
Pittore, disegnatore, incisore, artista grafico, matematico e trattatista Albrecht Dürer (1471-1529) è stato un gigante dell’arte europea, Lo conferma, una volta di più, l’importante mostra milanese “Dürer e il Rinascimento, tra Germania e Italia”.
Originale il percorso, tematico e anche geografico, scelto dal curatore, l’olandese Bernard Aikema orgoglioso del fatto che “una mostra così su Dürer in Italia non era mai stata realizzata: è geografia dell’arte, più che di storia dell’arte”. Sala dopo sala, opera dopo opera il visitatore entra nel mondo dell’artista e viaggia assieme a lui partendo dalla natia Norimberga per visitare le Fiandre, i Paesi Bassi, la Danimarca, i cantoni svizzeri. E poi scendendo dalla Germania meridionale, Strasburgo, Colmar, Ratisbona, Augusta, e Innsbruck e Trento fino alle padane Venezia, Bologna, Mantova e Milano.
Appare evidente che Dürer non è un’artista “nordico” contrapposto a un Rinascimento italiano coincidente con un’ideale classicista e individualista. È uomo di sintesi e di orizzonti vasti. “Questa mostra”, insiste Aikema, “non è una casa chiusa, non è una scatola monografica: invita lo spettatore a mettere il naso fuori, a un cambio di paradigma, a estrapolare una nuova idea di Rinascimento dove, oltre alla coperta della natura e dell’individuo, conta ancor più la circolazione delle forme e delle idee artistiche e intellettuali. Come è giusto che sia, in un periodo di enorme cambiamento in cui, tanto per dire, avviene la scoperta dell’America”.
Il suo Eldorado il maestro di Norimberga lo scoprì in Italia, soprattutto a Venezia, dove (forse) venne una prima volta assai giovane, nel 1495, lasciando a casa senza troppi rimpianti la moglie diciannovenne che il padre aveva scelto per lui; e dove arrivò (sicuramente) nel 1505-07, quando la sua arte interagì con quella di Bellini, Carpaccio, Vivarini, arricchendosi di nuovi motivi ma anche lasciando nuovi spunti agli artisti veneziani. Non è un caso dunque a emblema della mostra è stato scelto l’affascinante Ritratto di giovane veneziana, giunto dal Kunsthistoriches Museum di Vienna, che Dürer dipinse proprio durante il suo soggiorno sulla laguna.
La selezione Düreriana comprende 12 dipinti, 3 acquerelli e circa 60 disegni, incisioni, libri, manoscritti. Cui si affiancano circa 130 opere di artisti tedeschi e italiani coevi del maestri di Norimberga, dai tedeschi Cranach, Altdorfer, Grien, agli “italiani” Giorgione, Mantegna, Bellini, Lotto e naturalmente Leonardo da Vinci. Da vedere assolutamente.
Albrecht Dürer, particolare da I quattro cavalieri dell’Apocalisse, quarta delle 15 xilografie dell’Apocalypsis cum figuris (1498).
INFORMAZIONI
“Dürer e il Rinascimento, tra Germania e Italia”, Palazzo Reale, Milano.
Fino al 24 giugno 2018
Orari di apertura: lunedì, ore 14.30-9.30; martedì, mercoledì, venerdì e festivi, ore 9.30-19.30; giovedì e sabato, ore 9.30-22.30.
Ingresso intero 12 euro, audioguida gratuita compresa.