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I “veli” culturali della signora Obama

di Mario Bozzi Sentieri
29 Gennaio 2015
in Home, Mondi
1
I “veli” culturali della signora Obama
       

 

Immaginate di entrare in un qualsiasi ristorante italiano o francese o americano e di trovare accovacciati, seduti per terra, alcuni signori intenti a consumare il loro pasto. Non restereste interdetti, pensando di essere su “Scherzi a parte” ? Ed ancora: quale sarebbe la vostra reazione, entrando in una chiesa cattolica, accompagnati da una donna, se qualcuno invitasse la signora ad accomodarsi in una stanza lontana dagli uomini ? E se, porgendo la mano in segno di saluto, una donna occidentale , non venisse contraccambiata ? Che direste ?

E’ lungo l’elenco degli usi e dei costumi , segno delle diversità con cui i popoli hanno costruito la Storia del mondo. Inutile scandalizzarsi o pretendere di costringere tutto all’interno di un pensiero unico. Quando non è in gioco la dignità della persona, il rispetto è d’obbligo.

Per questo non ci è piaciuto l’atteggiamento di Michelle Obama, first lady a “stelle e strisce”, che si è presentata in Arabia Saudita, per rendere omaggio, insieme al marito Barak, a re Abdullah appena deceduto e per salutare il nuovo re Salman con un look da discoteca e soprattutto senza velo, così come è nella tradizione di quei Paesi.

Le tv arabe hanno oscurato, nei filmati che sono andati in onda, le immagini di Michelle a capo scoperto e sui social network, mentre su Twitter è montata la protesta. Quel vestito ed il capo scoperto sono stati giudicati – a ragione, a nostro parere – poco opportuni, visto il contesto ed il lutto.

Qualcuno ha parlato di “provocazione” voluta. Il che rende ancora più grave la scelta della signora Obama, non solo per un motivo di mera opportunità “diplomatica”. L’amicizia anche nei rapporti internazionali merita rispetto per gli usi dei diversi paesi. E’ una regola elementare, che vale per i rapporti tra i popoli e tra le singole persone. Per non dire dell’opportunità di evitare, visti gli attuali contesti, inutili provocazioni.

Scriveva Cartesio, non proprio uno scrittore “tradizionalista”: “E’ utile sapere qualcosa dei costumi dei diversi popoli per giudicare i nostri in maniera più sana, e non pensare che tutto quanto vada contro le nostre abitudini sia ridicolo e contro ragione, come fanno di solito coloro che non hanno visto nulla”. Ecco, quando guardiamo a certi usi e costumi cerchiamo, come occidentali, di non essere ridicoli, alla maniera di Michelle Obama, che, in questa occasione, ha scambiato una visita di cortesia con  una sfida da saloon.

Tags: Arabia SauditaBarack ObamaIslamMichelle ObamaUSA
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Commenti 1

  1. Maurizio says:
    7 anni fa

    No, no e poi no! Michelle Obama, a cui mai destinammo in precedenza alcuna simpatia, è arrivata a Riad col marito e la delegazione Usa per rendere omaggio al defunto re Abdullah. Elegante e composta, ma senza il velo. Né lei né le altre donne al seguito hanno ritenuto di ottemperare ad una regola non scritta, ma assai caldeggiata per le straniere in visita in Arabia Saudita. Ciò ha urtato gli autoctoni e suscitato non poche polemiche, anche se in verità già Hillary Clinton e Condoleza Rice, in analoghe visite ufficiali, si erano ben guardate dall’indossare qualsiasi sorta di velo. A noi piace pensare che sia stato un gesto consapevolmente politico della Obama, volto a sottolineare che colà le donne non godono dei medesimi diritti dei maschi e l’inosservanza delle regole cagiona loro discriminazione, frustate e prigione. Meglio forse reagire come nel Belpaese, ove abbiamo la terza carica dello Stato, la Presidenta, che esorta all’uso del femminile come compendio di civiltà e ingaggia linguisti e massmediologi per provare all’altra metà degli italiani quanto siano in fallo?

    Rispondi

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