Vi proponiamo un appunto di un lettore su Albergo Italia, l’ultimo (speriamo) libro di Carlo Lucarelli, il presunto genio del “noir” nostrano. Abbiamo verificato con attenzione e le coincidenze, come Poirot ricordava, sono troppe e terribilmente sospette. Peggio che sull’Orient Express o in una crociera sul Nilo con amanti ingombranti e mogli fastidiose.
Il verdetto è chiaro: purtroppo il lavoro di Lucarelli sembra proprio una ricopiatura (pure brutta) dei libri di Giorgio Ballario — il maestro del “giallo coloniale” italiano, il padre dell’investigatore Morosini — per le recensioni cliccate sulla rubrica “penna, pellicola , palco” di destra.it — nelle perdute colonie africane italiane, nell’AOI.
Confrontando pagine con pagine, righe con righe, supponiamo — con la cura che il baffuto investigatore belga ci ricordava nelle indagini — che il povero (?) Carlo, da tempo in evidente crisi d’ispirazione, abbia ripreso con troppa disinvoltura suggestioni, atmosfere, trame dei lavori di Ballario. Leggere per credere. In ogni caso, plagio o non plagio, copiatura o non copiatura, il tutto non è una cosa degna per uno scrittore. Un solo consiglio diffidate dalle imitazioni.
Ed ecco l’appunto del lettore. «Ho letto un romanzo, un giallo storico, ambientato nell’Eritrea colonia italiana. C’è un capitano dei reali carabinieri in servizio a Massaua che con il fedele e intuitivo buluc-basci indigeno deve condurre un’indagine su un misterioso furto. Poi c’è una festa in un grande albergo, al termine della quale viene scoperto un uomo (un faccendiere) impiccato. Non è un suicidio, ma un omicidio mascherato (a scoprirlo è il bravo buluc-basci). E poi c’è una donna fatale dal quale il capitano è irresistibilmente attratto, ma anche intimorito. E infine un misterioso geologo italiano, che in realtà non è un geologo. E ancora soldati, ascari, predoni, tucul, affascinanti donne eritree…
No, non illudetevi: non è il nuovo romanzo di Morosini.
E’ l’ultima opera di Carlo Lucarelli, “Albergo Italia”.
Tu chiamale se vuoi coincidenze…»
Non conosco i romanzi di Ballario e colmerò al più presto e con piacere questa lacuna. Voglio solo far notare che Albergo Italia è figlio dell’Ottava Vibrazione, romanzo iniziato nel 2003 e pubblicato nel 2006, e di Ferengi, racconto pubblicato l’anno successivo, quando i romanzi di Ballario -ho controllato- non erano stati ancora pubblicati. Credi siamo tutti e due autori ispirati dalle stesse suggestioni che hanno già ispirato altri, anche se non ancora in Italia.
Un saluto,
Carlo Lucarelli.