Ho avuto modo di criticare duramente Papa Francesco con miei precedenti articoli per “Il Giornale del Ribelle” e “Il Populista”: non farò un noioso elenco di tutte dichiarazioni e prese di posizione di Bergoglio, discutibili e in contraddizione con le Sacre Scritture che lo poneva al limite dell’eresia. No, mi limito a dire che da quando è stato eletto Pontefice, Bergoglio era diventato l’idolo della sinistra radical-chic e suscitava invece perplessità negli ambienti più conservatori e tradizionalisti. In questi giorni, abbiamo assistito a un colpo di scena imprevedibile: le sue ultime parole su famiglia e aborto, sono state in controtendenza, e subito si è avuto un penoso rovesciamento delle posizioni, con critiche da parte dei progressisti ed elogi da quanti finora disapprovavano il Papa.
Ma cosa ha detto Francesco? Semplice, che: “La famiglia immagine di Dio è una sola, quella tra uomo e donna”; e poi ha paragonato “l’aborto selettivo”, all’eugenetica nazista. Avendo io, il difetto d’esser conservatore, queste posizioni di Bergoglio son da me “genericamente” condivise, tra le rare volte che mi trovo d’accordo con questo Papa. Ma a differenza dei tanti “destri” che hanno colto l’occasione per tirare il Papa per la tonaca per cercare di fornire un “supporto spirituale e trascendentale” alle tesi politiche del Centrodestra, personalmente preferisco restare scettico.
In primo luogo negli stessi giorni, sul tema “accoglienza immigrati”, la Cei ha criticato (seppur blandamente) il governo grillo-leghista, con la frase “salvare le vite”, anche se poi ha aggiunto “ma l’Italia non sia lasciata sola”; e ovviamente in quell’occasione è stata la sinistra che ha plaudito, evocando l’intervento della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Dunque, come sempre, destra e sinistra cercano di “cavalcare” le prese di posizione della Chiesa cattolica, tirandola di qua o di la, atteggiamento un po’ sterile che palesa la debolezza della politica italiana. Ma l’aspetto che m’interessa qui analizzare, è un altro. Mi domando: ma perché in tutti gli anni di pontificato, Bergoglio ha sempre taciuto su temi e valori “eticamente sensibili e irrinunciabili”? E perché egli, solo adesso dice “qualcosa di cattolico”?
Non sono questioni “di lana caprina”; gli interrogativi sono legittimi e doverosi, perché finora avevamo sentito Bergoglio parlare di povertà, terzomondismo, ambientalismo, pauperismo, ma mai una parola sulle questioni centrali dell’etica e della fede. Anzi, non scordiamo il suo epistolario con Eugenio Scalfari e addirittura l’elogio all’ultra abortista Emma Bonino. Che la carità cristiana, imponga il dialogo e l’apertura a tutti, è ovvio. Che però si consideri ambienti atei, laicisti e anticlericali come i privilegiati al dialogo, trascurando invece tutto ciò che rientra nel “disegno divino”, è quantomeno insolito.
A criticare la condotta di questo Papa, non ero il solo: molti intellettuali “conservatori” hanno trovato opportuno farlo, primo tra tutti, il giornalista Antonio Socci che aveva giustamente ricordato che un Papa non è “al di sopra del Vangelo”, ma anzi, ha il dovere di attenervisi. Dunque, il sospetto che questo Papa fosse un eretico che intendesse “rovesciare la Chiesa dal suo interno”. Ma le sue nuove prese di posizione su famiglia e aborto sembrano smentire tale ipotesi, e aprono nuove prospettive.
Il dubbio è che Papa Francesco “navighi a vista”, seguendo il vento che di volta in volta soffia: quanti si sono accorti che Bergoglio ha toccato esattamente i due temi che giorni prima aveva toccato il neoministro per la famiglia Lorenzo Fontana? Parole quelle del ministro leghista che hanno scatenato proteste nazionali e internazionali. E così anche quelle analoghe del Papa, hanno scatenato le ire delle associazioni gay che l’hanno bollato improvvisamente come un “monaco medioevale”.
Ma il limite di questa posizione, è proprio nel “cattolicesimo”: per motivare le sue idee su “famiglie arcobaleno” e aborto, Fontana aveva precisato preventivamente d’esser cattolico. Che la società moderna si esprima attraverso un livore laicista e anticlericale, che in nome della “laicità”, non attui semplicemente una “separazione” tra Stato e Chiesa, bensì, realizzi una “scristianizzazione dell’Occidente”, questo è profondamente vero, e in nome di questo processo si pratica un forte bigottismo progressista e libertario intollerante nei confronti di tutti quanti non si riconoscano nel Pensiero Unico della società permissiva post-68. Ma se vogliamo difendere certi principi etici, o, la dove questi sono stati distrutti, ricostruirli, dovremo andar ben “oltre” il cattolicesimo.
La “laicità” dello Stato, o il diritto all’ateismo, resteranno gli argomenti preferiti di progressisti, femminismi pro-aborto e lobby gay, che tacceranno di retrivismo, coloro che invocano la fede, la morale e la civiltà cattolica. Se è vero come diceva Croce, che “non possiamo non dirci tutti cristiani”, è anche vero che non è con il Vangelo che ricostruiremo l’Occidente. La fede e la morale cattolica, sono “valori aggiunti”, ma non il presupposto, perché fede e morale cattolica non possono essere “imposte”, e quindi una famiglia può anche non essere credente, figurati cattolica. L’etica deve essere difesa a prescindere dalla fede. Perché l’omogenitorialità, è sbagliata e lo sarebbe, anche se Dio non esistesse. È sbagliata “antropologicamente”, perché è contro natura, in quanto due persone dello stesso sesso, per natura, non possono procreare. Perché un bambino non ha bisogno solo di “affetto”, ma anche di modelli di riferimento sul piano psichico – emotivo e sessuale. Perché un bambino ha bisogno di un padre e una madre come insegna Freud e il suo “Complesso di Edipo”, che sono scienza e non religione. E perché l’aborto è pur sempre una soppressione della vita umana, anche se in forma embrionale.
Sono princìpi talmente ovvi che non dovrebbero essere spiegati e, tantomeno, sostenuti dalla fede. Purtroppo sappiamo che non è così, ovunque dilagano aborti e famiglie gay. Aveva ragione Dostoevskij quando disse che “se Dio non esiste, tutto è permesso”; il nichilismo moderno nasce da lì, con Marx che nega l’esistenza di Dio e Nietzsche che ne annuncia “la sua morte”, scommettendo sul Superuomo.
Ma non tutti i laici e gli atei sono in buona fede: molti preferiscono non credere in Dio, per essere liberi di agire egoisticamente seguendo il proprio istinto edonista, o più diffusamente, si “creano un Dio a loro immagine e somiglianza”, un Dio clemente, che concede agli individui ogni libertà, anche la più lasciva, perché “un altro paradiso sia possibile”, un paradiso di piaceri materiali. Ecco perché essi negano l’evidenza dei fatti, ovvero, l’immoralità di tutte quelle condotte individuali e collettive che sarebbero tali, anche se Dio non esistesse.
Da qui dobbiamo ripartire, da una posizione laica, perché chi si occupa di politica o d’impegno civico, non può restare immobile in attesa dell’Apocalisse, ma agire seguendo la propria coscienza, e sperare di inverare una nuova Rivoluzione conservatrice tramite il cattolicesimo è utopistico e anche dannoso. Dalla destra, sia in senso strettamente inteso, sia in quello più ampio, mi aspetto una fermezza assoluta nella difesa dei valori etici, ma chi lo farà, dovrà farlo partendo da posizioni “laiche”, perché la Storia non si ripete mai nello stesso modo, e ciò che è tramontato non sorge più. Occorre ricostruire, ma su basi nuove, senza mettere in discussione tutto quello che è stato conquistato dall’emancipazione sociale e civile, bensì, fare discernimento tra frutti maturi e frutti marci.
Continuata a regalare la grandezza di questo Pontificato alla sinistra… contenti voi… pensato che Papa Francesco debba reagire ad ogni venticello come un qualsiasi politicante da strapazzo. Sta facendo pulizia all’interno della Chiesa (e guarda caso il giorno dopo la sua elezione è iniziato l’attacco da parte degli ambienti vicini a CL, vero Socci? vero Messori?). Ha chiaramente difeso la famiglia tradizionale. Ieri ha preso posizione a favore di un equo intervento di tutti gli Stati nella situazione dei migranti… cosa volete da un Papa che predichi la chiusura delle frontiere? lo accusate di peronismo… ma come Evita Peron non era un mito del nostro ambiente, dei Rautiani in particolare? La sua critica del Capitalismo dovrebbe entusiasmarci e invece,.. poi se porto alle estreme conseguenze certi discorsi e attacchi che ascolto, cosa devo pensare che Gesù Cristo è stato vinto e sul trono di Pietro regna l’Anti Cristo? Davvero osate pensare questo?