La notizia – a nostro giudizio – più importante delle ultime ore arriva non dal campo di battaglia, piuttosto dalla Polonia: sarebbe stata “congelata” l’idea di cedere i caccia Mig 29 ancora a disposizione di Varsavia all’aeronautica ucraina. La cessione si sarebbe dovuta realizzare girando i caccia agli Stati Uniti che a loro volta li avrebbero consegnati agli ucraini, compensando la Polonia tramite la fornitura di aerei più moderni, probabilmente F16.
A far fallire l’operazione sarebbe stata l’opposizione di alcuni Paesi della Nato: fornire aerei agli ucraini, infatti, avrebbe significato di fatto un intervento diretto dell’Alleanza Atlantica nel conflitto, anche perché le basi aeree (in Germania, probabilmente) in cui si fosse verificata la consegna agli ucraini sarebbero ovviamente diventate dei bersagli per i russi. Insomma, c’è chi continua a scherzare con il fuoco, recitando la parte dell’incendiario piuttosto che quella del pompiere.
Quanto alle operazioni sul campo: nel settore di Kiev si sono registrati forti scontri, ma gli ucraini non sarebbero riusciti ad arrestare l’avanzata russa. Anche nella giornata di ieri il fronte su cui i russi hanno esercitato maggior pressione è stato quello sud-orientale (uno sguardo alla carta rende evidente il perché). In questo settore secondo diverse fonti gli ucraini avrebbero riportato dure perdite ed ora si troverebbero costretti a scegliere tra una resistenza ad oltranza – probabilmente senza speranza – ed una ritirata verso occidente che consenta di salvare almeno parte delle forze. Le milizie indipendentiste del Donbass avrebbero eliminato nella giornata di ieri diverse sacche di resistenza ucraine.
A Mariupol si registra da ieri pomeriggio l’ingresso delle truppe russe e delle milizie separatiste di Donetsk nella periferia cittadina. Corridoi umanitari: previsti anche oggi diversi itinerari (relativamente) sicuri per l’evacuazione dei civili dalle città assediate. Ieri, a differenza di quanto accaduto nei giorni scorsi, in diversi centri è stato possibile allontanare i civili dalle aree di combattimento. Anche a Mariupol, dove tuttavia i reparti ultranazionalisti ucraini continuerebbero ad impedire l’uscita in massa dei civili dalla città: è evidente che la presenza della popolazione limita l’uso dell’artiglieria da parte russa, offrendo ai difensori maggiori possibilità di resistenza.
A differenza di quel che sostiene la propaganda ucraina – ripresa in maniera acritica dai media occidentali – fino ad ora i russi hanno usato in maniera relativamente limitata l’artiglieria nelle aree urbane. Chi ha dubbi in materia può paragonare le operazioni russe in ambito urbano in corso in Ucraina con quelle effettuate in Siria negli anni scorsi. Il che, naturalmente, non vuol dire che le città ucraine non siano state bombardate e non si registrino vittime civili.
NB come sempre la mappa allegata va letta cum grano salis: le aree in rosso non sono controllate in maniera completa dai russi, restano sacche di resistenza. La carta, tuttavia, è utile a cogliere le direzioni dell’offensiva in corso.