.Parte col “botto” la campagna elettorale per le primarie del Pd. Nichi Vendola non lascia nulla al caso, persino i suoi versi sono intrisi di rabbia verso l’avversario numero uno del momento: Matteo Renzi. L’avversario rottamatore che merita di essere rottamato, per Vendola poichè troppo vicino all’ideologia berlusconiana, sembra far paura al vecchio poeta che ora trova davanti a sè un avversario che gli può dare del filo da torcere… Ma questa è un’altra storia. Tra le sue mille dichiarazioni, tra i suoi innumerevoli poemi, l’attenzione ricade su un post relativo alla gestione dell’acqua pubblica, dove Vendola ci tiene a differenziarsi da Renzi con tali parole: “Io e Renzi la pensiamo diversamente sulla gestione dell’acqua. Io penso che debba essere un bene comune, che debba essere pubblica. Pensare che l’acqua sia una merce non è un pensiero innovativo. È un pensiero vecchio.”
C’è qualcosa che non quadra: il caro vecchio Vendola non è proprio chiaro sul passaggio acqua pubblica e merce. In Regione Puglia proprio quest’anno si assiste all’aumento delle tariffe del costo dell’acqua con chiari scontenti da parte di chi si è battuto affinchè l’acqua restasse un bene pubblico accessibile a tutti, di cui uno dei maggiori combattenti è stato proprio Nichi Vendola. Cos’è accaduto? Nella situazione poco chiara risultano prelevati dalla società diversi milioni di euro con finalità estranee alla gestione dell’acqua. Tra la diatriba sulla privatizzazione che pare sia necessaria e la volontà di non attuarla, questi soldi non sono stati né restituiti né si è fatta chiarezza sul loro uso. Ma Vendola ne continua a beneficiare. Ma si sa, sarà tutto un banale equivoco e un paio di battute serviranno a distogliere l’attenzione dalla faccenda acqua pubblica; anche perché in campagna elettorale funziona così e di certo Vendola non si farà cogliere impreparato nel rispondere a certe provocazioni, liquidando il tutto con banali frasi di stampo demagogico.
Lui, l’eroe immolatosi affinchè l’acqua non diventi una merce cerca ancora di colpire una porzione di suoi ex sostenitori oramai scontenti, e lo fa proprio colpendo il suo più temuto avversario su un tema che gli ha portato consensi al di fuori della Puglia, perché si sa, fuori da casa propria si può nascondere un po’ di marciume e, in fondo, è sempre colpa del capitalismo e di chi c’è stato prima. Si nota in questi suoi passaggi però, la caratura del personaggio che di certo ha perso lo smalto negli ultimi anni, facendosi coinvolgere nel gioco sporco degli affari, discostandosi dalla politica che non affonda nel losco.
Di certo non è lui la novità o il cambiamento ma è solo la continuazione di un sistema corrotto. È difficile anche per lui restarne pulito, viste anche le vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto e che a suo dire, potrebbero addirittura mozzargli la corsa alle primarie e alla sua eventuale candidatura alla presidenza del consiglio. Si ricordi però che Nichi Vendola da due anni lascia intendere dove vuole arrivare a tutti i costi. Ma forse non ha ben valutato che con la poesia non si va poi molto lontano e che le belle parole debbano essere accompagnate da fatti concreti perché si sa che le parole le portano via il vento