzioso dell’ex presidente del Senato, invece, aveva evitato l’emorragia dei lealisti berlusconiani. Dopo una notte di travaglio erano arrivate le dimissioni da sottosegretario di Simona Vicari, a giurare fedeltà al Cavaliere sono stati D’Alì, Gibino, Alicata e i due eletti nelle liste del Popolo delle Libertà, ma appartenenti al Gruppo Autonomie e Libertà, Ferrara e Scavone. E’ questo il nocciolo duro sul quale Silvio Berlusconi potrà riprovare a costruire la sua Forza Italia. Perché è chiaro che la divaricazione dentro il partito ormai è un fatto e nulla potrà sanare il “vulnus” di fedeltà al capo. A supportare il gruppo di esponenti vicini all’ex presidente del Consiglio è arrivato a spron battuto Gianfranco Miccichè con Stefania Prestigiacomo. Giusto per rasserenare gli animi questa mattina il fondatore di Grande Sud aveva definito “ominicchi e donnicchie” i ministri del Pdl alfaniani che avevano ritirato le dimissioni. Dopo i fasti del 61 a 0, la storia degli “azzurri” in Sicilia sembra declinare verso una guerra interna senza esclusione di colpi.
Penso che ha ragione Grillo quando dice mandiamoli tutti a casa, ora hanno veramente rotto, e parlo con sentimento perchè sono italiana e amo la mia patria, con la morte nel cuore sto pensando di lasciare l’Italia, perche da pensionata non vivo piu, nonostante una buona pensione arrivo appena a fine mese e sono sola, troppe tasse, per 3000 euro l’anno faccio cumolo e devo pagare tutto, se vanno via dall’Italia i pensionati voglio vedere! se continua cosi si fara come l’America Elisena Roncaglia
I giuda iscariota in servizio permanente effettivo aumentano, i partiti non sanno selezionare i candidati (che poi tradiscono in quantità) e, con la scusa della “stabilità”, si maciulla il popolo italiano. Ad avvantaggiarsi è la Sinistra comunista e paracomunista che vive e vegeta alleata ai poteri che contano.
Se poi aggiungiamo la mancanza di una Destra Nazionale e Polare anti-euro ed anti-poteri forti è una tristezza vedere la “opposizione” monopolizzata dalla confusionaria formazione politica 5 Stelle.