E’ stato pubblicato (Bardi Edizioni) il nuovo ponderoso volume (304 pagine), il primo relativo al 2021 degli “Annali della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice”, giunti al 23mo anno.
Nella prima sezione sono rievocati i 40 anni (1981) della Fondazione Spirito con gli “atti di un convegno svoltosi in modalità webimar il 9 novembre 2020”. Già il titolo coglie il senso e lo spirito dell’iniziativa, Ugo Spirito fra filosofia, economia e diritto.
I saggi ed i contributi ripercorrono, nella loro sobrietà, esauriente e documentata, tappe e momenti della vita scientifica di Spirito, soprattutto nelle sue riflessioni negli anni compresi tra le 2 guerre, nel rapporto cruciale con l’economia e con il tempo (Breschi, Cavallera ). Appare particolarmente originale , frutto di una ricerca densa, riferita a momenti storici di riguardo, il corposo saggio (21 pagine) di Rodolfo Sideri (Ugo Spirito e la rinascita del “Giornale Critico”: la terza serie.
Vanno letti invece con occhio, storicamente carico di dubbi e di perplessità, gli atti della seconda sezione, dedicata al convegno per i venti anni dalla scomparsa di Craxi, tenutosi con identiche modalità il 25 novembre 2020. Sia Roberto Chiarini (La damnatio memoriae) quanto Zeffiro Ciuffoletti (Il “colpo di Stato bianco”. La crisi dei partiti e il ruolo dei media) evitano , direi sorvolano, su un nodo essenziale e qualificante della linea craxiana, la politica del “doppio binario”, perseguita con le alleanze a Roma con la DC ed i partitini satelliti (PRI. PLI, PSDI) nella gestione del potere governativo e con la simbiosi operativa negli enti locali, Regioni, Provincie (allora ben vive) e Comuni con il PCI.
L’apporto di Marco Cuzzi, Per una sinistra patriottica : il “socialismo tricolore “ di Bettino Craxi , richiama e assorbe nel fondo le osservazioni fatte da Pietrangelo Buttafuoco a proposito del “fasciocomunista” Antonio Pennacchi : “E’ lui, è il nostro Novecento, l’ Italia proletaria fascio – comunista che s’erge nella conquista delle stelle: la modernità innanzitutto, la coscienza della tecnica, l’urgenza della scienza, la Civiltà delle Macchine e – nella dolcezza della sconfitta- il lutto di tutte le illusioni (la sottolineatura è mia)”. Che cosa diranno i nostalgici del “socialismo tricolore” della posizione gregaria da “Bobo” Craxi nella corte sinistra romana di Gualtieri? Convinto consenso meritano infine i saggi di Simonetta Bartolini e Nicholas Lucchetti.
Hammamet ’23. Incontro con Stefania Craxi
Dopo le celebrazioni in grande stile per il ventennale della scomparsa del leader socialista, e dopo lo iato dovuto al...
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