Schiaffo ai familiari delle vittime del disastro aereo di Ustica. L’avvocato dello Stato, Maurilio Mango, ha chiesto il rigetto delle richieste di risarcimento, anche per prescrizione, nel grado di appello del giudizio. Mango parla di “incommensurabile tragicità dell’evento”, che però “non può esimere l’avvocato dello Stato dal dovere di svolgere tutte le difese che ritenga necessarie a tutela dell’amministrazione, tra l’altro portatrice d’interessi riguardanti la collettività”.
Una decisione giustificabile con il “dovere d’ufficio” ma non solo: la strage di Ustica, che ha visto due ministeri condannati a risarcimenti milionari in favore dei familiari di 18 delle 81 vittime – passeggeri del Dc9 Itavia precipitato nelle acque di Ustica – non esime l’Avvocatura dello Stato dalla sua opera di difesa degli interessi della pubblica amministrazione. E’ per questo che il dovere di ufficio va esercitato – su input dei ministeri della Difesa e dei Trasporti – come “esplicitazione di un preciso dovere che la legge impone”, prescindendo dalla “vasta eco mediatica della vicenda e tantomeno dall’ingiustificato immaginario collettivo formatosi nel tempo”.
Secondo l’Avvocatura quindi, lo scenario di guerra in cui sarebbe rimasto coinvolto l’aereo dell’Itavia, ricostruito dalle sentenze di primo grado e oggetto di notevole divulgazione da parte degli organi d’informazione, avrebbe “influenzato” i giudici. La ricostruzione dell’evento avrebbe quindi indotto la Corte a ritenere responsabili i ministeri, rei di non avere controllato lo spazio aereo, in cui, nella serata del 27 giugno 1980, ci sarebbe stato uno “scenario da battaglia”: scenario che – sostiene l’avvocato Mango – per anni non era stato confermato da nessuno studio. Sono stati i mezzi di informazione a denunciare, “spesso senza alcun riscontro, trame e complotti internazionali, che hanno infine determinato il radicato (ma tecnicamente non supportato) teorema della battaglia aerea”, “coperta” dall’Aeronautica militare con “un complotto, misteriosamente rimasto senza colpevoli e segreto, nonostante avesse coinvolto almeno un centinaio di persone”.
Ovviamente sul piede di guerra i familiari delle vittime. “Il Governo deve prendersi la responsabilità politica di far rispettare anche nei tribunali la verità acclarata con sentenze definitive”. Ha commentato Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime di Ustica. “Credo sia davvero inconcepibile, inaccettabile e penoso – ha afferma Bonfietti – che da parte dell’Avvocatura dello Stato, dopo due sentenze della Cassazione che hanno riconosciuto la responsabilità dei ministeri dei Trasporti e della Difesa, ci si attardi a ricorrere contro i risarcimenti. E’ una sconfitta per la legalità e per la democrazia”.