La sinistra è talmente allo sbando che ricorda quei pugili suonati che continuano a menare fendenti in aria quando l’avversario è già seduto all’angolo al richiamo del gong. Sollevano obiezioni nei confronti del governo, che finiscono solo a rinsaldare il consenso al centrodestra da parte dell’opinione pubblica.
La recente polemica contro Giorgia Meloni, che aveva deciso di portare con sè a Bali la figlia Ginevra, assolvendo il suo compito di madre e coniugandolo con i suoi doveri di premier, ne è un esempio.
Ma se dovessimo andare a spulciare su quanti abbiano in passato usufruito dei viaggi di stato per portare a spasso i propri familiari, andremmo incontro a spiacevoli sorprese sul fronte della sinistra.
Uno dei casi più interessanti riguardò Carla Voltolina, la moglie di Sandro Pertini. Bellissima donna negli anni giovanili, quando suo marito divenne presidente scomparve dalla scena.
Fu detto che la signora volle lasciare tutto il palcoscenico al marito, non sottraendo alcun riflettore alla sua immagine, mantenendo uno stile di vita sobrio e contenuto.
Alcuni detrattori sospettarono ben altro, che la signora Pertini cioè fosse persona imprevedibile e molto eccentrica; una volta il settimanale Il Borghese la immortalò vestita da uomo in una delle fotografie di quegli inserti che hanno reso celebre il periodico di destra,
Rimase quindi il sospetto che attorno alla first lady si fosse creato un vero e proprio cordone sanitario per mantenere inappuntabile la figura del presidente Pertini.
Carla Voltolina quindi si sottrasse ai compiti di rappresentanza che venivano richiesti, anche se non dovuti, alla moglie del presidente.
Ma ci fu un giorno che Sandro Pertini dovette andare in missione in Cina, paese allora fortemente comunista, ancora più di oggi. In quell’occasione la signora Pertini si ricordò di essere una first lady e prese parte al viaggio presidenziale, senza però assolvere ad alcun compito istituzionale. Naturalmente nessuno a sinistra si sentì in dovere di sollevare una qualche obiezione, il presidente è il Presidente.
Più vicino ai giorni nostri, in occasione dei funerali di Nelson Mandela in Sud Africa, la presidente della Camera, l’ineffabile Laura Boldrini, volle partecipare a quell’evento storico e imbastì un viaggio su un aereo di Stato diretto dall’altra parte dell’equatore. Fin qui la cosa ci potrebbe stare, ma la “presidenta“ volle farsi accompagnare dal fidanzato, che in realtà non aveva nessun titolo per parteciparvi; infatti la figura di first lady o first gentleman ha riguardato fino ad ora solo la prima carica dello Stato. Di fronte alle numerose critiche la Boldrini reagì in modo scomposto dichiarando, quasi un riflesso pavloviano, che chi la accusava aveva un atteggiamento “sessista”.
Come sappiamo la coerenza non è di casa a sinistra, una sinistra talmente inguaiata, che gli episodi da noi citati sembrano quisquilie di fronte alle tristi realtà di oggi.