Aumenta nuovamente la tensione tra Iran e Stati Uniti nel Golfo Persico. Ancora una volta si tratta del controllo dello strategico stretto di Hormuz, unica via di comunicazione tra il Golfo Persico e l’Oceano Indiano, da cui passa circa il 40% delle forniture marittime mondiali di greggio. Un collo di bottiglia largo appena 54 km, controllato dall’Iran a nord e dagli Emirati Arabi Uniti e l’Oman sul tratto opposto.
Gli Stati Uniti, all’annuncio che le modeste forze navali iraniane hanno programmato 20 esercitazioni militari speciali entro il marzo 2017, hanno violentemente protestato e preteso l’annullamento immediato delle esercitazioni in tutto il Golfo Persico.
Motivo ufficiale della dura protesta, il recente abbordaggio di una nave da carico battente bandiera delle Isole Marshall intercettata martedì scorso per un controllo dagli iraniani. In quell’occasione alcune motovedette hanno ordinato al cargo di entrare più in profondità in acque iraniane mentre stava attraversando lo Stretto. Il Pentagono ha dichiarato che l’ispezione costituisce un “atto provocatorio”.