Claudio Colasio è oggi un medico affermato ma è e resta anche uno degli uno dei principali responsabili dell’assassinio di Sergio Ramelli. Una delle azioni più tristi e vigliacche compiute dagli “antifascisti militanti” in quel decennio infuocato. Viviana Beccalossi e Paolo Franco, consiglieri regionali della Lombardia (Gruppo Misto), appresa la notizia relativa alla sua nomina all’interno del Comitato Tecnico Scientifico al lavoro per la fase post emergenza da Covid-19, hanno immediatamente scritto una durissima lettera al governatore Fontana.
Caro Presidente,
apprendiamo solo oggi da notizie di stampa, ma soprattutto da numerose telefonate che ci stanno giungendo da ogni parte d’Italia, che nei giorni scorsi Regione Lombardia ha provveduto a nominare il prof. Claudio Colosio all’interno del Comitato Tecnico Scientifico chiamato a indicare le linee guida utili per l’uscita dall’emergenza sanitaria e verso la cosiddetta “fase 2”.

Non abbiamo motivo di dubitare che questa designazione sia basata su inappuntabili motivazioni legate alla figura professionale in oggetto. Ma, allo stesso tempo, siamo costretti a sottolineare che per la comunità umana che raccoglie coloro che si riconoscono negli ideali della destra italiana, il nome del prof. Colosio è legato a una vicenda terribile, che nessuno di noi dimenticherà mai: l’assassinio di Sergio Ramelli, un ragazzo ucciso nel 1975, a soli sedici anni, per la sola colpa di avere scritto un tema in cui manifestava i suoi ideali. Vicenda per il quale il prof. Colosio, assieme ad altri, è stato condannato dalla giustizia italiana. Ci sono migliaia di persone che per la prima volta dopo tanti anni, non potranno ritrovarsi il 29 aprile, giorno della sua morte, per ricordarlo nelle strade e nelle piazze.
Non abbiamo titoli scientifici ne’ la velleità di mettere in discussione la scelta intrapresa, come fatto legittimamente in tante occasioni durante questi giorni difficili. Ciò non ci esime, purtroppo, da considerarla offensiva, non solo per coloro che ancora e insistentemente onorano la memoria di Sergio, ma in generale per tutti i lombardi che potrebbero chiedersi quanto sia etica una decisione del genere da parte di un’istituzione prestigiosa come Regione Lombardia.
Nell’esprimerti tutta la nostra amarezza per questa vicenda, ti anticipiamo che nei prossimi giorni predisporremo un’interrogazione urgente all’attenzione dell’assessore Gallera per chiedere conto di questa decisione che, purtroppo, conferma le perplessità che abbiamo già avuto modo di manifestare sulla mancanza di condivisione e confronto con la Giunta. Tema che dall’inizio dell’emergenza è segnalato da numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione e che porta la Giunta stessa a correre il rischio di cedere all’autoreferenzialità. Un confronto che, probabilmente, avrebbe potuto evitare quello che riteniamo essere un pesante scivolone, che consideriamo tale, se non dal punto di vista tecnico-scientifico, certamente da quello morale.
Confidiamo che di questa vicenda si possa parlare quanto prima e, proprio perchè riteniamo un chiarimento doveroso e importante, ci riserviamo di subordinare allo stesso la nostra appartenenza alla Tua maggioranza, che finora è sempre stata contraddistinta da una franca quanto leale collaborazione.