In un quadro generale che non presenta particolari novità, due sono gli elementi di maggiore interesse sul fronte militare: nella giornata di ieri si è registrato il primo contrattacco ucraino di una certa entità, teso ad alleggerire la pressione russa intorno a Mykolaiv, città strategica la cui conquista da parte russa aprirebbe la strada verso Odessa. La sortita ucraina in direzione di Kherson ha alleggerito la pressione sulla città, anche se non ha modificato il quadro generale: Mykolaiv resta parzialmente bloccata, con un’unica strada a nord che consente ancora il collegamento con la regione controllata dalle forze ucraine.
Ben più importante il successo registrato dai russi a nord-est: la conquista di Izyum è stata confermata, restano però ancora da comprendere le dimensioni dello sfondamento delle linee ucraine. Se, come sembra dalle prime notizie del pomeriggio di ieri, l’avanzata russa ha messo realmente in moto il ripiegamento dei difensori verso ovest, potrebbe entrare in crisi tutto il fronte dell’Ucraina orientale.
È qui, del resto, che si concentrano i maggiori sforzi di russi e indipendentisti: anche nella giornata di ieri è continuata la loro lenta avanzata, in particolare le città di Severodonetsk e Lysichansk sarebbero ormai circondate. Duri combattimenti si registrano nella regione. Parte delle truppe ucraine schierate tra Severodonetsk e Lysichansk starebbe ripiegando in direzione di Slovyansk e Kramatorsk sotto l’attacco dell’aviazione russa. Nella giornata di ieri il ministero della Difesa russo ha comunicato che il 90% della repubblica di Lugansk è ormai sotto controllo delle forze russe/indipendentiste.
Nel Donbass meridionale i combattimenti più accesi si registrano a Mariupol, città da dove con l’avanzare delle truppe russe e delle milizie di Donetsk continua l’evacuazione dei civili. I difensori combattono duramente, ma continuano a perdere terreno, gli scontri interessano ormai i quartieri del centro, le unità cecene della Guardia Nazionale Russa hanno espugnato un complesso industriale trasformato in caposaldo della difesa. Da segnalare un episodio che – se confermato – aprirebbe scenari interessanti (e potenzialmente pericolosi): dopo aver conquistato il villaggio di Marynka, le truppe di Donetsk avrebbe identificato tra i cadaveri dei difensori quelli di tre militari statunitensi, schierati sul campo come istruttori delle forza armate ucraine.
Nella notte nuovi bombardamenti russi sui principali centri di comando/infrastrutture ucraini, colpita anche Leopoli: un salva di missili ha colpito un impianto industriale – probabilmente destinato alla riparazione di aerei – nei pressi dell’aeroporto. Secondo fonti ucraine i missili sarebbero stati lanciati da un sottomarino operante nel Mar Nero.
Nella foto: La situazione – approssimativa – a Mariupol. In blu le zone ancora sotto il controllo delle forze ucraine.