Fa discutere l’appello lanciato su FB da Marcello De Angelis sui processi e le sentenze riguardanti la strage di Bologna del 2 agosto 1980. Una mattanza orribile a cui è seguita una narrazione giudiziaria a senso unico che ha artatamente escluso ogni ipotesi, ogni pista, ogni dubbio che non fosse consono al “verdetto” prefissato sin dall’inizio. La strage era e doveva essere “nera”. Punto e basta. I “colpevoli” erano già pronti ad essere cucinati e per sempre maledetti. E così è stato.
Poco importava e niente oggi importa che negli anni siano emerse puntualmente contraddizioni, depistaggi, bugie. Dimenticate le dichiarazioni del presidente Cossiga, archiviati i documenti della Commissione stragi, snobbate le ricerche editoriali — pensiamo ai libri di Enzo Raisi, Massimiliano Mazzanti, Riccardo Pelliccetti e altri —, le traballanti sentenze sono diventata un dogma.
Da qui gli isterismi e i deliri che hanno accolto le dichiarazioni di Marcello. Noi non ci stiamo e rilanciamo le sue sofferte parole. Convinti che quel 2 agosto maledetto nasconda ancora verità indicibili.
«Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze).
La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi.
Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario.
Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini.
Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”.
E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono.
Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni. Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi.
Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere.
A me, con questo ignobile castello di menzogne, hanno tolto la serenità, gli affetti e una parte fondamentale della vita.
Non riusciranno a farmi rinunciare a proclamare la verità. Costi quel che costi…
I comunisti riescono ad imporre sempre le loro coerenti contraddizioni. Per cui, Bologna deve essere considerata “strage fascista” così come volle il PCI all’epoca.
Poi, siccome la magistratura, seppur con sentenze altalenanti ha certificato la medesima pista, guai chi osa esprimere dubbi e perplessità.
Per i comunisti, quando le sentenze fanno loro comodo, non devono essere messe in discussione.
La Destra, anzi la destra, si fa mettere sempre all’angolo ed avrebbe potuto aprire uno squarcio nelle coerenti contraddizioni dei comunisti; porto un fatto pratico.
Quantunque la magistratura, con più gradi di giudizio sentenziò la inesistenza del “golpe Borghese”, comunisti ed affini, nonché giornalisti d’inchiesta organici ai comunisti continuano a parlare in ogni dove di “golpe Borghese” facendo prevalere in tal caso la loro “verità” storica su quella processuale che, in tal caso non rispettano….proprio loro si i comunisti.