L’Università di Trieste studierà un nuovo modello energetico per le aziende della zona industriale situate nel comprensorio Coselag, il consorzio pubblico guidato dall’Autorità di sistema portuale.
È il risultato di un accordo siglato dallo stesso Coselag (il cui presidente è Zeno D’Agostino anche alla guida dell’Authority) e il Comune di Trieste, al quale collaborerà la Fondazione CR Trieste.
Si inizierà con una “fotografia” dell’esistente e in particolare dei consumi energetici delle imprese, per poi passare ad un modello che preveda la transizione energetica e le Comunità energetiche. Il tutto partendo dal fotovoltaico, ma senza escludere l’eolico e addirittura il geotermico. Così ha spiegato oggi il professor Romeo Danielis, del Centro interdipartimentale “G. Ciamician” dell’Università triestina. «Il fotovoltaico c’è, ma bisogna capire dove mettere i pannelli. Anche sul mare come già accennato dal presidente D’Agostino. Non scarterei l’eolico. Diventa interessante quando è offshore. Anche il geotermico può essere interessante» ha detto il professor Danielis, rispondendo ad alcune domande.
Lo studio servirà anche a valutare i sistemi di accumulo, ma l’idrogeno è una delle ipotesi più interessanti e probabili, ha spiegato il docente.
«Questa è una di quelle fasi fondamentali che aiutano a creare il clima giusto, soprattutto in quel mondo rappresentato da piccole e medie imprese. Dobbiamo fare tutti qualcosa e questo è un passaggio fondamentale al quale ha contribuito Coselag, che in questi anni si è dimostrato protagonista sul territorio» ha commentato Zeno D’Agostino.
Fonte Adria News